Oristano 8 ottobre 2019
Cari amici,
Sembra ieri, anche se sono passati dieci anni! Era il 2009, quando tanti italiani correvamo alla ricerca di un decoder (o
di un nuovo televisore) per poter continuare a vedere la TV! Era quello il
passaggio dal sistema analogico a quello digitale terrestre. Fu la prima vera
rivoluzione, che costrinse in poco tempo tanti italiani a liberarsi degli ingombranti
televisori a tubo catodico e acquistare quelli di nuova generazione, che davano
la possibilità di vedere molti più canali rispetto al passato. Era quello che tecnicamente veniva chiamato "passaggio allo standard DVB-T1".
Ebbene ci fu, già
allora, chi mormorò che quello messo in atto era un passaggio già obsoleto, perché
in campo c’era già un sistema successivo il DVB-T2, che in tempi brevi avrebbe nuovamente
azzerato la situazione costringendo ad un nuovo “cambio”. E ora siamo arrivati al
dunque.
Si, amici, a partire da gennaio 2020 le Regioni italiane inizieranno, a gruppi, a passare al nuovo standard DVB-T2. È questo un nuovo sistema che dovrà essere adottato da tutta la nazione entro giugno 2022. Tutti i nuovi televisori presenti sul mercato sono già predisposti a questa modalità di ricezione, mentre il parco circolante in gran parte non lo è.
Si, amici, a partire da gennaio 2020 le Regioni italiane inizieranno, a gruppi, a passare al nuovo standard DVB-T2. È questo un nuovo sistema che dovrà essere adottato da tutta la nazione entro giugno 2022. Tutti i nuovi televisori presenti sul mercato sono già predisposti a questa modalità di ricezione, mentre il parco circolante in gran parte non lo è.
Sono in molti a chiedersi
se il passaggio al DVB-T2 è indispensabile, e la risposta è che purtroppo lo è, in quanto
alcune frequenze (sui 700 MHz) attualmente occupate da vari canali dovranno
fare spazio al tanto discusso 5G dei cellulari. E, dal momento che la
banda a disposizione delle tv si restringerà per far posto ai canali attuali e
futuri, si è reso necessario adottare dei sistemi di trasmissione video come
l'HEVC che garantiscono la stessa qualità con una occupazione di banda molto
inferiore. In cambio i fruitori della TV ci guadagneranno una migliore qualità
audio e video, il supporto alle risoluzioni 4k e 8k, e una moltiplicazione
(ancora!) dei canali in alta definizione.
Ma vediamo come verrà attuato lo switch e con quale calendario.
Dal primo gennaio del
2020 i canali del digitale terrestre cominceranno ad abbandonare l’attuale
standard di codifica MPEG-2 per passare all'MPEG-4, al momento usato solo dai
canali HD. Le trasmissioni avverranno momentaneamente con entrambi gli
standard. Il passaggio dal vecchio al nuovo digitale terrestre avverrà secondo
questo calendario:
1° gennaio – 31 maggio
2020: Sardegna, Campania, Lazio, Liguria, Toscana e Umbria;
1° giugno – 31 dicembre
2020: Lombardia (esclusa la provincia di Mantova), Piacenza e provincia,
Piemonte, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta;
1° gennaio al 30 giugno
2021: Sicilia, Catanzaro e provincia, Reggio Calabria e provincia, Vibo
Valentia e provincia;
1° settembre – 31
dicembre 2021: Veneto, provincia di Mantova, Friuli – Venezia – Giulia, Emilia
Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, provincia di Cosenza e
Crotone.
La Sardegna, come si vede
dal calendario, è inclusa nel primo turno, quindi saremo tra i primi a passare
al nuovo sistema.
Ma come è possibile verificare se il televisore che possediamo supporta il nuovo sistema MPEG-4? È sufficiente andare su un canale trasmesso in HD, come Rai 1 HD (canale 501). Se il canale si vede e si sente vuol dire che il televisore, anche se un po' vecchiotto, consentirà di vedere le trasmissioni fino allo switch-off definitivo, che partirà da luglio 2022 (in quel mese verranno adottati gli standard HEVC e DVB-T2).
Ma come è possibile verificare se il televisore che possediamo supporta il nuovo sistema MPEG-4? È sufficiente andare su un canale trasmesso in HD, come Rai 1 HD (canale 501). Se il canale si vede e si sente vuol dire che il televisore, anche se un po' vecchiotto, consentirà di vedere le trasmissioni fino allo switch-off definitivo, che partirà da luglio 2022 (in quel mese verranno adottati gli standard HEVC e DVB-T2).
Se invece non vediamo più
le immagini e si sente solo l'audio, vuol dire che il televisore non supporta
l'MPEG-4 e dovrà necessariamente essere affiancato da un nuovo decoder oppure
essere sostituito del tutto. Quindi, per essere sicuri di non avere problemi
dopo luglio del 2022, è indispensabile controllare il manuale del televisore: se
supporta HEVC e DVB-T2 si è già pronti per lo switch-off definitivo.
Per soddisfare le
numerose richieste, lo Stato ha previsto delle agevolazioni per passare al
nuovo standard. Nella Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 151 milioni
di euro per l'acquisto di nuove tv e nuovi decoder. I destinatari (le modalità
per richiedere il bonus, pari a 50 euro, sono ancora in fase di definizione)
saranno solo i residenti in Italia che appartengono alle fasce I e II
dell'ISEE. Lo sconto si potrà richiedere dal 15 novembre 2019 al 31 dicembre
2022, e ogni nucleo familiare lo potrà avere per un solo dispositivo (tv o
decoder).
Cari amici, gli esperti
assicurano che circa il 60% dei televisori presenti nelle abitazioni degli
italiani già supporta il nuovo standard MPEG4, mentre tutti gli altri hanno
bisogno di un nuovo decoder che permetterà di ricevere le trasmissioni
televisive. Tutti i televisori che verranno prodotti nei prossimi anni
supporteranno lo standard MPEG4 e non sarà necessario acquistare il decoder.
Nel chiudere mi vengono
in mente le parole di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: “Se vogliamo che tutto
rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.
A domani.
Mario
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