Il bagno turco (Domenico Morelli XIX secolo, coll. privata).
Oristano 25 ottobre 2019
Cari amici,
L’uomo nella sua lunga
storia, riguardo alla pulizia della persona, ha attraversato periodi davvero molto
diversi. I Greci, per esempio, attribuivano grande importanza alla pulizia
personale, tanto da considerarla come una dea, Igea, che sovraintendeva
alla salute e ai comportanti virtuosi ed equilibrati. I Romani, che furono
maestri nel bonificare paludi, costruire acquedotti, pubbliche latrine e impianti
termali, non furono da meno: nel periodo del massimo splendore, ogni cittadino
di Roma poteva disporre di 1.000 litri di acqua al giorno! Poi le cose, tra
alti e bassi, cambiarono.
In Europa, fino agli
inizi de XII secolo, l’igiene personale rimase molto scarsa. Subito dopo, però,
iniziò la sua ripresa: la cura del corpo, grazie anche alle
influenze portate dagli arabi, migliorò sensibilmente. Nei secoli successivi iniziano a diffondersi i bagni
pubblici (le cosiddette “stufe”), frequentati assiduamente non soltanto per
necessità igieniche ma anche per incontri sociali e spesso anche a scopo
sessuale.
Nel 1500 il concetto di
igiene mutò radicalmente, tanto da tornare alla sporcizia precedente (è il periodo
nel quale prevale più che la cura del corpo quella dell’anima), tanto che solo le mani e la
bocca venivano lavate con acqua (spesso allungata con aceto) e il bagno era riservato
ad una volta all’anno o in occasioni del tutto particolari come un matrimonio.
Fino alla prima metà del
XVI secolo i profumi cercavano di nascondere “il puzzo” della pelle non lavata
e le parrucche a nascondere i tanti ‘invasori’ del cuoio cappelluto. Solo successivamente,
a partire dalla seconda metà del secolo XVI, si cominciò a rilevare un
riavvicinamento alle pratiche del bagno, che diventarono abbastanza frequenti,
anche se non proprio abituali.
Per chi è curioso,
riporto uno storico fatterello. Nelle Mémoires del Maréchal de Richelieu si
racconta che nel 1742 M.me de Chateauroux, favorita del sovrano, obbligò il re
Luigi XV ad assistere ai suoi bagni, cosa impensabile all'epoca; nella rivista Architecture française,
dell’architetto J.F. Blondel, si poteva leggere che a Parigi, in una abitazione su dieci, era previsto uno spazio dedicato al bagno. Un segno del cambiamento dei tempi!
Agli inizi del XIX secolo
il miglioramento dell’igiene fa degli ulteriori, importanti passi in avanti. Il bagno, oltre
alla funzione igienica ed al piacere che da l’immergersi nell’acqua, viene considerato
utile a fini terapeutici. L’acqua calda era ritenuta utile per la sua azione
emolliente, l’acqua tiepida perché in grado di attenuare gli stati di
sovra eccitazione, di calmare il nervosismo e i disagi nei momenti di gran caldo, e
infine l’acqua fredda in quanto utile a stimolare e tonificare i muscoli.
Amici, e oggi con l’igiene
come siamo messi? La risposta, sotto certi aspetti, risulta abbastanza complessa, in
quanto si è passati dal troppo poco al troppo! Si, amici, l’igiene eccessiva in
realtà non fa bene alla salute e in particolare alla pelle, che viene privati di alcuni componenti necessari. Diversi sono gli errori che in tanti commettiamo ogni giorno: vediamone insieme i primi 10, quelli che pratichiamo per abitudine e che invece dovremmo evitare, partendo dal presupposto
che “Lavarsi troppo fa male”. La gran parte degli esperti concorda sul fatto che
la nostra ossessione per la pulizia ci rende più vulnerabili ai batteri.
1. Doccia giornaliera. La
doccia mattutina o il bagnetto prima di andare a dormire? A volte fanno più
danni che altro. Disturbano infatti la flora cutanea che il corpo crea per
proteggersi.
2. Doccia o bidet? Per
una corretta igiene, basta fare la doccia due/tre volte a settimana, lavarsi spesso
le mani e fare il bidet regolarmente.
3. La doccia lunga. Stare
troppo sotto il getto dell'acqua può causare disidratazione. Ogni doccia non
dovrebbe durare più di una decina di minuti.
4. Saponi e detergenti. I saponi molto spesso
uccidono i batteri "buoni". Le uniche parti del nostro corpo dove i saponi vanno usati
quotidianamente sono: le mani, le ascelle e l'inguine.
5. Temperatura dell'acqua.
Rilassarsi
con un bel bagno caldo? Niente di più sbagliato! Il calore manda il sangue in
superficie e causa prurito. Meglio le temperature tiepide e, a seconda della stagione, quella fredda, a temperatura ambiente.
6. Shampoo vigoroso. Mai esagerare anche con lo sciampo! Bisogna
evitare le frizioni vigorose e usarlo in modica quantità. E, inoltre, mai usare acqua troppo calda, in quanto il calore non
è benefico sui capelli e li porta ad ungersi prima.
7. Viso acqua e sapone? Insaponare
spesso il viso ci fa sentire più puliti, ma in realtà incoraggiamo i batteri nocivi, dopo aver mandato via quelli buoni.
8. Struccarsi, sempre prima di andare a letto? Aboliamo la comune convinzione femminile che tanto "Che
mi strucco a fare se domani devo ritruccarmi?", in quanto è proprio sbagliata! La sera
è importante togliere il make up e lasciare respirare la pelle durante la notte.
9. Spugna esfoliante. Le
spugne, se è pur vero che servono a esfoliare, sono anche il paradiso dei germi che vi rimangono
intrappolati. Per quanto vanno fatte asciugare per bene e sostituite ogni due mesi.
10. Farsi la barba sotto
la doccia. Radersi sotto la doccia (magari cantando la canzone preferita) è comodo e veloce
ma attenzione: le muffe sono in agguato! È meglio tenere il rasoio al di fuori delle zone
umide come la doccia e pulirlo regolarmente con alcool.
Cari amici, quello evidenziato è un piccolo decalogo che nella sua semplicità può essere utile. Come in tutte le cose, non dimentichiamolo mai, gli eccessi sono sempre dannosi, considerando anche il danno che lo spreco dell'acqua e dei detergenti crea all'ambiente! Allora cerchiamo di
tenerci sempre in quella “zona mediana”, che ci consente di essere sempre puliti e in ordine, senza, però, esagerare…
A domani.
Mario
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