FAI ATTENZIONE A CHI CERCA DI SPIARTI DAL TUO CELLULARE
Oristano 8 Gennaio 2020
Cari amici,
Usando la mia solita
ironia posso dirvi che al giorno d’oggi il cellulare “serve anche per
telefonare”! In realtà in gran parte è vero, in quanto nell’apparecchio che
in tantissimi abbiamo in tasca, vi sono mille altre funzioni oltre al telefono,
in quanto lo strumento è un vero e proprio computer. Al suo interno, infatti,
sono contenuti diversi sensori ed app a dozzine (dispositivi già installati all’origine
oppure successivamente), utili per darci una mano in diverse attività
quotidiane, ovviamente se utilizzati correttamente. Poi, a prescindere dalle
app, sia quelle presenti all’origine che le molte altre installate
successivamente, l’importante è che tutte siano usate correttamente e non in
“modo improprio”, in quanto possono diventare degli strumenti invisibili in
grado di spiarci.
Come spiega il professor Domenico
Laforenza, ricercatore emerito del Cnr, i sensori del cellulare sono
contenuti all’interno dell'apparecchio e si possono classificare in base
all'utilizzo dei dati che sono in grado di raccogliere: di movimento
(accelerometro, giroscopio), di ambiente (barometro, termometro, telecamera,
microfono) e di comunicazione (Gps, Wi-Fi, Bluetooth). I dati raccolti,
elaborati da apposite App, forniscono informazioni di vario genere: dal numero
di passi effettuati alla messa a disposizione di una guida su una mappa per
raggiungere una destinazione sconosciuta, fornendo moltissime altre indicazioni.
"Prendete, ad
esempio - spiega Laforenza - i sensori di comunicazione. Se
avete il Wi-Fi o il Bluetooth o entrambi attivati e siete ad esempio in un
centro commerciale, i dati trasmessi dal vostro cellulare, alla continua
ricerca di un "hot spot" (punto di accesso) per collegarsi a una rete
wireless, consentiranno di sapere quali negozi il vostro dispositivo ha
visitato, quanto tempo è durata la sosta di fronte ad uno scaffale di prodotti.
Il passo successivo è quello di collegare i dati del cellulare alla vostra
identità, cosa possibilissima mediante l'incrocio con altre sorgenti di dati,
analizzati con sofisticate tecniche di Data Analytics. Ma come fare, allora,
per contrastare un utilizzo potenzialmente lesivo della privacy, se non
addirittura fraudolento, dei dati personali? "Osservando una scrupolosa
'igiene informatica'", conclude il professor Laforenza.
Un altro consiglio
importante è quello di tenere d’occhio i permessi che concediamo, spiega ancora
il professore. "Bisogna prestare molta accortezza ai permessi che
spesso distrattamente concediamo alle App che utilizziamo (ad esempio, accedere
alla telecamera, alle nostre foto, alle email, e che, il più delle volte, sono
all'origine di uno sfruttamento non appropriato delle informazioni ricavabili.
Ancor prima bisogna prestare attenzione agli 'store' dai quali scarichiamo le
applicazioni, preferendo quelli più noti e autorevoli perché si suppone che
richiedano agli sviluppatori di App garanzie di qualità e controlli preventivi
più approfonditi. Per ultimo, e non solo per risparmiare la batteria dei
cellulari, bisogna attivare i sensori, ad esempio quelli del Wi-Fi o del Bluetooth,
soltanto quando è necessario”. Per concludere - dice l'esperto - mentre
memorizzate questi consigli, ricordate che con il cellulare... potete anche telefonare!
Amici, spiare un
cellulare, lo sappiamo bene, non è una cosa bella, ma ci sono un sacco di
persone che hanno motivi più o meno leciti per farlo: datori di lavoro che
vogliono vedere cosa fanno i loro dipendenti durante le ore di lavoro o se
hanno comportamenti non corretti nei confronti della propria azienda, genitori
che vogliono monitorare i propri figli, persone che dubitano della fedeltà del
partner e così via. Per farlo viene utilizzato uno spyware. Questo marchingegno
raccoglie i dati del cellulare spiato, come i video, le foto, le mail, le
registrazioni delle telefonate, le chat e gli sms che sono presenti sul
cellulare spiato.
Pensate, può addirittura
attivare il GPS, la videocamera o il microfono e diventare gli occhi e le
orecchie dello spione nella vita privata della vittima! Uno scenario da incubo,
ma molto più diffuso di quanto non si immagini. Non è difficile procurarsi uno
spyware, basta chiedere a Google e si trova una moltitudine di software
spyware. Il problema è uno solo: per spiare un cellulare è necessario
installare sul cellulare della vittima un’apposita app, nel senso che “lo
spione” deve ottenere il “permesso”. Questo accesso può essere ottenuto con
astuzia, nel senso che è da evitare di “prestare” il cellulare a qualcuno (che
magari lamenta la momentanea mancanza del proprio), oppure accettarne uno in
regalo se non siamo sicuri della persona in modo totale.
In realtà, lo spione può
essere anche un amico, un collega o un parente, per cui la precauzione non è
mai troppa. Considerate che le icone delle app possono essere nascoste, per cui
il fatto che non compaiano icone di app sconosciute sul vostro display non vuol
dire che l’app spyware non ci sia. Inoltre fate sempre attenzione, in quanto
anche voi potreste installarvi uno spyware sul cellulare inconsapevolmente:
alcune app, infatti nascondo all’interno degli spyware.
Ma se abbiamo dei dubbi,
possiamo sapere se sul nostro cellulare risulta installato uno spyware? In
realtà non è proprio facile, anche se possiamo arrivarci per induzione. Per
esempio, se il cellulare assume comportamenti strani, come illuminarsi
improvvisamente quando nessuno lo sta usando, oppure fa strani rumori (Beep) in
modo del tutto casuale e magari si spegne all’improvviso, qualche dubbio nasce.
Tutti i cellulari possono fare cose strane, ma se queste si verificano con una
certa frequenza, drizzate le antenne! L’accensione improvvisa potrebbe,
infatti, essere dovuta al fatto che il cellulare sta “comunicando” con qualche
dispositivo esterno, ovvero sta ricevendo comandi o inviando dati, i vostri,
allo spione.
Anche se la batteria si
consuma più velocemente, fa rumori di fondo, oppure se ricevete strani messaggi
di testo contenenti simboli, numeri e lettere, e questo capita con una certa
frequenza, allarmatevi! Con molta probabilità sono i comandi che chi controlla
lo spyware gli invia. Anche analizzando il vostro traffico di dati, se vi accorgete
che questo è particolarmente rilevante, può darsi che sul vostro cellulare ci
sia uno spyware.
Cari amici, se è pur vero
che tecnologicamente abbiamo fatto enormi passi avanti e che l’informatica ha
positivamente rivoluzionato il mondo sia del lavoro che del tempo libero e
della socialità, è anche vero che all’interno di questo “mondo moderno” si
annidano anche, come nelle foreste del passato, lupi e fiere di ogni genere. Il
progresso non si può arrestare, e quindi la battaglia tra buoni e cattivi ci
sarà sempre! Proprio per questo tutti debbono essere sempre vigili, attenti ai
cambiamenti, e cercare in ogni modo di contrastare che cerca, da furfante, di
portarci via le nostre cose. Privacy compresa!
A domani.
Mario
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