Oristano 11 gennaio 2020
Cari amici,
Se siamo ancora
meravigliati di quanto Internet abbia cambiato la nostra vita fino ad oggi,
pensate cosa si prevede per i prossimi anni: innovazioni da capogiro! Si, perché
nei prossimi anni la tecnologia potrà interagire con vista, udito, gusto,
olfatto e tatto. Sarà realtà entro il 2030. Questa straordinaria innovazione è
stata annunciata durante la nona edizione del report 'Hot Consumer Trends',
ed a pronunciarla sono stati i responsabili delle risorse tecnologiche della
Ericsson.
Insomma amici, sta per
invadere il nostro mondo “virtuale” un nuovo modo di viverlo: “L'Internet
dei sensi”, che consentirà di interagire, come detto, con tutti i nostri
sensi e tutto questo diventerà realtà entro il 2030. Nel giro di dieci anni, insomma,
utilizzando il cervello umano come interfaccia, i dispositivi elettronici saranno
in grado di dialogare con i nostri pensieri, dando vita ad una nuova forma di
interazione. Non Vi sembra fantascienza tutto questo?
In realtà a cambiare saranno tante cose: la forma e la qualità dell'intrattenimento, lo shopping
online sarà sempre più immersivo, e avremo anche la possibilità di renderci maggiormente
conto dello stato “sempre più malato del pianeta”, perché potremo prendere maggiore cognizione della crisi climatica in atto e della necessità di ridurre al minimo
l'impatto ambientale. Tutto questo a breve dovrebbe diventare realtà e proprio per questo i grandi colossi del Web, come è logico che sia, si
stanno già attrezzando per tempo.
Un'idea di quello che ci
aspetta può essere meglio chiarita osservando i movimenti di acquisizione fatti
dai grandi colossi come Facebook, che di recente ha concluso l’acquisizione di “Ctrl-Labs”,
una startup che sta studiando il modo di consentire alle persone di comunicare
con i computer tramite segnali cerebrali. In particolare questa startup sta lavora
ad un braccialetto "che consente alle persone che lo indossano il
controllo dei loro dispositivi come una naturale estensione del movimento".
Un passo intermedio alla creazione di interfacce che consentano alle persone di
controllare e utilizzare i computer tramite il pensiero.
È su questo argomento
Elon Musk sta investendo nella società Neuralink per creare nuove tecnologie di
connessione proprio tra cervello e computer. E questo è solo l’inizio. Pensate
ad esempio ai videogames che riconoscono le emozioni dei giocatori, oppure all'Auditel
che, perfezionato, sarà in grado di analizzare le passioni dei telespettatori
sui social media. Anche osservare su un grande schermo avvolgente una
passeggiata in una foresta, sentendo il profumo di quei luoghi sarà un’esperienza
unica, così come in un programma di cucina sentire il profumo ed il gusto degli
alimenti che si stanno preparando. Insomma, sarà una realtà virtuale sempre più simile alla realtà vera!
Come spiega Pernilla
Jonsson, Head of Ericsson Consumer &IndustryLab e co-autore del report
prima menzionato: "Stiamo parlando di un passaggio epocale,
dall'attuale connettività legata agli smartphone, alle esperienze immersive
derivanti dalla connessione dei nostri sensi. Uno scenario in cui i visori per
la Realtà Aumentata rappresentano il punto di accesso".
La ricerca di Ericsson è
condotta sulla base di interviste fatte a 46 milioni di 'early adopter', cioè gli
utenti precoci in ambito tecnologico. Secondo il 59 per cento, basterà
semplicemente pensare ad una destinazione per poter vedere sui visori per la
realtà virtuale il percorso tracciato dalle mappe. Il 67 per cento, invece,
ritiene che utilizzando un microfono sarà possibile imitare la voce di
chiunque, ingannando anche i familiari. Il 45 per cento degli utenti, inoltre,
si aspetta anche la nascita di centri commerciali digitali dove poter
utilizzare i 5 sensi durante lo shopping.
Nel report si parla anche
di 'Merged reality', con sette consumatori su 10 che prevedono che le esperienze
di gioco in realtà virtuale saranno indistinguibili dalla realtà fisica, mentre
la metà degli utenti sostiene che i servizi di informazione adotteranno il
'fact checking' in modo estensivo poter risolvere il problema delle 'fake
news'. Per quanto riguarda la privacy infine, circa il 50 per cento degli intervistati si
aspetta che i problemi relativi alle informazioni private saranno completamente
risolti in modo da poter usufruire in totale sicurezza dei vantaggi legati a un
mondo basato sui dati.
Ormai la possibilità di
collegare la nostra “intelligenza naturale” contenuta nel nostro cervello con “l’intelligenza
artificiale” fornita dai computer di nuova generazione sarà, come dicono gli
addetti ai lavori, “come fare chirurgia plastica per unire le due intelligenze”.
Kelly e Zach Weinersmith, una coppia americana (sul lavoro e nella vita)
specializzata in nuove tecnologie, è perfettamente convinta di tutto questo ed
è pronta a speculare sugli sviluppi possibili delle interfacce
cervello-computer.
Insomma, un futuro prossimo,
quello in arrivo, aperto a tutte le visioni di prospettiva sull’unificazione
delle due realtà reali e virtuali, che ci ritroveremo a breve nel nostro
percorso di vita. Elettrodi che potenziano il cervello saranno presto come “la
chirurgia plastica dell’intelligenza” e ci permetteranno di ottenere poteri
cibernetici: di fatto saremo dei cyborg: gli scienziati ci impianteranno quote
di intelligenza artificiale direttamente in testa!
Cari amici, un futuro
prossimo che già oggi possiamo iniziare a toccare con mano, se pensiamo, per esempio, che vengono già oggi posizionati degli
elettrodi che forniscono impulsi al cervello per stabilizzare
pazienti con convulsioni, e i risultati appaiono sorprendentemente promettenti.
Presto l’interfaccia cervello-computer permetterà trattamenti più radicali, per intervenire, per esempio, sui disturbi psicologici come la depressione.
Che dire, amici, come per
tutte le grandi innovazioni, questa possibilità sotto molti aspetti ci preoccupa non poco, facendoci venire brividi di paura…
A domani.
Mario
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