Oristano 12 Novembre
2013
Cari amici,
domenica scorsa, come
sapete, ho partecipato a Borore, nella struttura ricettiva “Le Cupole”,
all’incontro organizzato dalla CEI sulla responsabilità del cristiano
all’interno della sua Comunità di servizio, quale è la Chiesa. Ascoltando con
vero interesse le relazioni del convegno, riflettevo sui tanti punti “comuni”
tra il mio impegno religioso e quello laico di rotariano. Mi domandavo, in particolare,
che differenza ci fosse tra il nostro rotariano “Servire al di sopra dell’interesse personale” ed il “servizio e la responsabilità del
cristiano nella sua Comunità”, considerato che, sostanzialmente, io non trovavo
grandi differenze.
Seduto in sala ascoltavo
con grande attenzione le interessanti relazioni (tra gli altri i due vescovi di
Ales e Alghero – Bosa) che spaziavano dalle necessità, che la Chiesa ha, di un
maggiore coinvolgimento di tutti (sia dei laici impegnati che delle associazioni
e dei sacerdoti) che di un maggiore impegno personale di ciascuno (ognuno è
chiamato a fare la sua parte ed in qualsiasi momento). Mentre prendevo appunti,
utilizzati per scrivere il “pezzo” su questo blog, pensavo alla precedente
riunione rotariana di due giorni prima, nella quale avevamo proceduto al
rinnovo degli Organi sociali. Anche nel Rotary, pensavo, valevano le stesse
regole: coinvolgimento di tutti, in amicizia, partecipazione e condivisione:
non c’erano, poi, cosi grandi differenze!
Non ci può essere struttura,
associazione o comunità che possa funzionare in modo corretto senza il pieno
rispetto di queste regole! Anche il Rotary, riflettevo, necessitava di tutto
questo: ampliamento costante e rinnovamento dell’effettivo (in particolare ringiovanimento),
maggiore partecipazione e coinvolgimento, disponibilità a svolgere senza timore
tutti gli incarichi all’interno del club.
Nel Rotary, cari amici,
tutte le cariche, da quella di componente del Consiglio Direttivo a quella di
Presidente, durano un solo anno (anche se non è escluso il rinnovo
dell’incarico): nessuno nel club si può affezionare all’incarico. Anche nelle
sovrastanti strutture, Governatore del Distretto e Presidente Internazionale
l’incarico è limitato ad un anno. Il nostro club è riuscito in questi ultimi
anni a rinnovarsi, inserendo forze fresche e capaci, che
hanno già rivitalizzato il club. Sono i giovani la nostra grande forza, e ad
essi è demandato il compito di continuare la strada che è stata tracciata dai
loro predecessori. Le ultime presidenze del club dimostrano ampiamente questo
fatto inequivocabile: da Maura Falchi ad Andrea Riccio, da Egle Spinardi a
Marco Franceschi, neo eletto presidente designato per l’anno 2015/2016!
Questo non vuol dire
che dobbiamo “rottamare”, escludendola dagli incarichi, la vecchia compagine
sociale: nessuno deve sentirsi escluso perché il club funziona bene solo
amalgamando esperienza e forze nuove, in un mix che dia un grande risultato: forza
ed esperienza insieme. Venerdì scorso tutto questo è stato dimostrato
ampiamente: i voti dei presenti sono stati equamente divisi tra due soci che
rappresentavano proprio i due mondi: la maturità e l’esperienza ed il nuovo,
senza esclusioni preconcette! Nessuno si deve sentire ne “troppo vecchio per
accogliere l’incarico”, ne che “non è ancora pronto a riceverlo”. Quando, dopo
la seconda elezione (resaci necessaria per la dichiarata e giustificata
indisponibilità di Augusto Cadeddu ad accettare l’incarico), il precedente
secondo votato Marco Franceschi è stato eletto a pieni voti, ho visto nei suoi
occhi una malcelata preoccupazione, sicuramente derivata sia dalla sua giovane
età di servizio. A Marco voglio dire che la sua è una preoccupazione infondata!
Lo ha già dimostrato svolgendo egregiamente le funzioni di Segretario, che nel
club è la carica più onerosa. Inoltre ha ancora tutto il tempo per completare
la sua preparazione, quest’anno ed il prossimo, nell’anno della presidenza di
Ferdinando Loddo, nel quale continuerà a fare il segretario del club.
La sua lunga esperienza
professionale lo aiuterà certamente a svolgere, all’interno del nostro club, il
nuovo incarico di Presidente. L’emozione che tutti noi abbiamo colto quando,
sollecitato da me, si è alzato per ringraziare della fiducia che il club ha
voluto dargli, sarà presto acqua passata e, preso in mano il club, saprà
condurlo con maestria nel viaggio del Suo anno. Auguri Marco, da parte di tutti
noi, il club è con Te, e sa che lo guiderai nel modo migliore!
Cari amici, ho iniziato
questa riflessione partendo dai pilastri dell’essere rotariani: amicizia,
partecipazione e condivisione. “Amicizia”
in primo luogo, base di partenza del nostro servizio, dalla quale mai si potrà
prescindere, ma, se vogliamo che essa produca frutti abbondanti, non potrà fare
a meno della reale e concreta “Partecipazione”
di tutti e, soprattutto, della “Condivisione”,
che ne nostro servizio significa “mettere insieme” le nostre professionalità,
le nostre capacità e le nostre esperienze, al servizio di tutti. Solo operando tutti
insieme, facendo “squadra”, lavorando fianco a fianco, possiamo concretizzare e
dare valore agli scopi della nostra Associazione, sintetizzati nel motto “Servire al di sopra dell’interesse
personale”.
Grazie dell’attenzione.
Mario
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