lunedì, luglio 07, 2014

NOTIZIA SHOCK: TESTATO NEGLI U.S.A. IL “CONTROLLO DELLE EMOZIONI”. DIVENTEREMO TUTTI DEI CLONI AL SERVIZIO DEL GRANDE FRATELLO?



Oristano 8 Luglio 2014
Cari amici,
quando ho letto il primo flash in rete, sono quasi saltato sulla sedia! La notizia era a dir poco scioccante: presto negli Stati Uniti il primo dispositivo cerebrale per il controllo delle emozioni. Capite cosa voglio dire? Impiantare nel cervello un marchingegno capace di controllare le emozioni delle persone con problemi psichici, ma certamente in grado di “condizionare” qualsiasi cervello, renderlo succube di chicchessia. Credo che per un fatto del genere ci sia solo da impallidire: in poche parole, pensiamoci, diventerebbe possibile togliere alla persona la Sua ratio, la sua auto capacità di controllare il suo Io!
Il fatto poi, che a gestire l’ambizioso progetto sia proprio il Dipartimento della Difesa statunitense che, attraverso il Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa), con finanziamenti di oltre 70 milioni di dollari, personalmente mi mette ancora più paura. Ufficialmente lo scopo finale del progetto sarebbe quello di “curare” i malati psichici, numerosi (quattro volte la media nazionale) tra i soldati reduci dalle missioni. In sostanza, però, a molti sembra che lo studio in atto sia più orientato a “creare” dei super soldati, ai quali verrebbe se non inibito, almeno addomesticato il “libero arbitrio”. L’interesse del Dipartimento della difesa degli USA è alto: certamente trovare soluzione ai tanti reduci che, al rientro delle missioni, trovano grande difficoltà a reinserirsi nella società civile è giusto; queste persone, condizionate dagli scenari di guerra che hanno vissuto, restano devastate e condizionate dalle terribili esperienze e sono spesso indotte a togliersi la vita.
Ogni giorno oltre 20 reduci di guerra USA si suicidano; questo dato è seriamente preoccupante e l’utilizzo del nuovo mezzo potrebbe, forse, migliorare la situazione. Privando questi soldati dalle loro reazioni naturali causate dal trauma subito, essi potrebbero meglio reinserirsi nella Società, sostengono i responsabili della Difesa USA. Considerati, però, i rischi altissimi di “uso improprio” di questa cura, la prudenza è d’obbligo. A far parte del Team del progetto è stato chiamato il ricercatore Jose Carmena (noto negli USA per aver sperimentato il controllo mentale delle scimmie tramite dei computer, impiantando degli elettrodi nel loro cervello), che ha ricevuto la somma di 70 milioni di dollari per studiare come leggere e controllare le emozioni delle persone “malate”. 
Il progetto è già in fase avanzata: l’Agenzia finanziatrice DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) risulta aver già stipulato due contratti con il Massachusetts General Hospital e la University of California di San Francisco, per la realizzazione di dispositivi che consentano di “curare” sette disturbi mentali tra cui la depressione, dipendenze e disturbi borderline.
I gravi disturbi da cui sono affetti i reduci di guerra degli Stati Uniti sono certamente un serio problema che non va sottovalutato ed è giusto che trovi una soluzione, ma in questo progetto, però, non poche sono le perplessità che scaturiscono dall’eventuale pieno successo di questo ipotizzato controllo mentale. Gli studi precedenti già noti, portati avanti per la riduzione dell’attività conscia nell’esecuzione di un compito (pensiamo alle tecniche per apprendere più velocemente, per mantenere più a lungo l’attenzione o per togliere le ansie da prestazione), si basano sull’inibizione della corteccia prefrontale, associata al pensiero conscio; queste tecniche però, stiamo attenti, potrebbero essere impiegate anche per mitigare o annullare la “coscienza”,  per far agire in battaglia i soldati come automi, privati scientificamente delle loro remore emotive.
Le nuove tecniche, partendo da questi studi, hanno ulteriormente perfezionato il modo per “inibire la corteccia prefrontale”, ottenendo risultati eccezionali, come dimostrato dall’esame dei volontari sottoposti ai nuovi test. Quello che turba le nostre coscienze, cari amici, è il fatto che la scienza stia cerando tecnicamente di modificare, “arbitrariamente”, la dirittura morale dell’individuo! Pensare di modificare la coscienza di un soldato, solo perché questa risulterebbe di ostacolo in combattimento, annullare la sua pietà emotiva,  intesa come principio morale che guida le sue azioni, è qualcosa di aberrante che neanche il nazista Heinrich Himmler avrebbe mai potuto concepire!
Mi viene il freddo a pensare che, una volta perfezionata, una scoperta di questo genere potrebbe entrare in possesso di una Organizzazione criminale mondiale che, praticando scientificamente su larga scala il controllo mentale, potrebbe dare vita a una nuova Comunità umana, totalmente soggetta ad un leader auto-proclamato, carismatico e dogmatico, che pretenderebbe devozione totale e opererebbe esclusivamente per i suoi fini; il mondo diventerebbe come un grande alveare al servizio di una terribile Ape Regina!
Il controllo mentale delle nostre azioni, cari amici, è qualcosa di meraviglioso che ci accompagna fin dagli albori della nostra esistenza. E’ quel processo mentale di “libero arbitrio” che Dio ha dato all’uomo perché, in piena libertà, metta in atto le sue azioni quotidiane, buone o cattive che siano. Violare questo sistema è come stravolgere la creazione, è come sostituirsi a Dio, giocando, senza competenze, a fare i cattivi meccanici.
Riflettiamo seriamente: i pericoli come quelli prima evidenziati  sono reali, e possono davvero creare un mondo da “Grande Fratello”!
Grazie amici, buon bagno al mare, o dolce riposo in collina o montagna!
Mario


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