sabato, ottobre 26, 2019

AUTUNNO È TEMPO DI CASTAGNE, GRANDI AMICHE DELLA NOSTRA SALUTE.


Oristano 26 ottobre 2019

Cari amici,

Ieri al supermercato mi sono lasciato tentare dalle castagne. La vista di un grosso recipiente, pieno di questi deliziosi frutti marron scuro, lucidi e con una leggera peluria in punta, mi ha riportato alla mente i ricordi giovanili, quando in autunno scendevano in pianura, a cavallo, gli uomini che venivano dalle montagne della Barbagia, portando con sé grossi sacchi di castagne e nocciole da barattare con i cereali del Campidano. Il loro arrivo, annunciato con i campanacci, era per noi una specie di grande festa: la piazza del paese si trasformava in un emporio all’aperto, dove allora gli scambi avvenivano con “il baratto”: le nostre provviste di pianura scambiate con il dolce frutto della montagna: le castagne. 
Ebbene, amici, anche oggi questo frutto continua ad affascinarmi in modo irresistibile! Ed ecco che, alla prima occasione, lo porto a casa per assaporarlo e gustarlo. Le castagne sono un frutto eccellente, grandi amiche della nostra salute ed è per questo che oggi ne ho fatto l’oggetto della mia riflessione quotidiana. Ma partiamo dall’albero, dal castagno, pianta di grandi dimensioni, che le produce. Negli anni scorsi avevo già trattato questo argomento; per chi fosse davvero curioso e volesse andare a leggere quanto scrissi, ecco il link necessario: http://amicomario.blogspot.com/2012/10/le-castagne-ieri-grande-ricchezza-della.html
Il castagno, (Castanea (Mill., 1754) è una pianta della famiglia delle Fagaceae. È un albero di origine antichissima, essendo parte delle latifoglie, le piante che fecero la loro comparsa sulla Terra nel Cenozoico (all'incirca 65,5 milioni di anni fa, dopo il Mesozoico), popolando poi di foreste vastissime regioni. Il castagno preferisce terreni sciolti e profondi, ricchi di fosforo e potassio come le rocce vulcaniche ma si adatta anche ai terreni granitici. Predilige versanti freschi, esposti a Nord, dove innalza la sua chioma fino a 15-20 m. d'altezza, lasciando ai boschi di roverella che spesso l’accompagnano i siti più spogli, aridi ed assolati. In Sardegna, ancora oggi nella Barbagia di Aritzo, Seulo, Seui, Desulo e Belvì, così come sui monti di Gavoi, Sorgono e Ollolai, il castagno regna sovrano, regalando i suoi dolci e saporiti frutti.
Le castagne, il frutto di questi meravigliosi alberi, sono presenti nella dieta dell'uomo fin dalla preistoria e, in epoca storica, le virtù di questi frutti divennero ben note e celebrate anche dagli autori più antichi. Il greco Senofonte definì il castagno “l'albero del pane” e con il nome di “pane dei poveri” la castagna è stata per secoli l'alimento più presente sulla mensa delle famiglie contadine. Prima della scoperta dell'America, quando in Europa non esistevano ancora le patate e il mais (materia prima della polenta), la castagna era infatti l'alimento che più di ogni altro preservava dalla fame e permetteva di superare i periodi di carestia. Questo non soltanto grazie alla sua abbondanza (in Italia vi sono tuttora 800.000 ettari coperti da castagneti, pari al 15% dell'intera superficie boschiva) e alla sua facilità di conservazione allo stato essiccato, ma anche alle sue virtù nutrienti e al benefico senso di sazietà che dà il suo consumo.
In Sardegna, come accennato prima, il castagno trovò fertile accoglienza e diffusione nei territori di Aritzo, Belvì, Tonara e Desulo; ma è anche presente in altre zone collinari, a quote fra i 300 e i 1.000 metri. Nei monti della Barbagia vi sono esemplari maestosi di Castagno che costituiscono dei veri e propri monumenti vegetali, naturali e paesaggistici. Storicamente anche in Sardegna il castagno ha avuto un’importanza elevatissima come fonte primaria di cibo sia per l’uomo che per il bestiame e gli animali selvatici, ma anche per l’ottimo legname, impiegato in falegnameria e nell’artigianato locale. 
Cari amici, anche nel Terzo Millennio le castagne continuano ad essere le protagoniste dell’autunno, e, con i loro molteplici benefici, sono considerate delle grandi alleate della nostra salute. A differenza della maggior parte della frutta, la castagna contiene meno acqua e molto più amido, ricca dunque di numerosi e potenti nutrienti per il nostro corpo, a cominciare dal fosforo, calcio, ferro, potassio, rame o manganese. Inoltre è molto ricca di vitamina E, C, K e vitamine del gruppo B e fibre: per questo motivo mangiare castagne significa non solo fare il pieno di energia, ma anche aiutare lo sviluppo della flora batterica intestinale. 
A tutto questo c’è da aggiungere l’elevato livello di acido folico contenuto nelle castagne, sostanza utilissima e consigliata in particolare alle donne in gravidanza o durante la fase di allattamento per combattere l’anemia e dare i giusti nutrienti alla mamma incinta e al suo bambino. Le castagne, inoltre, essendo un’ottima fonte di carboidrati, contrastano lo stress psico-fisico e contribuiscono a potenziare la memoria che acquista più elasticità ed efficacia. 
Che dire, poi, dei benefici che le castagne apportano al nostro cuore? Davvero tanti, in quanto tengono a bada il colesterolo e, non avendo glutine, possono essere consumate anche dai celiaci. Una montagna di vantaggi, dunque, per la nostra salute, anche se, fra i tanti benefici, non si può dimenticare che, dando un grande apporto calorico, è meglio non abusarne. Allora, seppure senza esagerare, una bella mangiata di castagne, per esempio dorate al fuoco (adoro le caldarroste), e magari accompagnate da un buon bicchiere di vino rosso, credo che possa crearci un attimo di felicità e di piacere.
Evviva le castagne, dunque, prezioso e delizioso frutto d’autunno!
A domani.
Mario

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