sabato, agosto 06, 2016

SARDEGNA: LA CURIOSA “TELA DI PENELOPE” DELLA (DIS)CONTINUITÀ TERRITORIALE. UNA TELENOVELA CHE STENTA A SCRIVERE LA PAROLA FINE.



Oristano 6 Agosto 2016
Cari amici,
Che la Sardegna faccia parte integrante dell’Italia è cosa nota, anche se il termine “integrazione” sicuramente per l’Isola non è mai stato concepito nella vera e giusta misura. Senza andare a toccare le molte “discrepanze” che vedono la Sardegna da sempre “diversa” da molte altre regioni italiane, quella della Continuità Territoriale è certamente una delle più eclatanti. Per i sardi raggiungere la penisola-madre (meglio...matrigna), anche per gli scali più frequentati come Roma e Milano, è un’impresa ardua: come costi e come frequenza, quando non addirittura impossibile per la mancanza di posti. Figuriamoci, poi, per i turisti che vogliono venire nell’Isola a fare le vacanze!
La ‘telenovela’ inerente la continuità territoriale della Sardegna è lunga e complessa e non è certo questo il luogo adatto per riepilogarne la storia. I fatti più recenti vedono in primo piano la “Risoluzione” dell'Unione Europea che ha sentenziato che non tutti gli ‘aiuti di stato’ concessi dalla Regione Sardegna sono risultati anomali: per esempio, il sostegno dato agli aeroporti, noto come "Modello Ryan Air", è risultato del tutto legittimo. Sembrerebbe una notizia di poco conto, almeno all’apparenza, ma i risvolti conseguenti non sono certo semplici e indolori. In sintesi il "modello Ryan Air", nato nelle passate legislature (giunte regionali di Floris e Pili, successivamente perfezionato con la giunta di Renato Soru), fu un modello che si rivelò all’epoca molto positivo: incentivando lo scalo algherese posto nel Nord-Sardegna, riuscì a calamitare ad Alghero e nel circondario un rilevante flusso turistico di grande qualità.

Tutta quella zona, grazie alle presenze di francesi, inglesi, scozzesi, norvegesi e tedeschi, riuscì a ritrovare nuovo benessere: non solo con l'aumento dei numerosi soggiorni ma anche con la rivitalizzazione del mercato immobiliare, attivato dai nuovi compratori stranieri che portarono le quotazioni alle stelle. 
In Sardegna, chissà perché, quando una cosa funziona mica la si mantiene: la si cambia! Non molto tempo dopo, infatti, si cambiò strategia: inspiegabilmente si decise di rompere una continuità che aveva prodotto grandi risultati, sia sul piano dei voli low cost che di quelli di linea! In che modo si volle cambiare? Azzerando la precedente situazione che garantiva una collaudata continuità per l’Isola, non solo sui voli per Roma e, Milano, ma anche per altre otto città (a partire da Torino Verona, Napoli, Palermo Firenze).
Perché allora cambiare quello che andava bene? Mistero. Una volta cancellata quella "continuità territoriale" sulle diverse città, venne mantenuta solo quella sulla tratta per Roma e per Milano, ma introducendo una demenziale "tariffa unica", uguale per residenti e non, e addirittura finanziandola con risorse regionali per circa 44 milioni di euro l'anno. Una vera pazzia, che ovviamente entrava in rotta di collisione con i dettami e le normative dell’UE che avrebbe considerato quegli esborsi come ‘aiuti di stato’.
In precedenza, invece, su tutti i collegamenti da e per l’isola esisteva una tariffa differenziata: bassa per i residenti e con un massimo calmierato per gli altri, che funzionava perfettamente senza alcun bisogno di essere finanziata con aiuti pubblici. Adesso, invece, il costo medio per i non residenti continua ad essere proibitivo, alla faccia del prezzo "regolamentato" vantato dalla giunta, grazie al trucco dei posti limitati in classe economica. Un grande errore (possibilmente creato da conflitti di natura politica) che ha sconvolto e messo ko la già fragile economia dell’Isola.

Ora che la frittata è fatta, il “caso Alghero” imperversa su tutti i Media, anche per le sue amare conseguenze: il disimpegno di Ryan Air, in primis, che ha fatto rischiare il disastro all’economia, già di per se precaria, nel nord-ovest dell’Isola, mettendo alberghi e strutture ricettive in condizioni di perdere centinaia di migliaia di turisti. Giustamente gli amministratori locali, a partire da quelli della città catalana, sono infuriati e rabbiosi: il Sindaco di Alghero Mario Bruno, chiede a gran voce le dimissioni dei colpevoli, a partire dall’Assessore regionale ai trasporti Deiana. Lamentele certamente giustificate: questo errore, infatti, ha compromesso l'economia, col risultato che la stagione turistica in corso risulta gravemente minata e compromessa; ecco il motivo per cui gli amministratori locali tuonano versa una giunta regionale ritenuta incapace.
Cari amici, le scelte politiche (con le relative dispute) ci sono sempre state e sempre ci saranno, ma il problema reale è che spesso si sottovalutano le nefaste conseguenze delle scelte fatte. Il problema di cui abbiamo parlato oggi è non solo importante ma vitale per la Sardegna, già penalizzata da ben altri handicap. Spero che con grande saggezza si riesca a trovare la soluzione più giusta: senza se e senza ma (senza fare figli e figliastri, senza cittadini di serie A e di serie B), perché la nostra isola, da sempre considerata ‘colonia’, riesca finalmente ad uscire dal suo isolamento e dalla sua eterna condizione di sudditanza.
A domani.
Mario

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