Oristano 9 ottobre 2019
Cari amici,
Si è recentemente laureata
in Biotecnologia industriali e ambientali, corso di Laurea dell’Università di
Cagliari gestito dal Consorzio Uno di Oristano, Maria Chiara Erbì, 22 anni di
Santa Giusta. La giovane, malata purtroppo di distrofia muscolare, è tuttavia una ragazza straordinaria, in possesso di una grande forza interiore e particolare determinazione, virtù che Le hanno consentito di superare
brillantemente tutti gli esami con il massimo dei voti, e, alla fine, di conseguire
la laurea con il classico 110 e lode, menzione d'onore e bacio
accademico.
Ora Chiara, neo dottoressa, che
ha discusso una tesi sulla farmacologia sperimentale applicata in neurobiologia, seppure felice del successo ottenuto, non si sente però ancora appagata, nel senso che
non si considera arrivata al traguardo. "Ora voglio fare
ricerca", ha detto con orgoglio e determinazione a chi si
complimentava con Lei. Il suo è certamente da considerarsi un successo
straordinario, se pensiamo che nei 20 anni di vita di questo corso dell’Università
di Cagliari operativo ad Oristano, Lei è la terza su 253 laureati ad ottenere
un risultato così brillante!
Secondo il mio modesto
punto di vista, Chiara ha dimostrato che con la forza di volontà si possono raggiungere mete straordinarie, che con caparbietà e determinazione si può raggiungere un risultato davvero importante! Il messaggio i Chiara è bello e significativo: trovare dentro di noi quella straordinaria
forza di volontà che, unita ad un grande coraggio, supera ogni ostacolo!
Affrontare certe sfide, quando si è in uno stato fisico menomato dalla distrofia, significa avere una marcia in più; per una ragazza sotto molti aspetti provata dalla vita, affrontare con grande coraggio certe sfide e, soprattutto, abbattere le barriere (non solo fisiche) che quotidianamente si trova di fronte, significa avere il coraggio di una leonessa.
Affrontare certe sfide, quando si è in uno stato fisico menomato dalla distrofia, significa avere una marcia in più; per una ragazza sotto molti aspetti provata dalla vita, affrontare con grande coraggio certe sfide e, soprattutto, abbattere le barriere (non solo fisiche) che quotidianamente si trova di fronte, significa avere il coraggio di una leonessa.
Nel DNA di Chiara, in
realtà, l’arrendersi non è contemplato; nel suo vocabolario questa parola non
esiste e Lei sin dal primo giorno combatte a viso aperto la malasorte
e gli ostacoli, superandoli sempre con grande determinazione. “Ora voglio
fare ricerca”, ripete con convinzione, chiarendo che proseguirà gli studi per
conseguire la laurea magistrale in Biologia molecolare, anche se la sua massima
aspirazione è quella di diventare una ricercatrice e docente universitaria.
A vederla, amici, Maria
Chiara Erbì appare come una ragazza timida e sensibile, ma, anche se non traspare
subito, la sua forza interiore c’è eccome, ed è d’acciaio temperato. Ai tanti che si
complimentano con Lei, sorride e risponde senza timore: "Ora voglio
continuare i miei studi per approfondire la conoscenza delle malattie
degenerative come la mia patologia; desidero farlo per poter aiutare gli altri
ammalati, nella speranza di poter migliorare la loro condizione".
Santa Giusta, il piccolo
centro dell’Oristanese dove vive, è già orgogliosa di Lei. Tutti le vogliono
bene, perché Lei una ragazza ‘speciale’ in tutti i sensi. Ha imparato a
convivere con la malattia (la distrofia è una patologia neuromuscolare a
carattere degenerativo), accettandola senza lamentarsi mai o pensare di arrendersi, nonostante tutte le
complicanze che la stessa comporta: sofferenze e privazioni che avrebbero
asfaltato chiunque ma non Lei, che riesce a mascherare il dolore e la sofferenza
col suo sorriso dolce e un carattere di ferro.
Nei giorni precedenti la
discussione della tesi cercava di mascherare l’ansia e il nervosismo che tutti
provano prima di una prova importante; Lei voleva dimostrare la sua
preparazione, esibire le sue capacità e c’è riuscita in modo straordinario! Ha
raggiunto il primo degli ambiti traguardi che si era posta: laurearsi col
massimo dei voti, a cui si è poi aggiunta, in sede di discussione, la lode, la menzione
d’onore e il bacio accademico. Altri traguardi, altri successi ora la attendono!
Mentre riceveva i
complimenti di tanti, il suo sorriso e gli occhi che le brillavano, sembravano dire
che non c’è nulla che non si possa ottenere se lo si vuole! Maria Chiara quel
traguardo lo ha desiderato, inseguito e raggiunto, e ora si sente appagata,
anche se è il primo tassello di un percorso ancora da completare. Per ora il risultato ottenuto è qualcosa di
cui andare davvero fieri!
Cari amici, voglio dirvi,
con grande sincerità, che questa Maria Chiara è riuscita a commuovermi non
poco! Pur essendo anche io abbastanza determinato, vedere il coraggio che ha
tirato fuori, con le unghie e con i denti, superando le difficoltà che il suo
stato fisico purtroppo Le crea, mi ha lasciato senza parole. Nella mia
riflessione interiore ho pensato che se nel mondo ci fossero tante persone come
Maria Chiara, molte cose storte e assurde non esisterebbero proprio! Lei
impersona in modo eccellente cosa significa lottare anche se menomati, tirando fuori tutta la forza e la determinazione che,se la cerchiamo, dentro di noi c'è! A questo lei aggiunge la volontà di voler aiutare gli altri!
Amici, Maria Chiara Erbì,
anziché piangersi addosso, anziché cercare l’aiuto degli altri, ha studiato e
studierà ancora per cercare di trovare, Lei, un aiuto per gli altri! Questo è la
vera dimostrazione di uno straordinario altruismo!
Grazie Maria Chiara, per questa bella lezione che dai a tutti noi!
Grazie Maria Chiara, per questa bella lezione che dai a tutti noi!
A domani.
Mario
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