sabato, novembre 09, 2013

24 ANNI FA CADEVA IL “MURO DI BERLINO”, LA GRANDE MURAGLIA CHE DIVIDEVA LA DEMOCRAZIA OCCIDENTALE DAL COMUNISMO DELL’UNIONE SOVIETICA. COS’E’ CAMBIATO, DA ALLORA, IN EUROPA E NEL MONDO?



Oristano 9 Novembre 2013
Cari amici  il 9 di Novembre è sicuramente una data storica per il mondo: nel 1989, dopo anni di triste DIVISIONE del mondo in due blocchi, si riunificava non solo la Germania ma si poneva fine anche alla sottile e sotterranea “guerra fredda”. A beneficio dei giovani di oggi, proprio quelli che hanno all’incirca “l’età della caduta muro”, i 20/25enni insomma, vorrei ripercorrere con Voi la storia di questa “muraglia di separazione”, che funzionò da spartiacque, dividendo il mondo in due blocchi per quasi trent’anni:  iniziato a costruire il 13 di agosto del 1961, crollò idealmente 24 anni fa, il 9 di Novembre del 1989.
La decisione di dividere in aree di influenza la Germania fu presa alla fine della guerra mondiale. Nel 1945,  nel corso della conferenza di Jalta venne decisa la divisione di Berlino in quattro settori controllati e amministrati da: Unione Sovietica, Stati Uniti d'America, Regno Unito e Francia. Il settore sovietico (Berlino Est) era il più esteso, e comprendeva i distretti orientali di Friedrichshain, Köpenick, Lichtenberg, Mitte, Pankow, Prenzlauer Berg, Treptow e Weißensee. Inizialmente ai cittadini di Berlino fu consentito di circolare liberamente tra tutti i settori, ma con lo sviluppo della Guerra Fredda i movimenti vennero limitati; il confine tra Germania Est e Germania Ovest fu sottoposto a chiusura nel 1952 e, contemporaneamente, l'attrazione dei settori occidentali di Berlino, per i cittadini della Germania Est, aumentò. Circa 2,5 milioni di tedeschi dell'est passarono ad ovest tra il 1949 e il 1961. Per fermare l'esodo delle persone della Germania Est ad Ovest nell’agosto del 1961iniziò la costruzione di un muro attorno ai tre settori occidentali. 
Il 13 agosto 1961, data storica della chiusura tra i settori Est e Ovest, mentre gli orientali iniziavano la costruzione del muro, le truppe del Kampfgruppen iniziarono a presidiare la linea di confine. Inizialmente questa separazione consisteva in rotoli di filo spinato, ma già il 15 di agosto dello stesso anno iniziarono ad essere utilizzati degli elementi prefabbricati di cemento e pietra, destinati a formare una grande ed invalicabile barriera. Il muro divideva fisicamente in due la città: quando circondò completamente Berlino Ovest, trasformò in pratica i settori occidentali in un'isola rinchiusa dentro i territori orientali.
Lo scopo principale della disposta “chiusura” era quello di impedire ai cittadini della Germania Est di “fuggire” ad Ovest e di conseguenza lasciare la Germania Est. Questa, più nota come DDR, soffriva, infatti, di una massiccia fuga di professionisti e lavoratori specializzati che si spostavano all'ovest, per le diverse condizioni di vita, per non parlare delle numerose diserzioni dall'esercito. Con la costruzione del muro le emigrazioni passarono da 2,5 milioni tra il 1949 e il 1962 a cinquemila tra il 1962 e il 1989. Dal punto di vista propagandistico la costruzione del muro fu un disastro per la DDR e, in generale, per tutto il blocco comunista; divenne infatti un simbolo della tirannia comunista, specialmente dopo le uccisioni, spesso sotto gli occhi dei media,  di chi aspirava alla libertà Da notare che anche molti comunisti tedeschi si erano schierati contro questa divisione e contro l’applicazione del sovietico “socialismo reale”.
Il muro, quella  terribile “fisica separazione” tra due mondi economici che si sviluppavano a velocità diverse,  era lungo più di 155 km. Dopo la costruzione iniziale, furono effettuati non pochi rifacimenti, compreso un secondo muro all'interno della frontiera destinato a rendere più difficile la fuga verso la Germania Ovest: tra i due muri fu creata la cosiddetta "striscia della morte", che vide fallire non pochi tentativi d’evasione. Durante il periodo di esistenza del muro vi furono circa 5.000 tentativi di fuga coronati da successo verso Berlino Ovest. Nello stesso periodo varie fonti indicano in un numero compreso tra 192 e 239 i cittadini della Germania Est uccisi dalle guardie mentre tentavano di raggiungere il settore ovest e molti altri feriti.
La prima persona a pagare con la vita il suo tentativo di fuggire fu Ida Siekmann, che il 22 agosto del 1961 aveva tentato di salvarsi, saltando dal suo appartamento nella Bernauer Straße. L'ultimo morto era Winfried Freudenberg, morto l'8 marzo del 1989: aveva intrapreso una fuga spettacolare con una mongolfiera autocostruita, caduta poi sopra il territorio di Berlino Ovest. Sovente vengono nominati Günter Litfin come prima vittima del Muro e Chris Gueffroy come ultima; in realtà erano il primo e l'ultimo ucciso a colpi di armi da fuoco dai soldati di confine. Chris Gueffroy venne ucciso il 5 febbraio 1989 mentre cercava di scavalcare il muro presso Nobelstrasse. Aveva poco più di vent'anni, era nato il 21 giugno 1968, una croce lo ricorda, insieme a tante altre, in piazza 14 marzo alle spalle della porta di Brandeburgo.
Viktor Suvorov, nel suo libro “L'ombra della Vittoria”, cosi parla di questo terribile muro:
« L’obiettivo del muro: evitare che il popolo della Germania socialista potesse scappare nel mondo normale. Il muro fu costantemente perfezionato e rinforzato, trasformato da un normale muro in un sistema insormontabile di ostacoli, trappole, segnali elaborati, bunker, torri di guardia, tetraedri anti carro e armi a sparo automatico che uccidevano i fuggitivi senza bisogno di intervento da parte delle guardie di confine. Ma più lavoro, ingegnosità, denaro e acciaio i comunisti mettevano per migliorare il muro, più chiaro diventava un concetto: gli esseri umani possono essere mantenuti in una società comunista solo con costruzioni impenetrabili, filo spinato, cani e sparandogli alle spalle. Il muro significava che il sistema che i comunisti avevano costruito non attraeva ma repelleva. ».
I presupposti per la caduta del muro si videro già nell’agosto del 1989: il 23 agosto l'Ungheria rimosse le sue restrizioni al confine con l'Austria e a partire dall'11 settembre 1989 più di 13.000 tedeschi dell'Est scapparono verso l'Ungheria. Le dimostrazioni di massa contro il governo della Germania Est iniziarono al passaggio dei primi treni provenienti dall'Ungheria e dalla Cecoslovacchia, nell'autunno del 1989. Il leader della DDR Erich Honecker si dimise il 18 ottobre e venne sostituito pochi giorni dopo da Egon Krenz. Honecker aveva predetto nel gennaio dello stesso anno che l'esistenza del muro sarebbe stata assicurata per altri cent'anni. Era invece l'inizio della fine. Il nuovo governo di Krenz decise di concedere ai cittadini dell’Est permessi per viaggiare nella Germania dell’Ovest.  Il 9 novembre 1989,  una conferenza stampa annunciò che tutti i berlinesi dell’Est avrebbero potuto attraversare il confine con un appropriato permesso, ma senza precisare l’entrata in vigore del provvedimento.
Immediatamente decine di migliaia di berlinesi dell’Est avendo visto l’annuncio di Schabowski (Günter Schabowski, Membro del Politburo del Partito Socialista Unitario della Germania e Ministro della Propaganda della DDR), dato in diretta alla televisione, si precipitarono ai posti di frontiera, chiedendo di entrare immediatamente  in Berlino Ovest. Le guardie di confine, alle quali la disposizione non era ancora pervenuta, sorprese, iniziarono a tempestare di telefonate i loro superiori, ma era ormai chiaro che , a prescindere da tutto, non era più possibile rimandare indietro tale enorme folla, vista la mancanza di equipaggiamenti atti a sedare un movimento di tali proporzioni. Furono allora costrette ad aprire i checkpoint e, visto il gran numero di berlinesi, nessun controllo sull’identità fu eseguito. Gli estasiati berlinesi dell’Est furono accolti in maniera festosa dai loro fratelli dell’Ovest: spontaneamente i bar vicini al muro iniziarono a offrire birra gratis per tutti. Il 9 novembre è quindi considerata la data della caduta del Muro, festeggiata l'anno seguente, il 21 luglio 1990 con il mega concerto di Roger Waters (ex bassista dei Pink Floyd) con l'esecuzione di The Wall dal vivo.
La libertà di circolazione concessa dalla Repubblica Democratica Tedesca agli abitanti, era una vera e propria dichiarazione di “apertura delle frontiere”, che avveniva dopo troppi anni. A Berlino la gente, in preda ad un’euforia mai vista, si riversò nelle strade, e con pietre ed attrezzi domestici iniziò ad abbattere l’odioso muro che per decenni aveva diviso in due la capitale, tenendo lontani famiglie ed amici e divenendo il simbolo per eccellenza della Cortina di Ferro. Un folla festante di giovani arrivò in aiuto da tutta Europa, unitamente a gran parte della stampa mondiale: la caduta del muro simboleggiava la fine della Guerra Fredda e la riunificazione della Germania sotto un’unica bandiera. La reale sconfitta del blocco sovietico si concretizzerà, due anni più tardi, con la dissoluzione dell’URSS e la scomparsa dei governi comunisti in tutta l’Europa dell’Est.
La Germania, ormai, era riunificata. Il 18 marzo 1990 furono tenute le prime e uniche libere elezioni della storia della Repubblica Democratica Tedesca; esse produssero un governo il cui principale mandato era quello di negoziare la fine stessa dello Stato che rappresentavano. La Germania fu ufficialmente riunificata il 3 ottobre 1990 (questa è la data designata per il "Giorno della riunificazione"), quando i cinque Laender già esistenti nel territorio della Repubblica democratica tedesca ma aboliti e trasformati in province (Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania Occidentale, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia), si ricostituirono e aderirono formalmente alla Repubblica federale tedesca (Germania ovest).
Oggi, come ben sappiamo, la Germania, a ragione o a torto, è il motore della Comunità Europea. La sua massima rappresentante, Angela Merkel è, tra l’altro, nata e cresciuta proprio nella Germania dell'Est. Quello che fa riflettere di Lei e della sua politica, e che anche personalmente mi impensierisce, è che – dimenticando il passato - Lei non è mai stata troppo tenera con gli altri Paesi d’Europa che oggi necessitano, come un tempo la “sua Germania Est”, di aiuto e sostegno. Il suo egoismo attuale fa pensare che abbia presto dimenticato quello che gli altri Stati europei fecero per la riunificazione della Germania: compreso un massiccio salasso economico che causò un fortissima inflazione nelle loro economie. All’atto della riunificazione tra le due Germanie, quando al marco orientale fu dato lo stesso valore del marco occidentale, l’altissimo costo lo pagarono, sotto forma di inflazione la gran parte delle economie degli altri Paesi europei.
Oggi tutto questo sembra dimenticato, è acqua passata,  e la locomotiva economica tedesca travolge le altre, incurante di quelle degli altri Paesi che un tempo, invece, furono l’ancora di salvezza per la Germania riunificata. La storia insegna, però, che “chi di spada ferisce……
Grazie amici, per oggi accontentiamoci  di riflettere e meditare…

Mario

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