La fontana nei tempi...andati
Oristano 18 gennaio 2020
Cari amici,
C’è un antico proverbio che
dice “Meglio tardi che mai”. Credo che il detto si adatti bene anche
alla bella fontana che per molti anni ha adornato il mercato comunale di Via Mazzini
ad Oristano. Un’opera pregevole, meritevole certamente di maggior attenzione da
parte degli oristanesi, che per anni l’hanno invece sempre considerata un “monumento
minore” del grande artista. Ora, però, la fontana si è presa la sua
rivincita! Per chi non la conosce, sono felice di riepilogare la sua
interessante storia.
Siamo praticamente agli
inizi della seconda metà del secolo scorso. La città si sta dotando di un
moderno mercato civico e ad Antonio Corriga nel 1956 viene affidato l’incarico
di predisporre, all’ingresso del mercato, una bella fontana in ceramica.
Il grande Maestro, messosi all’opera, disegnò tutta una serie di pannelli che furono realizzati dal ceramista Stefano Incani. La fontana di ceramica fece bella mostra di sé nel 1957, anno dell'inaugurazione del mercato. La colorata fontana, seppure portante interessanti pannelli esplicativi, posta al centro di una vasca colma d’acqua dove nuotavano i pesci rossi (grande delizia dei bambini), fu sempre guardata con sufficienza dagli oristanesi, che gli dedicavano solo qualche sguardo fugace.
Il grande Maestro, messosi all’opera, disegnò tutta una serie di pannelli che furono realizzati dal ceramista Stefano Incani. La fontana di ceramica fece bella mostra di sé nel 1957, anno dell'inaugurazione del mercato. La colorata fontana, seppure portante interessanti pannelli esplicativi, posta al centro di una vasca colma d’acqua dove nuotavano i pesci rossi (grande delizia dei bambini), fu sempre guardata con sufficienza dagli oristanesi, che gli dedicavano solo qualche sguardo fugace.
Eppure l’opera del grande
Corriga avrebbe davvero meritato ben altra attenzione! Con Lui che la disegnò
operarono apprezzati artigiani, a partire dal rinomato Stefano Incani. Il
figlio di quest’ultimo, Pinuccio, fotografo, nel vedere dopo anni l’opera così
mal ridotta, si espresse in questo modo: «Nostro padre ci aveva messo l'anima,
se fosse vivo gli farebbe davvero male vedere la fontana così ridotta». Anche
lo stesso Antonio Corriga anni fa, vista la scarsa attenzione verso la sua opera,
commentò amaro, seppure senza fare troppe polemiche: «Gli oristanesi se ne sono
sempre infischiati».
Col passare del tempo l’opera
continuò ad appassire, appannata anche dalla scarsa manutenzione; i pannelli impolverati
e opacizzati ormai non li guardava più nessuno. Sull'obelisco di ceramica, che
gli operatori presenti nel mercato civico chiamavano confidenzialmente "il
totem", scese la coltre dell’oblio e anche i pesci rossi, trascurati e
privati della minima attenzione, finirono per estinguersi. Abbandonata a sé
stessa, triste e negletta dopo la chiusura del mercato, che ormai si protrae da
lungo tempo, la fontana dorme il lungo sonno dell’oblio.
Nulla vita, però, nulla è immutabile. C’è un momento che, quasi per miracolo, succede un fatto nuovo: ci si rende conte dell’errore
commesso e si cerca di mettervi rimedio. Nei mesi scorsi, grazie all’iniziativa dell’Assessore
alle attività produttive Pupa Tarantini, la fontana torna ad essere nuovamente un “oggetto
interessante”! Il Comune decide di scrivere al Ministero dei Beni e della
attività culturali chiedendo di inserire, tra i beni culturali soggetti a
tutela, la fontana in ceramica di Antonio Corriga da sempre ospitata nel
mercato civico di via Mazzini.
L’Assessore Tarantini,
volendosi rendere conto di persona delle condizioni attuali dell’opera del
Corriga e stabilirne così le modalità più opportune per la messa in sicurezza e il
restauro, accompagnata dai tecnici comunali e da quelli della Soprintendenza
Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le
Province di Oristano e Sud Sardegna, ha voluto effettuare un sopralluogo nel
mercato civico di via Mazzini.
L’intervento è stato
certamente fruttuoso: dopo il sopralluogo e le relative relazioni, nelle scorse
settimane è arrivato il Decreto del Ministero che dichiara la fontana di
Antonio Corriga: “Bene d’interesse culturale particolarmente importante ai
sensi dell’articolo 10, comma 1 del Codice dei Beni culturali, per i motivi
indicati nella relazione storico artistica (a cura del funzionario storico
dell’arte Maria Francesca Porcella, ndr) e in quanto unicum nella produzione
dell’artista, il quale, attraverso il vivace colorismo e la stilizzazione
geometrizzante, anticipa ricerche e sperimentazioni poi attuate solo
successivamente nell’Istituto statale d’arte di Oristano con l’arrivo degli
artisti Arrigo Visani e Carlo Contini, ed ai sensi dell’articolo 10, comma 3,
lettera d) del Codice dei beni culturali, in quanto bene strettamente connesso
alla storia sociale della comunità locale, fortemente impresso nell’immaginario
collettivo. Il bene rimane quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela
contenuta nel Codice dei Beni culturali”.
Cari amici, finalmente,
seppure tardivo, il giusto riconoscimento ad un grande artista è arrivato. Corriga
negli ultimi anni della sua vita si era detto amareggiato per il degrado
dell’opera e aveva auspicato un’iniziativa per il suo recupero che oggi, grazie
alla istituzione del Centro di documentazione sulla ceramica Terracotta, voluto
dall’Amministrazione cittadina, diventa realtà.
Sia il Sindaco Lutzu che
l’Assessore Tarantini hanno espresso la loro soddisfazione. “La decisione
del Ministero ci conforta e ci rallegra, in particolare perché rende merito
all’opera del grande Maestro Antonio Corriga. La fontana che per anni ha
adornato il Mercato Comunale appartiene alla storia della nostra città, ed è
presente nella memoria di intere generazioni che hanno frequentato il mercato
civico di via Mazzini. È il giusto riconoscimento di un’opera che riveste
grande interesse culturale, storico e artistico, che gli oristanesi non possono
e non debbono dimenticare”.
L’ho detto all’inizio: “Meglio
tardi che mai”!
A domani.
Mario
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