Oristano 16 Novembre
2013
Cari amici,
poco più di mezzo
secolo è trascorso dalla nascita dell’Enel, l’Ente Nazionale per l’Energia
Elettrica, avvenuta alla fine del 1962 (la cui operatività, però, è iniziata
nel 1963), al tempo del governo Fanfani IV. A mezzo secolo dalla
sua nascita vorrei ripercorrere con Voi la storia di questo colosso, nato
pubblico, ma successivamente privatizzato per reggere meglio le sfide del
mercato. Eccola.
Tutto ha inizio il 6
dicembre del 1962 quando, con legge dello Stato, furono nazionalizzate 1.270
aziende elettriche locali, creando l’Ente
Nazionale per l’Energia Elettrica. Il suo compito quello di esercitare le
attività di produzione, importazione ed esportazione, trasporto,
trasformazione, distribuzione e vendita dell'energia elettrica, bene questo ritenuto
primario e strategico per la Nazione. La sua missione più importante era quella
di completare l’elettrificazione del Paese. L’Enel inizia la sua attività nel
1963 con il graduale assorbimento delle 1270 imprese elettriche allora
esistenti, operazione che venne gradualmente completata in diversi anni. Una
tra le prime unità operative costituite fu il Centro Nazionale di
Dispacciamento di Roma, con il compito di gestire gli impianti di produzione,
la rete di trasmissione e l'interconnessione con l'estero: in pratica, questo
centro diventava il “cervello” dell'intero sistema elettrico italiano.
Nei dieci anni
successivi, accanto allo sviluppo della rete di distribuzione dell’energia
elettrica, crebbero come non mai i consumi domestici e quelli delle piccole e
medie imprese. Era il boom del “miracolo
italiano”, che esternava tutta la sua ha fame di energia: la produzione di
energia aumentò considerevolmente e quella termoelettrica e quella prodotta con
il nucleare superarono quella idroelettrica. L’Italia guidava, allora, lo
sviluppo internazionale del settore. Per abbattere i costi e ottimizzare la
produzione l’Enel realizzò i primi impianti a fonti fossili di grande taglia e
nel 1964 fu tagliato un traguardo importante: l’Italia era diventata il terzo
produttore di energia nucleare al mondo.
Questo grande sviluppo
richiedeva anche ingenti capitali. Per finanziare l'espansione dei propri
impianti, nel 1965 l’Enel emette sul mercato i primi due prestiti
obbligazionari. Una prima emissione sul mercato italiano per un importo di 75
miliardi di lire. Una seconda di 100 miliardi di lire in Italia e di 37
miliardi di lire negli altri Paesi della Comunità Europea. Tra il 1968 e il 1972, secondo un'indagine di Mediobanca, l’Enel era
diventata la seconda industria italiana per fatturato dopo la Fiat.
La crisi petrolifera
degli anni Settanta frenò non poco questo sviluppo: era necessario ricercare
soluzioni valide al problema della dipendenza dalle materie prime energetiche
di importazione, in primis il petrolio. Per fronteggiare la carenza
di petrolio innescata dalla guerra arabo-israeliana dello Yom Kippur, a partire
dal 1973 l’Enel programma, per ridurre la dipendenza dal petrolio straniero, la
realizzazione sia di nuovi impianti nucleari che di impianti idroelettrici. Per
contenere i consumi, nel 1976 il Parlamento italiano vara il primo intervento
legislativo in tema di politica di risparmio energetico. Segue a ruota l’Enel, che,
da parte sua, promuove le prime campagne di sensibilizzazione sul consumo
intelligente. Per razionalizzare al meglio la produzione viene avviato un ampio
piano di investimenti: sul nucleare, sul carbone, iniziando ad investire anche sulle energie
alternative, come solare ed eolico. Si realizzano, cosi, i primi impianti
solari (1981) ed eolici (1984). L’incidente di Chernobyl nel 1986 porta anche l’Italia
ad una seria riflessione sul nucleare e le successive iniziative politiche
condurranno, nel 1987, all’uscita dell’Italia dal nucleare. Il tema della
salvaguardia dell’ambiente trovava anche nel nostro Paese sempre maggiore
attenzione, e fece cosi prendere il via ad un vasto piano per il rinnovo degli
impianti di produzione, in particolare per la minimizzazione dell’impatto
ambientale creato dalle emissioni.
