Oristano
26 Luglio 2014
Cari amici,
stasera alle 18,30
nella Galleria d’Arte “13 ARTS GALLERY”
di Via Ciutadella de Menorca, 13 sarà inaugurata la mostra fotografica di
Giuseppe Tamponi, fotografo d'arte oristanese ben noto al pubblico sia locale che
nazionale.
Il titolo già di per sé è significativo: “La mia musica”, perché le Sue immagini, pur prive di suoni,
trasmettono a chi le guarda e le osserva con attenzione, “emozioni intense”,
quasi come quelle di uno strumento musicale. Fotografare, cari amici, non è un
semplice gesto meccanico su una macchina più o meno sofisticata, ma la trasformazione
in immagine di un istante, di un’emozione vissuta, quella dell’artista, che ha
colto l’attimo, riuscendo a fermarlo e renderlo visibile e fruibile anche ad altri.
C’è sicuramente
fotografo e fotografo. Come in tutti i campi dello scibile umano possiamo
certamente distinguere gli artigiani dagli artisti: l’artigiano ha certamente capacità
e manualità, ma l’artista ha quel “qualcosa in più”, oltre le sue mani capaci possiede
anche grande estro e fantasia, e soprattutto ha un cuore che sa emozionarsi,
cogliere l’istante, l’attimo, fermandolo sulla pellicola o sulla carta, per poter
rendere partecipi anche gli altri delle sue emozioni. Giuseppe Tamponi ha
queste capacità: professionalità, manualità e soprattutto cuore. In una
riflessione sul suo blog ho letto queste Sue parole: “Un’immagine deve trasmettere
un’emozione, quell’emozione, a chi la osserva, senza che nessuno gliela
suggerisca, è l’immagine stessa che deve parlare…”. Condivido l’affermazione
che l’immagine deve essere in grado di emozionare, trasmettere all’osservatore
quel momento magico vissuto dall’artista, che, fermandolo sulla carta, ha
compiuto quasi un miracolo: ha fermato un istante, unico ed irripetibile, per
poterlo donare anche agli altri, condividerlo
con altri.
Giuseppe Tamponi è nato
ad Oristano nel 1954; è entrato nel mondo della fotografia nel 1978,
cimentandosi con l’allora “evoluta” fotocamera reflex, Zenit E. Man mano che
migliorava la sua tecnica fotografica ha poi continuato con un corredo Olympus
che, negli anni, ha visto l'utilizzo di tre corpi macchina, OM1n, OM2n e OM4 Ti,
corredate da numerose ottiche, fino ad arrivare alla Sony Alpha 700 con le
ottiche Minolta. Innamorato del “bianco e nero” non lo ha mai abbandonato per il
colore. Inoltre, ama non solo fotografare ma curare, con particolare impegno, lo sviluppo
e la stampa. Ancora oggi sviluppa e stampa la pellicola in Bianco e Nero,
sostituendo la provinatura a contatto con la scansione e digitalizzazione del
negativo, dando alle immagini una particolare impronta personale.
Nel 1995 ha
fondato l’Associazione Fotografica Dyaphrama, che ha lasciato nel 2008 per
fondarne una nuova, l’Associazione Culturale Fotografica AssoPhoto (www.assophoto.it),
all’interno della quale organizza corsi base e avanzati di fotografia, workshop
e attività varie inerenti la fotografia.
I suoi scatti fotografici
sono noti in diverse parti del mondo: tante le mostre fotografiche a cui ha
preso parte, a partire da quella del 1995 (mostra “Is Iscrutzus”, presso la
biblioteca comunale di Cabras, dedicata alla processione di San Salvatore
(conosciuta come “Corsa degli scalzi”). Negli anni successi, oltre a quelle nel
nostro territorio, ha partecipato ad un’esposizione alla galleria Maxò di
Barcellona, assieme agli altri vincitori del concorso fotografico
internazionale “Fotoemotion” indetto dal sito internet “Blipoint” (2013). Tanti
i riconoscimenti ricevuti, oltre quello di Barcellona, tra cui: finalista nel
1° concorso fotografico nazionale on line della Epson Italia nel 2004, 2°
classificato al 27° concorso Video fotografico Nazionale “Tempo di Carnevale
nel mondo” ad Acireale nel1994, solo per citare alcuni riconoscimenti ricevuti fuori
dall’Isola. Importanti riviste specializzate, a tiratura nazionale come REFLEX e
FOTOGRAFARE hanno pubblicato sue significative immagini.
Giuseppe Tamponi ha
praticato un po’ tutti i generi fotografici, per poi scegliere i reportage (nel
quale comprende il genere attualmente più praticato: la fotografia di concerti)
e il ritratto.
La mostra di oggi, denominata “ La mia musica”, si riferisce soprattutto
al campo concertistico, dove i soggetti sono ritratti con le loro espressioni
più intense. Osservando questi scatti, non troviamo ritratto solo l’artista con
il suo strumento, ma il Suo Io, la sua anima, il suo essere protagonista di una
musica che sembra uscire anch’essa dalla fotografia, dandoci la sensazione di
entrare anche noi in quel magico momento che l’artista-fotografo ha colto.
Non voglio aggiungere
altro: qualsiasi altra mia considerazione potrebbe apparire inutile, superflua.
Chi, davvero, vuole rendersi conto di chi è Giuseppe Tamponi può farlo andando
a visitare la carrellata di immagini presente nella rassegna “La mia musica”, già a partire da stasera.
Sarà, per l’attento osservatore, un viaggio attraverso il grande mondo della
musica e dei suoi maggiori protagonisti, immortalati in scatti unici e
irripetibili.
Ecco per Voi il
biglietto d’invito alla mostra. Visitatela!
Mario
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