Oristano 1 Ottobre 2019
Cari amici,
Voglio iniziare i post di ottobre, ricordando a tutti quanto sia ritenuta poco importante la nostra isola (e la sua economia) da chi ci governa. Vediamo uno degli ultimi fatti che lo confermano in modo inequivocabile.
Di recente il Presidente francese Macron è arrivato in visita in Italia. Se qualcuno si è meravigliato del suo particolare sorriso, sfoderato tra calorose strette di mano e abbracci ai nostri maggiori rappresentanti politici, in realtà una certa soddisfazione la covava di certo! La sua presenza, più che per rincuorarci sulla ricollocazione dei migranti, a quel che si dice mirava, invece, a mettere il sigillo ad un’operazione svoltasi in gran segreto nel mese di agosto. I dettagli li ha raccontati, furibondo, Mauro Pili nel suo sito, nell’intento di far conoscere anche ai "sardi distratti" che sia le saline di Margherita di Savoia (site in Puglia e considerate le più grandi d’Europa) che quelle sarde di Sant’Antioco, con una spregiudicata operazione finanziaria, erano diventate a fine agosto a tutti gli effetti francesi e non più italiane.
Di recente il Presidente francese Macron è arrivato in visita in Italia. Se qualcuno si è meravigliato del suo particolare sorriso, sfoderato tra calorose strette di mano e abbracci ai nostri maggiori rappresentanti politici, in realtà una certa soddisfazione la covava di certo! La sua presenza, più che per rincuorarci sulla ricollocazione dei migranti, a quel che si dice mirava, invece, a mettere il sigillo ad un’operazione svoltasi in gran segreto nel mese di agosto. I dettagli li ha raccontati, furibondo, Mauro Pili nel suo sito, nell’intento di far conoscere anche ai "sardi distratti" che sia le saline di Margherita di Savoia (site in Puglia e considerate le più grandi d’Europa) che quelle sarde di Sant’Antioco, con una spregiudicata operazione finanziaria, erano diventate a fine agosto a tutti gli effetti francesi e non più italiane.
Nell'articolo pubblicato sul
suo sito Mauro Pili ha scritto: " Con una mossa tutta finanziaria la
più grande società europea di produzione di Sale, la Salins du Midi, ha
rastrellato le saline di Sant'Antioco e quelle di Margherita di Savoia,
quest'ultima la più grande in Europa ". A gestire bancariamente l'operazione
sarebbe stato direttamente il Monte dei Paschi di Siena che, sfruttando
l'esistenza di un debito insoluto della Società sarda, ha consentito una sorta
di Opa francese senza incontrare ostacolo alcuno.
La banca Monte dei Paschi
(nonostante qualcuno, pare, abbia anche tentato di opporsi in sede di offerte),
senza timore alcuno, risulta che abbia affidato ai francesi i due compendi
esclusivi: 4.500 ettari quello di Margherita di Savoia in provincia di Barletta
in Puglia, 1.500 quello di Sant'Antioco. I due impianti consentono una
produzione complessiva di 700.000 tonnellate di sale marino per un giro
d'affari di 30 milioni di euro l'anno. Ora, per l'ingresso ufficiale della
Salins du Midi, resta solo da redigere l'atto formale, firmato dal notaio,
previsto per il mese di ottobre.
L'operazione, che sa di
scippo francese alla Sardegna e alla Puglia (al Governo italiano il Meridione pare
interessi poco o niente, tanto il Nord vuole fare da sé), non avviene per
acquisizione diretta di quote ma attraverso un debito (garantito da azioni) che
Atisale, controllata da Salapia, ha maturato verso il Monte
Paschi di Siena. Agli uomini di Macron pare siano bastati appena 5,4 milioni di
euro per aggiudicarsi la gara lanciata da Mps, accordo con cui la banca ha
ceduto crediti per 16,7 milioni erogati a Salapia-Atisale. A garanzia dei vecchi
crediti erano state rilasciate fidejussioni e pegni sul 100 per cento di azioni
Atisale e sul 77,44 per cento di azioni Salapia. L'escussione delle garanzie ha
fatto il resto, con Salins che ha acquisito il controllo delle due società,
perché i crediti messi sul mercato da Mps erano appunto legati alle azioni
delle due società.
L'articolo di Mauro Pili ha
cercato di mettere in luce l’inerzia italiana e sarda, che, dimostrando
assoluto disinteresse, non hanno mosso un dito per impedire o almeno
controllare l’operazione. "Sant'Antioco, isola del sale nell'isola
del sole, dunque, avrà bandiera francese senza che nessuno si sia occupato
della vicenda e soprattutto abbia chiesto un minimo di garanzie sul futuro
dell'attività a partire da quella occupazionale", ha tuonato Mauro
Pili.
Storia sarda antica,
quella delle Saline marine di Sant’Antioco. Il loro utilizzo risale all’età
romana e l’attività di raccolta del sale non si è mai interrotta; esse si
affacciano sul golfo di Palmas e si estendono per 20 km lungo la costa tra la
località di Porto Pino fino all’istmo di Sant’Antioco. Ora tutto questo ben di
Dio ‘passa di mano’ e l'isola del sale e del sole, perde un altro tassello del
suo possibile futuro sviluppo; è l'ennesimo scippo che continua vanificare la
possibile rinascita e il possibile sviluppo della Sardegna.
Cari amici, Nessuno conosce
i reali motivi che hanno spinto la società francese Salins ad acquisire questi due
importanti centro di produzione del sale. Una delle ipotesi è che l'operazione possa
essere un rastrellamento a basso costo delle saline sparse in Europa,
per poter dominare il mercato e mettere sotto scacco l'intero sistema del sale,
che, stiamo attenti, non riguarda solo quello che si consuma a tavola, in
quanto il sale costituisce materia prima di valore per molte altre lavorazioni,
da quella farmaceutica a quella chimica, da quella industriale a quella
salutista.
L’amara realtà è che
Governo nazionale e Regionale sono apparsi assolutamente dormienti, incuranti
della perdita di un settore che solo a degli sprovveduti può apparire marginale.
Ora, che il danno è fatto, il rischio maggiore è che la francese Salins, una
volta proprietaria di marchio e mercato, faccia tabula rasa delle attività, a
partire da quelle sarde.
Credo che il futuro della
nostra isola stia diventando sempre più incerto e buio.
A domani.
Mario
Da Linea Blu, le saline di Sant'Antioco
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