martedì, luglio 22, 2014

GRAFENE: IL NUOVO MATERIALE DELLE MERAVIGLIE. IL FUTURO LO VEDRÀ PROTAGONISTA.



Oristano 22 Luglio 2014
Cari amici,
quando le prime volte ho letto di questo nuovo materiale chiamato “Grafene” non riuscivo minimamente a capire di che cosa in realtà si trattasse veramente. 
Non sono mai stato bravo ne in chimica ne in fisica, forse perché alle superiori ebbi la sfortuna di incappare in una insegnante che, incapace di farmi capire queste materie, fece sì che restassero per me degli oggetti misteriosi e incomprensibili. Eppure la mia curiosità è ancora sempre ricca e fervida, per cui, nonostante l’ignoranza sulla materia, ho cercato di approfondire la conoscenza di questo nuovo straordinario materiale di cui tutti parlano.
Il Grafene è stato scoperto da due scienziati russi, Kostya Novoselov e Andre Geim, fisici di gran fama che, proprio per aver scoperto il grafene, sono stati addirittura insigniti del premio Nobel per la fisica nel 2010. 
Il Grafene è un materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio (avente cioè uno spessore equivalente alle dimensioni di un solo atomo) ed è duro quanto il diamante. Questo minerale non è presente in natura, ma viene ottenuto in laboratorio dalla grafite. Ma che cos’ha di così speciale questo grafene, considerato un nuovo materiale destinato a cambiarci la vita? Le sue qualità sono veramente tante. E’ molto sottile e leggero, trasparente come il vetro e molto più resistente dell’acciaio. La sua conduttività elettrica, inoltre, è maggiore di quella del rame!
Certo, con tutte queste caratteristiche il grafene non poteva che essere apprezzato ed essere considerato un formidabile materiale del futuro. I suoi possibili utilizzi? Tantissimi, in tutti i campi dell’elettronica e della tecnologia! Grafene, dunque, incredibile materiale che presto cambierà la vita di tutti noi! Forse non tutti sanno, però, che questo materiale, pur inventato dai russi, è stato fabbricato inizialmente da un’azienda italiana, l’unica fabbrica industriale europea: la Directa Plus. Questa ha sede nel comasco, precisamente a Lomazzo, in un piccolo locale, una specie di garage, proprio come accadde a Steve Job con i suoi PC al silicio Apple, che avrebbero poi rivoluzionato l’era della comunicazione. In quella mini fabbrica di Lomazzo un gruppo di ingegneri, fisici e chimici italiani, diedero inizio ad un'avventura: era una innovativa start-up che brevettò il metodo per produrre il grafene G+.
Il premio Nobel Novoselov, in un’intervista ha affermato che il grafene, nuovo materiale rivoluzionario, è destinato a fare grandi cose, essendo un nano-conduttore molto versatile, con possibilità di infiniti impieghi nel campo della tecnologia e, soprattutto, in quello dei circuiti integrati, per la sua ottima conducibilità ed il buon livello di dispersione termica. Per rendere operative queste sue grandi proprietà e trasformare la ricerca in realtà operativa, è stato creato il consorzio Graphene Project, sotto l’egida della Commissione europea; la dotazione finanziaria iniziale per la ricerca è di circa un miliardo di euro e questo fa ben sperare sugli sviluppi della ricerca. L’intero progetto vede coinvolti settantacinque centri di ricerca e università in diciassette nazioni europee.
La versatilità di questo materiale è le sue possibili applicazioni sono già oggi in grado di farci sognare: proviamo a immaginare qualche novità. Addio monitor, per esempio: la prestigiosa rivista Science ha pubblicato uno studio secondo cui presto gli schermi di ogni tipo si potranno piegare e arrotolare come fogli di carta. Con delle nuove tecniche, portate avanti da un gruppo di ricerca coordinato da Maher El-Kady dell'Università della California a Los Angeles, si potranno realizzare fogli di grafene capaci di immagazzinare grandi quantità di energia. Immaginiamo della carta da parati elettronica che