domenica, gennaio 26, 2020

UGUAGLIANZA E SUDDITANZA. SENZA CONTINUITÀ TERRITORIALE, LA SARDEGNA CONTINUA AD ESSERE COLONIA!


Oristano 26 gennaio 2020

Cari amici,

L’”Uguaglianza” ha un significato preciso: parità di diritti e di doveri. Stante questa equazione irrinunciabile, comprendo l’insofferenza di molti, troppi sardi, che non riescono a capire perché non abbiamo gli stessi diritti di chi, invece, sta sul Continente! Continuità territoriale, a prescindere da tutto, significa che il nostro territorio è parte integrante dell’Italia, anche se separato dal mare! Allora lo Stato, come avviene in tante altre Nazioni che hanno parti staccate, deve annullare la distanza concedendo quella “Continuità”, che significa parificazione agli altri, come apparirebbe ovvio a chiunque. Ma così non è, purtroppo!
Basta leggere i giornali di questi giorni che affermano, con cognizione di causa, che la prossima sarà un’estate difficile, se pensiamo che a partire da aprile non si possono prenotare biglietti né per chi vuole venire in Sardegna né per chi vuole partire verso il Continente.  Insomma, la prossima stagione turistica parte col piede sbagliato, e i ponti del 25 aprile e del 1° maggio sono le prime due finestre che non registreranno il pienone.
La Sardegna, sempre a leggere quello che riportano i giornali, attende un ok da Bruxelles che pare non arrivi, mentre il Governo nazionale, che dei sardi si è sempre disinteressato come se fossero dei sudditi “rompipalle”, anziché alzare la voce con l’UE, pensa, invece, a trovare soluzione per due Regioni che, a quanto pare, sembra contino ben più della Sardegna: Sicilia e Calabria. La mia è un’accusa evidente e non pretestuosa, considerato il fatto che mentre in Sardegna ha la “Continuità” da tempo ancora ferma al palo, Sicilia e Calabria potranno contare già nei prossimi mesi su una rete di collegamenti definita dal Ministero e finanziata dalle casse statali.
Sembra incredibile ma è tutto vero! Lo Stato italiano in realtà ha figli di serie A e figli di serie B, (e noi sardi siamo tra questi), in quanto sono stati previsti stanziamenti milionari per garantire la mobilità dei residenti in Sicilia e Calabria, mentre la Sardegna viene del tutto ignorata. Negli aeroporti di Palermo e Catania i passeggeri siciliani avranno diritto a uno sconto del 30 per cento su ogni biglietto, trattamento ben diverso, che non ha niente a che vedere con la precedente continuità concessa alla Sardegna. Negli scali di Palermo e Catania si punta ora sulle "tariffe sociali", un modello già sperimentato con successo in Spagna e Portogallo. Il concetto è semplice: per ogni volo in partenza o in arrivo verrà riconosciuto un rimborso a determinate categorie di passeggeri (studenti, lavoratori pendolari, disabili). Nessuna limitazione del mercato.
Il sistema che verrà applicato per gli scali di Palermo e Catania, in realtà è molto più semplice di quello che noi sardi conosciamo: è applicabile intanto a tutte le compagnie aeree, che potranno scegliere liberamente orari e frequenze, senza paletti imposti dalla Regione; inoltre lo sconto applicato varrà per tutti i biglietti, anche quelli internazionali, e non solo per i collegamenti verso Fiumicino o Linate. Per questo progetto lo Stato garantirà - i soldi sono già stati previsti nella legge Finanziaria - 25 milioni di euro.
Per quanto riguarda gli scali di Trapani e Comiso, invece, l’intervento statale che finanzierà la continuità territoriale avrà il doppio del finanziamento prima indicato. Il Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli ha nei giorni scorsi firmato il decreto che stabilisce gli oneri di servizio pubblico per questi due scali, seguendo un modello simile a quello sardo, distinguendo tra residenti e non residenti. In sostanza, chi abita nell'Isola avrà tariffe fisse, tra i 35 e i 50 euro più tasse a seconda della destinazione. Per i turisti sono stati imposti dei tetti massimi a seconda delle stagioni.
Ma addirittura una (seppure impropria) “Continuità”, è stata resa operativa anche per la Calabria, che è chiaramente attaccata al continente! Il Ministero ha dato il via libera al decreto che prevede l’intervento dello Stato sugli oneri di servizio pubblico per i collegamenti aerei nello scalo di Crotone. E, anche in questo caso, ampliando le rotte a disposizione dei passeggeri. 
L'aeroporto calabrese sarà collegato con quelli di Fiumicino, Torino e Venezia. Il modello sarà operativo da luglio e prevede, come succede in Sardegna, frequenze e capienze minime da rispettare, oltre ad altri paletti per le compagnie che parteciperanno ai bandi. "La documentazione relativa è stata inviata a Bruxelles per la condivisione degli uffici della Commissione europea", ha specificato il Ministero in una nota.
Cari amici, come accennavo prima, uno Stato che fa figli e figliastri, e la Sardegna resta sempre la cenerentola di turno! A sentire il nostro Governo regionale, il confronto con l'Europa è stato chiesto e ci sarà: stando ai si dice è previsto un incontro per il 28 gennaio, anche se non vi è conferma ufficiale. Verrà proposto il nuovo modello, che non prevederà la tariffa unica. Intanto tutto è fermo in attesa magari delle “Calende greche”, e il turismo rischia altri flop, da cui sarà difficile riprendersi.
Che abbiano ragione quelli che continuano a scrivere sui muri “SARDIGNA UGUALE COLONIA”, oppure "SARDIGNA NO EST ITALIA"?
A domani.
Mario



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