lunedì, ottobre 27, 2014

INFLUENZA ADDIO! INDIVIDUATO IL TALLONE DI ACHILLE DEI VIRUS CHE IN QUESTA STAGIONE CI METTONO OBBLIGATORIAMENTE A LETTO.



Oristano 27 Ottobre 2014
Cari amici,
con i primi freddi, anche se quest’anno sono eccezionalmente in ritardo, non tarderemo ad essere preda di quel malessere tipico della stagione: l’influenza.
Le basse temperature, la nebbia o lo smog, sono l’ambiente ideale per la proliferazione dei batteri e dei virus, che prediligono questo periodo per riprodursi e per diffondersi tra le persone. Non solo: in inverno, aumenta il tempo che passiamo in luoghi chiusi, ed è proprio il contatto ravvicinato che facilita il contagio della malattia da una persona a un’altra.
Il risultato di tutto questo è il rapido diffondersi delle infezioni e infiammazioni delle vie respiratorie, che ci costringono al riposo forzato. Se queste colpiscono le vie aeree superiori, parliamo di riniti, faringiti o tonsilliti; se vanno in profondità, parliamo di bronchiti o di polmoniti; se, invece l’infiammazione sale all’orecchio, soffriamo di otite. A parte l’essere costretti a stare a letto, non tutte queste malattie richiedono l’uso di farmaci specifici: spesso è sufficiente tenere sotto controllo la febbre, eventualmente con un antipiretico, e facilitare la respirazione liberando le vie aeree con l’aiuto di mucolitici e decongestionanti nasali.
Tuttavia, in considerazione che l’influenza costringe milioni di persone a stare a riposo a letto, per un certo numero di giorni, il danno economico risultante è notevole: dalle spese sostenute dalla Sanità alle innumerevoli ore di lavoro che vanno perdute e che incidono nell’economia della Comunità. Ebbene, cari amici, presto pare che potremo dire addio a tutto questo. Come direte Voi? Con i frutti di una nuova scoperta. Eccola.
Un Team di ricercatori, guidato da Antonio Lanzavecchia, Direttore dell'Istituto di Ricerca in Biomedicina (USI) e Davide Corti, Vice Presidente di Humabs BioMed di Bellinzona, è riuscito a ricostruire l'albero genealogico di un particolare tipo di anticorpi in grado di neutralizzare diverse tipologie di virus influenzali. Detto in parole povere questo Team è riuscito ad individuare il “Tallone di Achille dell'influenza”! Gli anticorpi studiati da questi ricercatori agiscono sull’emagglutinina, che si ritiene rappresenti proprio il punto debole del virus, ovvero il suo tallone di Achille.
La scoperta nuova e inaspettata, è che una singola mutazione somatica iniziale del virus è sufficiente per sviluppare un anticorpo in grado di legare con alta affinità, e di conseguenza di neutralizzare molto efficacemente, il fastidioso virus, mentre le numerose ulteriori mutazioni che vengono introdotte successivamente risultano essere essenzialmente ridondanti. Il positivo risultato della ricerca mette anche in risalto che gli anticorpi scoperti, capaci di neutralizzare il virus, possono essere generati in maniera estremamente rapida”, quindi particolarmente efficace.
Lo studio in parola, pubblicato su Nature, una delle più importanti riviste scientifiche al mondo, ha messo in evidenza “in che modo” i virus influenzali saranno neutralizzati dal nostro corpo, diventato capace di generare rapidamente gli anticorpi necessari a combattere il virus. In questa preziosa ricerca c’è orgogliosamente  “un po' d'Italia”: lo studio è frutto di una collaborazione tra l'Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB), affiliato all’Università della Svizzera italiana (USI), Humabs BioMed (Bellinzona, CH), MedImmune (Gaithenburg, USA), che si occupa della ricerca nell’ambito dei farmaci biologici e fa parte della multinazionale Astrazeneca e l'italianissimo IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, con il sostegno del Consiglio Europeo della Ricerca, il Fondo Nazionale Svizzero, il National Institute of Health, il Science Program Human Frontiers e la Fondazione Cariplo.
Alla base dell’importante scoperta c'è la rilevazione che nel nostro organismo ci sono numerosi "precursori", in grado di generare, con l’introduzione di una sola mutazione, potenti anticorpi neutralizzanti ad ampio spettro. I virus influenzali saranno presto un ricordo”, sostiene l’equipe dei ricercatori, perché “con il giusto vaccino si potrebbero generare alti livelli di anticorpi in grado di proteggerci da tutti i virus influenzali. Il corpo umano acquisirà un sistema immunitario perfetto”.
Che dire, cari amici, i costanti progressi fatti dalla ricerca in campo medico consentiranno un futuro meno soggetto ad epidemie influenzali, che hanno creato fino ad oggi problemi di non poco conto sia nel campo della salute che in quello economico. Insomma, diciamo che non finiremo mai di scoprire gli innumerevoli rimedi, che, magari già esistono, ma che – purtroppo -  ancora non conosciamo!
Ciao a tutti.
Mario

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