Oristano 12 Novembre
2013,
Cari amici,
la lettura odierna dei
quotidiani mi ha fatto ricordare un’incisiva favola di Esopo, quella dei due
nemici che viaggiavano sulla stessa barca. Eccola.
“Due nemici viaggiavano
sulla stessa nave. Volendo stare il più possibile lontano uno dall’altro, si
sistemarono uno sulla prua e l’altro sulla poppa senza muoversi. Sopraggiunta
una violenta tempesta che scuoteva la nave, quello che stava a poppa chiese al
timoniere da quale parte l’imbarcazione rischiasse di affondare prima. Avendo
il timoniere risposto: “Verso la prua”, affermò: “Per me la morte non è più
dolorosa, poiché sto per vedere il mio nemico annegare per primo”.
Conclusione:
Certi uomini, per l’ostilità verso il prossimo, scelgono di subire pure loro
qualcosa di grave in cambio della soddisfazione di vedere che anche il nemico si
trova nella sventura.
Questa favola di Esopo
sembra fatta su misura per descrivere in modo chiaro e netto la nostra attuale
situazione politica. Situazione che ai più appare, oramai, paradossalmente
tragicomica: due eterni nemici (PD e PDL), apparentemente uniti da false “larghe
intese”, sembrano intenzionalmente godere del perire l’uno dell’altro, sperando,
ovviamente, che sia l’altro a perire per primo, anche se ciò comporta l’affondamento
di tutta la nave (Italia, in questo caso). Insomma, pur di provare la
soddisfazione di veder morire il proprio nemico, succeda quel che succeda! Non
importa proprio, ne all’uno ne all’altro, che con il nemico perisca l’intera
nave, l’importante e ci si liberi dell’odiato
nemico! Una specie di “muoio io con tutti i filistei”!
La nave Italia, con il
suo carico di problemi ( imprese che chiudono, banche che negano liquidità,
giovani senza lavoro, debito pubblico alle stelle, famiglie a digiuno, file di
nuovi poveri in costante aumento, etc.) affonda, mentre i nostri “politici” non
solo del PD e del PDL (manca la saggezza anche in quelli del Centro e nei 5
Stelle), sembrano non aspettare altro
che di veder scomparire la controparte: che affoghi il nemico, anche se il
naufragio inabisserà l’intera Nazione, devastata da anni di malgoverno e
latrocinio. In una situazione così drammatica i Mass Media non parlano d’altro
che di problemi personali: di votazioni palesi o segrete, di grazia o di
assegnazione ai servizi sociali, di cuneo fiscale che sembra ormai diventato
una specie di araba fenice e di una favolosa (nel senso che appartiene al mondo
delle favole) “Legge di stabilità”, capace, come una bacchetta magica di
risolvere in un sol colpo i problemi che
ci trasciniamo da anni.
Senza una seria presa
di coscienza da parte di tutti dal guado l’Italia non esce. Se non si lascia da
parte la vecchia inimicizia, se si continua sulla falsariga della ricordata
favola di Fedro, l’Italia non si risolleverà. Nei momenti di serio pericolo,
come quello che stiamo attraversando, non ci sono scuse: è necessario seppellire
l’ascia di guerra e capire che solo uniti, solo “insieme”, l’Italia si può
salvare! Dopo ci sarà tempo per ripristinare i confini di campo e fare i conti.
Credo che per tentare il
salvataggio siamo, davvero, arrivati all’ultima chiamata!
Riflettiamo seriamente
tutti.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento