lunedì, marzo 26, 2018

CON IL NUOVO LIBRO “SARDI NEL MONDO, COSTRUTTORI DI PACE”, BEPPE MELONI SEGNA UN ALTRO GOAL NEL CAMPO DELLA CULTURA ORISTANESE.


Oristano 26 Marzo 2018
Cari amici,
Ho già avuto modo di scrivere diverse volte su Beppe Meloni e sulla sua grande attenzione nei confronti della Sardegna, in particolare verso il nostro territorio. Tanti i libri da lui pubblicati sulle nostre passate vicende e non voglio certo qui riepilogarli. I suoi sono tutti libri che affondano le radici (come l'albero degli Arborea) nel nostro passato, nella nostra storia. Si, nella “nostra storia” di sardi, che quest’isola l’hanno costruita in passato e continuano ad edificarla oggi. Anche nel suo ultimo libro “Sardi nel mondo, costruttori di pace” Beppe prosegue nella stessa linea: il libro è la storia di una pattuglia di uomini della nostra terra che oggi come ieri girano per il mondo per svolgere una nobilissima missione: quella di costruttori di pace.
Quelli raccontati sono 13 personaggi, visti da Beppe non in superficie ma in profondità, analizzati in un’ottica introspettiva, radiografati a 360 gradi, mettendo a nudo non solo la loro professionalità ma anche il loro carisma, la loro umanità che, insieme alla disponibilità, spesso data senza limiti, ha consentito e consente loro di essere dei veri servitori delle Istituzioni, dei nobili costruttori di pace nel mondo. I loro nomi sono in gran parte a voi noti, perché fanno parte del nostro territorio. Quelle scritte da Beppe sono le biografie di 13 eccellenze, che è giusto che “lascino traccia” del loro passaggio, in modo da essere ricordate non solo da noi, generazione corrente, ma soprattutto dalle future generazioni.
L’interesse per l’uscita di questo libro era forte: ne è dimostrazione la grande partecipazione che si è potuta vedere nell’aula consiliare del Comune di Oristano, dove il libro è stato presentato la sera del 24 Marzo. A fare gli onori di casa, il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Massimiliano Sanna, persona sensibile ed attenta ai movimenti culturali del territorio; presente anche l’infaticabile operatrice culturale Anna Maria Capraro, che ha sottolineato come l'opera di Beppe Meloni “... ci regala un altro tassello della nostra storia, molto luminoso”. Beppe, ha detto con convinzione Anna Maria, ha scritto così tanto su Oristano pensando sempre a mettere in evidenza le eccellenze della nostra città rispetto al resto del mondo. “Anche quest’ultimo libro - ha detto - è in grado di lasciarci una traccia importante, presentandoci nella giusta veste e nel giusto spessore, uomini votati all’impegno ed al sacrificio, per un fine di estrema importanza, costruire la pace. Un libro che ci riempie di profonde emozioni”.
Si, emozioni tangibili anche nella serata della presentazione, che, arricchite dalla lettura magistrale di alcune pagine fatta da Pino Porcu con la sua calda ed intonata voce, hanno messo in evidenza, quasi materializzato la figura di alcuni personaggi del libro. Gabriele Annis, per esempio, che ha scalato i gradini della diplomazia internazionale, cominciata a 28 anni nel 1999 e proseguito a lungo in giro per il modo; Francesco Mugheddu, che ricevuta l'infausta diagnosi della SLA, proprio quando stava per partire per la sua prima esperienza da diplomatico in Kosovo, nascose il fatto e partì. La calda voce di Pino ha materializzato anche la figura della cooperante di Samugheo Rossella Urru, rapita in Algeria nel 2011 e rilasciata dopo nove drammatici mesi di prigionia; ciononostante oggi Lei è di nuovo in trincea: si trova attualmente in Palestina, per continuare la sua missione.
Tutti i 13 personaggi riportati nel libro meritano senza dubbio di essere menzionati; Giorgio Francesco Mameli, a lungo ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, per esempio, e Angelo e Francesco Corrias, padre e figlio di Ghilarza, diplomatici nell'Italia del Novecento; Anche Monsignor Mario Roberto Cassari, alto prelato ghilarzese, dall'Africa alla Nunziatura Apostolica di Malta, ha strenuamente fatto la sua parte, prima di lasciare questo mondo a settantaquattro anni, prima ancora del rientro in sede. Il libro mette in risalto anche la figura di Ettore Sequi, anche lui con origini ghilarzesi, diplomatico sia in Afghanistan che in Cina, e quella di Bruno Stiglitz, educatore oristanese e ambasciatore di cultura in America Latina per conto dell'UNESCO.
Poi ancora Ruggero Corrias, da Santiago del Cile a Sarajevo con la Sardegna nel cuore, Gabriele Annis, che ha svolto la sua missione in Brasile e in Paraguay, Agostino Chiesa Alciator, al cui impegno per l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, si deve il ritorno del premio Nobel per la letteratura in Italia e Francesco Mugheddu, osservatore internazionale al servizio della pace. Infine Nicolò Machiavelli, diplomatico scomparso all'inizio della carriera e Gianni Rosa, una vita a Bruxelles come alto funzionario alla Comunità Europea, entrambi cuglieritani.
Cari amici, credo, come ho voluto indicare nel titolo, che questo libro sia l’ennesimo goal di Beppe, che, quanto a conoscenza del nostro territorio non è secondo a nessuno! Al termine della bella serata, Beppe ha voluto ringraziare tutti, in particolare Carlo Delfino, il fido editore che lo segue ormai da lungo tempo. Carlo, ha detto Beppe, “è da quarant'anni sulla scena culturale della Sardegna, dopo aver iniziato nella Vallardi di Milano”. In chiusura, parlando della “sua Oristano”, Beppe ha sostenuto che Oristano merita molto di più. Per farlo è necessario valorizzare il centro storico della città, considerate le sue grandi potenzialità, che possono esprimersi in particolare nel turismo culturale, sia laico che religioso; anche un miglior utilizzo del porto a fini turistici, potrebbe essere fonte di maggior benessere per Oristano, facendo approdare le navi da crociera.
In sintesi, amici, se Oristano vuole davvero recitare un ruolo più importante e produttivo, se vuole uscire da quell’anonimato che da tempo sembra avvolgerlo come un sudario, gli oristanesi si debbono dare una mossa! Debbono acquisire la consapevolezza che per uscire dal guado in cui si trovano, debbono farlo con le proprie forze, non aspettare che siano gli altri a tendere la mano e portarli fuori dalle sabbie mobili.
A domani.
Mario

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