Nel 1992 l’Enel
diventa una società per azioni, primo passo verso la privatizzazione e la
liberalizzazione del settore elettrico. Nel 1999 Enel Distribuzione avvia la sostituzione di 32 milioni di contatori
con i moderni misuratori elettronici: un’operazione che non ha eguali al mondo.
Lo stesso anno, l’Enel debutta in Borsa, con la collocazione sul mercato quasi
4 miliardi di azioni. E’ la maggiore offerta pubblica in Europa e la seconda al
mondo per valore e per numero di sottoscrittori. Dal 2 novembre le azioni
vengono scambiate nella Borsa di Milano e a New York. Nei primi sei anni di
privatizzazione Enel investe 4,4 miliardi di euro per ammodernare gli impianti
e 10 miliardi per potenziare e migliorare le reti di distribuzione.
Il colosso ENEL, ormai,
ha un’attività allargata, non limitata alla nostra nazione, l’Italia. L’azienda
ha ormai da tempo raggiunto un profilo e una dimensione internazionale. Oggi la
nostra azienda elettrica è presente in 40 Paesi ed in 4 Continenti. L’ingresso
sui mercati internazionali iniziò nel 2006, quando l’azienda acquisì il 66 per
cento di Slovenske Electrarne in
Slovacchia, e iniziò la penetrazione in Russia, grazie alla collaborazione con Rao Ues e alla costituzione della join
venture con la RusEnergoSbyt, che
porterà al controllo della generation company Ogk-5. L’espansione nel mondo
continuò ancora: nel 2007 Enel effettuò la più grande operazione mai realizzata
da un gruppo italiano all’estero: acquisì il controllo di Endesa, società leader nella produzione, distribuzione e vendita di
elettricità e gas naturale in Spagna e in molti paesi dell’America Latina. L’Enel
oggi controlla il 92 per cento di questa grande società, quotata alla Borsa di
Madrid. Nel 2008 all’interno dell’Enel nasce Enel Green Power, società che opera nel campo delle rinnovabili con
impianti idrici, eolici, geotermici e fotovoltaici. Nascono successivamente impianti
a energia solare, come Archimede, il
primo impianto solare a concentrazione integrato, realizzato a Priolo Gargallo
(Siracusa); o a idrogeno (realizzato a Fusina (Venezia)), la prima centrale a
idrogeno di dimensione industriale, ma anche ad energia fotovoltaica, come Diamante, una centrale fotovoltaica che
rende disponibile l’energia anche in assenza di sole.
Oggi Enel è in prima
linea anche nello sviluppo delle reti intelligenti, le Smart Grids, che rappresentano un nuovo paradigma per il sistema
elettrico: reti elettriche che lavorano come internet, in grado di integrare la
generazione diffusa da fonti rinnovabili, gestire la mobilità elettrica e la
differenziazione delle tariffe, incentivando il consumo razionale. Anche nel
settore della mobilità elettrica, Enel ha avviato una serie di accordi con le
maggiori aziende automobilistiche mondiali per la diffusione dei veicoli
elettrici e progetti pilota per lo sviluppo di una rete di infrastrutture di ricarica “intelligente”, atta a garantire
un servizio efficiente e facile da utilizzare.
Sono queste le
principali tappe di un percorso lungo 50 anni, segnato da momenti difficili ma
anche da traguardi estremamente importanti per il paese. La soddisfazione per
la strada fatta in questi anni fa ben sperare. La gioia del successo passa
anche attraverso la creazione di valore e di nuove opportunità. In quest’ottica
l’azienda ha lanciato Enel Lab, un
laboratorio di impresa per promuovere progetti di innovazione presentati da
giovani imprenditori italiani e spagnoli. Per questo Enel investirà 15 milioni
di euro nei prossimi 3 anni. Tra luci ed ombre (nel mondo nulla è perfetto)
l’Enel resta oggi per la nostra nazione una gran bella realtà!
Cari amici, fra le scoperte scientifiche che l’uomo ha realizzato nei millenni,
l’energia elettrica è quella che ha maggiormente trasformato la sua vita: senza
energia oggi la vita sarebbe molto diversa. La potenza straordinaria, contenuta
in questa grandiosa forza della natura, è stata il grande motore dei cambiamenti tecnologici, storici e sociali. Un
percorso che ha certamente ancora molta strada davanti, e che continuerà, con
altre innovazioni, a migliorarci la vita. Perché, cari amici, l’energia è
essenziale, è in futuro sarà ancor più protagonista della vita dell’uomo, a
partire dal suo benessere, fisico e ambientale.
Grazie della Vostra
sempre gradita attenzione.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento