Oristano 21 Dicembre
2013
Cari amici,
Il 21 dicembre del 1913
Arthur Wynne (1862-1945), giornalista inglese di Liverpool, pubblica sul “New
York World” (giornale edito a New York dal 1860 al 1931), nel supplemento
domenicale "Fun", un nuovo gioco denominato "word-cross puzzle", una specie di cruciverba con
incrocio di parole. Il gioco aveva forma di losanga senza caselle nere. Queste,
infatti, furono introdotte solo successivamente dando così la possibilità di
avere più definizioni sulla stessa linea. Il nome del gioco fu poi cambiato in crossword.
Arthur Wynne è storicamente
e universalmente considerato l’inventore del cruciverba. Ma, come avvenne per l’invenzione
del telefono e la disputa tra l’attribuzione della paternità della scoperta tra
Bell e Meucci, il primato di Wynne non fu totalmente condiviso, essendo stato
messo in dubbio da parte italiana. Nel 1890, infatti, un certo Giuseppe Airoldi,
uno dei rappresentanti della corrente letteraria della scapigliatura, con lo
pseudonimo di “Inno Minato di Monza”, aveva dato vita ad uno schema di incroci
di parole, con una serie di caselle bianche, con il nome di "Parole
Incrociate", che uscì il 14 settembre 1890 sul numero 50 de "Il
Secolo Illustrato della Domenica" (edito a Milano da
Edoardo Sonzogno), all’interno della rubrica "Per passare il tempo".
L’invenzione non ebbe grande successo e fu presto accantonata. Airoldi, che era
funzionario municipale e corrispondente del "Corriere della Sera",
oltre
che enigmista e musicologo, e Arthur Wynne
molto probabilmente mai si conobbero, nonostante entrambi lavorassero per la
carta stampata. Il gioco inventato da Airoldi, anche se con poco successo, era curioso:
una griglia bianca di piccole dimensioni (4x4), perfettamente definita, le cui
soluzioni (come in figura) sono le seguenti: RIPA-ODER-SERA-AMEN in orizzontale
e ROSA-IDEM-PERE-ARAN in verticale.
Se lo schema di Airoldi
non ebbe alcun seguito, rimanendo un tentativo isolato, Wynne, invece,
perfezionò da vero specialista quell’iniziale gioco enigmistico romboidale da subito
molto apprezzato dai lettori, tanto che gli fu affidata la pagina della rivista
dedicata ai giochi e ai passatempi. Il nuovo incarico costrinse Wynne a
studiare altri interessanti quesiti; stante la necessità di farsi venire una
nuova idea per l’edizione natalizia di quell’anno, ripescò un gioco insegnatoli
dal nonno quando era bambino, il
cosiddetto “word square”. Questo
gioco prevedeva l’inserimento nello schema di una serie di parole che si potevano
leggere sempre allo stesso modo, da qualsiasi verso si cominciasse. Arthur decise
di renderlo ancora più interessante creando delle caselle che potevano essere
compilate sia in direzione orizzontale che verticale. Solo più tardi deciderà di
introdurre anche delle caselle nere per separare le parole. Inizialmente al
nuovo passatempo venne dato il nome di cross-word, poi trasformato in
word-cross, a causa di un errore tipografico.
La sua losanga con le caselle ottenne subito un grande successo di
pubblico e venne programmata anche per le domeniche successive. Dopo qualche
mese la rivista, però, decise di cancellare il cruciverba, perche presentava
qualche difficoltà di stampa. Le proteste dei lettori non mancarono e furono
tali da indurre gli editori a ripristinarlo
e trasformarlo in una rubrica fissa. Per oltre dieci anni, nessun altro
giornale si prese la briga di imitare il “New York World”, pubblicando qualcosa
di simile, e a questo giornale rimase la completa esclusiva del cruciverba
settimanale. Solo intorno al 1920 gli altri giornali cominciano a stampare le
proprie versioni di cruciverba e, nel 1930, il termine cross-word inizia a comparire nei dizionari, a testimonianza del
successo sempre più crescente di questo nuovo gioco che allena la mente e la
memoria.
I giochi enigmistici da
allora iniziano a diffondersi rapidamente nel mondo: in Inghilterra, in Nord
America, in Francia, in Australia e persino in Giappone. In Italia, il gioco
delle parole crociate prende piede all'inizio del XX secolo: la prima
attestazione sicura dell’esistenza del gioco risale al 1925 e la prima
attestazione della locuzione “parole incrociate” è del 1927. Sarà necessario,
però, attendere il 23 gennaio 1932 per
vedere in circolazione una vera e propria pubblicazione: i lettori trovarono in
edicola il primo numero de “La Settimana
Enigmistica”, storica rivista ancora in auge, dedicata interamente a
cruciverba, rebus e giochi di parole.