potrà funzionare da enorme schermo panoramico, degli abiti contenenti una struttura elettronica, indossabili e capaci di raccogliere e immagazzinare energia grazie al movimento del corpo. Pensiamo anche ad una casa con le pareti interattive, così come ad una tuta in grado di mostrare dati e informazioni riguardanti il corpo di chi la indossa. Senza contare le innumerevoli possibili applicazioni nel campo della tecnologia personale: dai dispositivi mobili di nuova concezione e portabilità, fino a fogli digitali di informazione. Insomma sul grafene gli elogi, ben motivati, si sprecano. C’è chi va oltre e lo definisce non solo “materiale del futuro”, ma addirittura «materiale delle meraviglie».
Si, proprio delle meraviglie. Sembra incredibile, ma le sue proprietà sono le migliori che si potessero desiderare: dalle sue dimensioni microscopiche fino ad arrivare alla sua estrema flessibilità, dalla dote di super conduttore di energia elettrica, alla sua arrendevolezza, ovvero alla capacità di lasciarsi plasmare a piacimento per ogni uso, senza rischiare di romperlo; una leggerezza, la sua, pressoché totale, oltre alla capacità di dissipare velocemente il calore: la votazione che si può assegnare ad un simile prodotto non può che essere la massima. Per di più, possiamo anche aggiungere che è anche estremamente trasparente, ultimo tassello di una duttilità senza pari. 
Con tutte queste caratteristiche i prodotti tecnologici attuali che utilizzano altri materiali, con l’uso del grafene diventeranno inesorabilmente obsoleti: nasceranno nuove batterie dalla durata generosa, chip potentissimi invisibili o quasi, cellulari di peso piuma iper-performanti, tanto per citarne alcuni. Il grafene sarà la corazza e insieme il cuore pulsante di smartphone, tablet, computer e lettori di e-book del futuro. Ma questo è solo l’inizio: le sue applicazioni spazieranno dal settore aereo a quello automobilistico, per avere vetture e velivoli leggerissimi (e resistenti, ovvio), che in quanto tali consumeranno pochissimo carburante; altre applicazioni possibili, dal campo medico a quello della moda, saranno ugualmente tantissime: da tessuti con componenti elettronici invisibili, fino a preservativi sottilissimi e che non si romperanno mai. Fantascienza? Niente affatto: la fondazione di Bill e Melissa Gates ha finanziato lo sviluppo di questi condom di nuova generazione con una generosa donazione. Tutti i colossi dell’hi-tech, da Samsung a Apple fino a IBM, sono già a caccia di brevetti legati a questo materiale. 
Le proprietà ottiche, elettriche e meccaniche del grafene hanno fatto ipotizzare un suo uso addirittura quasi da fantascienza. Gli ingegneri della Duke University di Durham, North Carolina, hanno lavorato a un’applicazione innovativa: la creazione di muscoli artificiali. La squadra di Jianfeng Zang, il cui studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Materials il 20 gennaio 2013, ha stratificato il grafene in alternanza con altri polimeri, ottenendo un materiale che può comportarsi come i tessuti muscolari, contraendosi o rilasciandosi a richiesta. Quando al grafene viene applicata una differenza di potenziale, il muscolo artificiale si espande; per poi rilassarsi una volta ristabilite le condizioni di partenza. Modificando il voltaggio, è possibile controllare l’entità sia della contrazione che del rilassamento. Insomma nel futuro potremo avere muscoli “nuovi” costruiti col grafene.
Cari amici, non voglio aggiungere nient'altro: la ricerca di oggi ha proiettato la mia mente in un futuro davvero fantascientifico! L'emozione mi ha fatto tornare indietro nel tempo, quando, ragazzo curioso e felice dei miei 14-16 anni, leggevo con avidità i gialli di Urania, che mi portavano in un mondo irreale e fantastico, che oggi sembra davvero avvicinarsi sempre di più!
Ciao!
Mario


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