domenica, luglio 20, 2014

QUANDO LA SCARSITÀ DI RISORSE AGUZZA L’INGEGNO: COSTRUIRE ABITAZIONI UTILIZZANDO LE BOTTIGLIE DI PLASTICA.



Oristano 20 Luglio 2014
Cari amici,
di bottiglie di plastica, soprattutto d’estate, ne circolano ogni giorno milioni e milioni di esemplari e costituiscono uno dei rifiuti più comuni e invasivi che troviamo in ogni angolo di strada. Eppure le bottiglie di plastica non sono un vero e proprio rifiuto. La materia prima utilizzata è preziosa, può essere facilmente riciclata e riutilizzata, ed è un vero peccato disperderle nell’ambiente, considerato anche il costo di produzione all’origine.
Mentre nei Paesi sviluppati ci si avvia verso un recupero del prezioso materiale plastico attraverso la raccolta differenziata, in quelli poveri (anch’essi da tempo invasi da montagne di bottiglie di plastica), dall’Africa all’India, si sono trovate soluzioni intelligenti per un riutilizzo interessante e poco costoso delle bottiglie, capaci di venire incontro proprio alle esigenze di quelle fasce di popolazione con redditi molto bassi. Anche se apparentemente può sembrare fantasioso, costruire case con le bottiglie di plastica è non solo possibile ma anche molto conveniente. Non solo: utilizzando in modo giusto le bottiglie, gli ambienti interni della casa costruita con questo materiale risultano particolarmente termici, caldi d’inverno e freschi d’estate. Vediamo insieme le novità portate avanti in questo campo nel mondo.
In India, nella città di Madras, è stata costruita una casa usando le bottiglie di plastica che, impastate con la sabbia ed il cemento, hanno sostituito completamente i tradizionali mattoni e lo scheletro in ferro. La prima casa, un prototipo di 240 metri quadri, è stata costruita utilizzando 10 mila bottiglie di plastica e 25 sacchi di cemento, per un costo di 35.000 rupie, poco più di 400 euro. Secondo i costruttori le case realizzate con questa tecnica, oltre ad avere costi bassissimi per i materiali, sono anche particolarmente resistenti a sollecitazioni meccaniche. Una volta realizzati i blocchi di PET e cemento, questi infatti vengono legati tra loro con il filo delle reti da pesca, ricoprendo poi il tutto con l’intonaco. Il filo delle reti dà alla struttura una notevole resistenza e flessibilità a tutta la struttura. Sotto il profilo dell'isolamento, e quindi del risparmio energetico, le case costruite con l'uso prevalente delle bottiglie di plastica risultano avere un'ottima coibentazione, mantenendo gli ambienti freschi l'estate e caldi l'inverno.
In Nigeria, invece, la DARE (Associazione per lo sviluppo delle energie rinnovabili) ha sviluppato un progetto di bio-edilizia con caratteristiche particolarmente interessanti: la casa studiata da questa associazione risulta ecologica, antisismica, antiproiettile e resistente al fuoco. L’innovativo progetto di questa casa, portato avanti dalla DARE insieme ad architetti ed ingegneri londinesi, interamente realizzata con bottiglie di plastica, riesce a soddisfare non poche esigenze. Ecco le più importanti.
Partendo dal fruttuoso recupero dei materiali non degradabili, come le bottiglie di plastica, il prototipo della costruzione messo in piedi si è rivelato capace di assolvere anche altre importanti esigenze: rispetto della natura e dell'ambiente, buona resistenza termica e anche maggiore sicurezza rispetto alle normali case costruite in calcestruzzo. A quanto sostengono gli esperti, infatti, una casa fatta con bottiglie di plastica PEC offre maggiori garanzie di stabilità, soprattutto in zone sismiche, divenendo una soluzione efficace contro il rischio di terremoti e d'incendi. Senza dimenticare i vantaggi del riciclo di certi materiali altrimenti inquinanti.
L’idea portata avanti dalla DARE risulta particolarmente interessante non solo per la possibilità di realizzare case ai meno abbienti, che non potrebbero in altro modo costruirla, ma anche perchè consente di eliminare un rifiuto di cui le città della Nigeria sono già invase. Il Paese, che conta oltre 160 milioni di abitanti, ha già le strade delle sue città soffocate dalla plastica, che non viene proprio riciclata! Una immensità di bottiglie di plastica che intasa città e campagne: usandole come materiale da costruzione, si libererebbero i quartieri e si abbasserebbe il livello d'inquinamento piuttosto grave in zone così densamente popolate, oltre che riuscire a dare un tetto ai tanti nigeriani che mancano di un’abitazione anche modesta.
Gli esempi prima riportati, di un buon riutilizzo delle bottiglie di plastica, non sono certo i soli. Ad El Salvador Maria Ponce, una donna di 78 anni, dopo essere rimasta senza casa a seguito di due terribili sismi, si è rimboccata le maniche e ha costruito, in circa tre mesi, una nuova abitazione con bottiglie di plastica. Queste ultime sono tenute insieme da bastoni di bambù piantati nel terreno e infilati dentro di esse.
La casa, conosciuta come "La Casita Encantada" (La Casetta Incantata), attira l'attenzione e l'interesse dei turisti e degli stessi abitanti del posto. Sembra, in effetti, un'abitazione uscita da un libro di favole, con i meravigliosi colori delle sue pareti, quasi un arcobaleno. Grande poco più di 10 metri quadrati, la casita è comunque confortevole e sicura. Anche l'artigiana Ingrid Vaca Diez ha avviato, a sua volta, il progetto "Casas de Botellas" (Case di bottiglia) in Bolivia, Messico, Argentina e Uruguay. Lo scopo è quello di offrire alle persone con basso reddito l'opportunità di avere un'abitazione di proprietà sfruttando materiali di riciclo, come le bottiglie di plastica e di vetro. In caso contrario, questi poveri non avrebbero potuto mai permettersi una casa.
Anche a Taiwan, infine, sarà costruita Eco Ark, una struttura lunga 130 metri, larga 40 metri e alta 26 metri, che comprenderà un museo, un anfiteatro e impianti di aria condizionata. Saranno 1,5 milioni le bottiglie di plastica riciclate utilizzate per la costruzione. I responsabili del progetto sostengono che l'opera, la prima al mondo, è stata pensata per resistere ai più preoccupanti fenomeni atmosferici, quali i tifoni, ma anche ai terremoti.

Una piccola iniziativa per la costruzione di una struttura con bottiglie di plastica è stata presa anche nel nostro Paese, in Sicilia, dal gruppo Permacultura, formato da persone che conducono stili di vita improntati alla sostenibilità. Nel corso di uno dei loro incontri hanno tirato su a una serra fatta di 1.000 bottiglie di plastica, legno e canne di fiume. Perfetto esempio di come si può dare vita ad un edificio ecologico già a partire dai materiali usati, tutti rigorosamente riciclati.
Cari amici, ho sempre pensato positivo e sono stato sempre convinto che la necessità aguzza l’ingegno. Se avessimo più rispetto per i tanti materiali che, con grande disinvoltura, tutti i giorni gettiamo via, il futuro del mondo e di chi lo abita sarebbe molto diverso. Pensiamo, dunque, sempre  di più “positivo”, ricicliamo sempre tutti i materiali che possiamo: spenderemo di meno, inquineremo in minor misura il mondo e daremo un futuro più sicuro ai nostri figli.
Grazie dell’attenzione.
Mario

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