Ad inventare La Settimana Enigmistica fu
un nobile di origine sarda, Giorgio
Sisini conte di Sant’Andrea, figlio di uno dei fondatori del primo Rotary
Club della Sardegna: quello di Sassari. Il conte Sisini, laureatosi in
ingegneria a Milano, in origine fu soprattutto un innovativo imprenditore ed
esperto di agricoltura, che cercò di rendere moderna, soprattutto nella sua terra,
la Sardegna, facendosi importatore e promotore dei più aggiornati mezzi della
meccanica agraria (a Cagliari aprì ben tre negozi di macchine agricole). Ma
un’altra passione bruciava nel suo petto! Giorgio Sisini, infatti, era a sua
volta un appassionatissimo cultore di giochi ed enigmi. Questa passione lo
portò a ideare e pubblicare un apposito settimanale, che chiamò “La Settimana
Enigmistica”, che, per 40 anni, a partire dal fatidico primo numero del 1932, seguì
e diresse fino alla sua morte, avvenuta nel Giugno del 1972. Da allora la
direzione del settimanale è stata assunta da Raoul de Giusti, ed in seguito da
Francesco Baggi Sisini). Fra i più famosi enigmisti che hanno fatto parte della
sua redazione figurano i leggendari Piero Bartezzaghi e Giancarlo Brighenti.
Nei suoi quasi 82 anni
di vita la rivista non ha mai ceduto ad alcuna tentazione di restyling grafico:
si presenta in edicola nello stessa veste e nello stesso formato tipografico
del primo numero del 23 Gennaio 1932, che costava, allora 50 centesimi, privo
anche oggi di quella pubblicità che abbonda ovunque. Anche adesso, nonostante
le più moderne tecnologia di stampa offset, sembra ancora stampato da una
vecchia tipografia con caratteri di piombo: insomma, era e rimane la mitica “Settimana Enigmistica”! Secondo un
tradizione che si è mantenuta pressoché inalterata nel tempo, nella copertina
di ogni numero compare il profilo (un tempo) o la foto (oggi) di un personaggio
famoso, il cui nome è la chiave del cruciverba di facciata del settimanale. Nei
numeri pari della rivista si tratta di un personaggio maschile, in quelli
dispari di un personaggio femminile.
Nel primo numero il gioco di copertina era
dedicato all’attrice messicana Lupe Velez. Da allora la Settimana
Enigmistica è divenuta un’attesa consuetudine in edicola per migliaia di
famiglie italiane, di cultura medio-alta, che l’acquistavano e continuano a
farlo ogni settimana, assieme al proprio quotidiano preferito. Da parte sua la
“Settimana” non ha mai mancato all’appuntamento in edicola con i suoi lettori
(il 22 Novembre 2008 ha superato il traguardo dei 4mila numeri pubblicati),
tranne in un caso, per forza maggiore, in occasione del numero 694, che sarebbe
dovuto “uscire” il 14 Luglio 1945, ed invece arrivò nelle edicole due mesi
dopo, a causa dei rivolgimenti bellici. Passione e tradizione: ancora
oggi a fianco della sua testata appaiono due slogan che ne rivendicano l’unicità e la primogenitura: nei
numeri pari compare la scritta “La
rivista che vanta innumerevoli tentativi di imitazione”, e nei numeri
dispari “La rivista di enigmistica prima
per fondazione e per diffusione”.
Cari amici, come ho
detto aprendo questa riflessione, l’uomo ha sempre avuto una grande passione
per gli enigmi. Io, personalmente, non sono dammeno: quando ero ancora a scuola
e vinsi una gara tra gli studenti della mia classe, ottenni per premio l’abbonamento
ad una rivista; scelsi proprio La Settimana Enigmistica e per un anno intero questa
mi fece settimanalmente grande compagnia. Ancora oggi, pur non acquistandola
regolarmente, almeno nel periodo estivo, continuo a farne buon uso!
Fatelo anche Voi, cari
amici, perché il nostro cervello, esercitandosi in continuazione, rimane non
solo sveglio ma soprattutto più giovane!
Grazie, amici della
Vostra attenzione.
Mario
1 commento:
Qui se trova il numero 1 per scaricare gratuitamente:
http://enigmistica.xa.am/
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