Oristano
15 Luglio 2015
Cari amici,
la notizia è di quelle
che possono davvero fare sensazione, da prima pagina sui giornali: un’auto che
con un nuovo tipo di batteria percorre circa 1.600 kilometri! Un’auto, non
inquinante, pulita, e con un’autonomia superiore a quella di una autovettura a motore
termico. Un sogno che fino a ieri poteva sembrare solo fantascienza, ma che tra breve potrebbe essere davvero una
incredibile e concreta realtà.
La novità
l’hanno clamorosamente annunciata due aziende: l’israeliana Phinergy e la canadese Alcoa, che
hanno presentato nei giorni scorsi a Montreal un nuovo tipo di batteria “alluminio-aria”
con una densità 100 volte superiore rispetto alle tradizionali pile agli ioni
di litio. Nel prototipo
realizzato, la batteria contiene 50
piastre d'alluminio ognuna delle quali apporta un contenuto energetico
sufficiente a viaggiare per circa 32 km. Le piastre, una volta esauste, devono essere
sostituite come materiali di consumo, mentre la batteria, secondo Phinergy, può
durare quanto la vettura in cui è montata. Nel loro complesso le 50 piastre
assicurano un'autonomia totale di 1.600 km circa, mentre il livello dell'acqua
(l'elettrolito liquido usato nel sistema) va reintegrato ogni 200 km circa. Per
far capire le grandi potenzialità della nuova batteria, il prototipo è stato
sperimentato a scopo dimostrativo su una Citroen C1, convertita per l’occasione
a funzionamento elettrico: i risultati del test sono stati del tutto positivi,
dimostrando che si potevano percorrere davvero i 1.600 chilometri preventivati.
Gli studi sul nuovo
tipo di accumulatore sono in fase abbastanza avanzata e le eccezionali nuove
batterie sono destinate ad essere prodotte in serie entro due anni, come ha assicurato
l'amministratore delegato di Phinergy, Aziz Tzidon. Tempi abbastanza stretti,
dunque, e la novità potrebbe, davvero, rivoluzionare nel mondo il concetto di
mobilità.
Come funzionano queste nuove batterie? Le batterie alluminio-aria sfruttano l'aria, che reagisce con
l'alluminio, per produrre energia elettrica, a differenza delle pile
tradizionali che attribuiscono invece a due differenti metalli le funzioni di
catodo e anodo. Le batterie alluminio-aria funzionano combinando alluminio
metallico puro con molecole d'acqua e ossigeno per ottenere ossidi idrati
d'alluminio con liberazione di energia elettrica. La batteria quindi per
funzionare necessita di un rifornimento d'acqua e deve poter
"respirare" ossigeno. Uno dei problemi tecnologici a cui Phinergy ha lavorato,
e che afferma di avere risolto, è l'effetto dannoso che ha sugli elettrodi
l'anidride carbonica naturalmente presente nell'aria: appositi sistemi per
evitarne l'ingresso nella batteria prevengono il deterioramento precoce
dell'unità.
L'unico handicap è che,
per non perdere la loro efficienza, di tanto in tanto devono essere rabboccate
con acqua e, purtroppo, le piastre non sono ricaricabili. Però, anche se si
tratta di batterie "primarie", non ricaricabili e quindi con elementi
da sostituire quando esauriti, sono però facilmente riciclabili a fine vita e
garantiscono una densità energetica elevatissima: 8 kWh/kg, corrispondenti a
un'autonomia di 1.600 km con un pacco batterie da 25 kg. Gli studi, tuttavia
proseguono e non è escluso che si possano trovare ulteriori soluzioni migliorative.
Al momento le batterie
alluminio-aria potrebbero essere usate come fonte energetica unica di un
veicolo elettrico, oppure al posto di un motore termico come range extender di
una ibrida, assicurando realmente “emissioni zero”. Quest'ultima è
probabilmente l'impostazione più corretta, in quanto, non essendo ricaricabile,
la cella alluminio-aria non potrebbe da sola supportare il recupero di energia
in decelerazione e in frenata. L'abbinamento tra una cella primaria di elevata
densità energetica e capacità, seppure con necessità di rifornimenti o di
sostituzione periodica di materiali di consumo, e una batteria ricaricabile di
capacità medio-bassa ma senza manutenzione e di lunga durata, potrebbe vedersi
sulle strade già nel 2017. Phinergy avrebbe già firmato un accordo con una Casa
costruttrice proprio con questo obiettivo.
Cari amici, se la loro
fabbricazione e diffusione diventasse economicamente valida, pensate al
grandissimo favorevole impatto che una costante trasformazione del parco auto circolante
avrebbe sulla salute delle nostre città, e in generale dell’intero pianeta.
Immaginate tante auto a propulsione elettrica, senza quei terribili miasmi,
senza quel cielo plumbeo dei grandi centri urbani, senza le polveri sottili che
avvelenano quotidianamente milioni di persone. Credo che questa straordinaria
invenzione cambierebbe, davvero, in modo incredibile, la vita di questo nostro
mondo che abbiamo terribilmente inquinato con i combustibili fossili.
Ciao a tutti!
Mario
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