Nuraghe Arrubiu, Orroli; rcostruzione.
Oristano
16 Gennaio 2019
Cari amici,
Che la Sardegna possa
essere l’ultimo reliquato di Atlantide sono in molti a supporlo, anche se
nessuno potrà mai dimostrare se verità o semplice intuizione. “Sardegna quasi un Continente”, ebbe
modo di scrivere in tempi lontani il nostro grande Marcello Serra nella sua famosa
opera, e, col passare del tempo, di scoperta in scoperta,
di anno in anno, qualche piccolo tassello si è continuato ad aggiungere per cercare di completare un
puzzle che manca ancora di tantissime tessere.
Ci ha provato, a lanciare
un sasso nello stagno dell’ignoto, Pino Maggiolo, che con il suo libro “Antica Sardegna, una storia diversa”,
ha cercato, mettendo insieme tanti scritti, tanti frammenti rilevabili dalle
scoperte fatte, di ricostruire la nostra storia, mettendo insieme realtà e fantasia, e realizzando
un particolare percorso che, per il lettore, risulta interessante ed
accattivante. La fantasia certo non manca a questo scrittore nativo di Santadi,
capace di legare realtà e supposizione in modo straordinariamente intelligente e
coinvolgente.
Il libro “Antica Sardegna”,
come lo stesso autore ha avuto occasione di affermare nelle numerose
interviste, è frutto di un preciso e certosino percorso; “Io ho indagato la storia della
Sardegna che va dal Neolitico sino all'anno 1000 a.C., esclusivamente leggendo
tanti testi che parlano di quel periodo e, in mancanza di documenti scritti, ho
fatto esclusivamente ipotesi”; questo quanto Egli afferma con
convinzione.
Il libro, presentato al
pubblico per la prima volta un anno fa (precisamente il 13 gennaio 2018) è
stato, a distanza di un anno, presentato ad Oristano, nella splendida location della
“Residenza d’epoca Eleonora d’Arborea”, ubicata nell’Ottocentesco palazzo
Corrias-Carta; è questa la prestigiosa residenza, progettata dal Cima, che risulta oggi sapientemente
restaurata e contribuisce a dare lustro e prestigio alla piazza principale di Oristano: Piazza Eleonora.
Sabato scorso 12 Gennaio l’autore,
nello spazio letterario posto al
primo piano del nobile Palazzo Carta Corrias, ha presentato al numeroso
pubblico oristanese il suo libro. Una storia davvero inedita della Sardegna
Antica quella raccontata, frutto delle sue ricerche decennali, che lo hanno
portato a trarre conclusioni inedite ma credibili, tali da poter fornire al lettore
spunti di riflessione e di analisi autonoma sul nostro passato. Passato che in
realtà si può solo ipotizzare, in quanto la storia della Sardegna precedente
l’anno 1000 a.C. può essere esclusivamente oggetto di ipotesi, non certo di
verità assolute.
Chairman dell’incontro
Paolo Sanna Caria, che ha moderato l’evento con grinta e caparbietà, tanto da
aver avuto parole di biasimo sul modo in cui molti accademici trattano
l’argomento della nostra storia, in particolare con quelli non “qualificati”
come loro. Dopo Sanna ha preso la parola l’Arch. Giorgio Saba, serio e appassionato
di storia della Sardegna, che ha confermato che gli archeologi, seppure
qualificati, spesso non cercano di approfondire la ricerca dei tanti tesori che
la nostra terra quasi con certezza custodisce nel suo ventre.
A confermare quanto detto
basta prendere atto della sufficienza con cui anche di recente sono state
valutate le indagini effettuate col georadar dall’equipe del professor Gaetano Ranieri
nel sito del Sinis, quello straordinario territorio dove oltre 40 anni fa sono
stati casualmente rinvenuti da un agricoltore le prime statue dei Giganti di
Mont’e Prama.
L’autore di questo
interessante libro, nativo di Santadi, è un grande appassionato di storia
antica e le sue conclusioni, effettuate dopo un attento studio di quanto finora
storicamente scoperto, seppure inedite, possono
davvero essere vicine alla realtà, relativamente alla vita e al ruolo degli antichi sardi
nella nostra antichissima terra.
Cari amici, credo che
valga davvero la pena di leggere questo curioso libro, che, può essere reperito
nelle librerie, oppure ordinato su Internet. Il libro è stampato dalla casa
editrice Edizioni Grafiche del Parteolla.
A domani.
Mario
1 commento:
E ci risiamo... Ma quand'è che qualcuno si prenderà la briga di mettersi a leggere il "Timeo" ed il "Crizia" di Platone e farà fare a codesti geniali storici quella che si suol dire, volgarmente, "una brutta figura", cominciando da quel genio di Sergio Frau? Come la mettiamo con "Timeo", 24e, Grandi Tascabili Economici Newton:
"ve n'è una che le supera per grandezza e valore: dicono infatti le scritture che quanto grande fu quella potenza che la vostra città sconfisse, la quale invadeva tutta l'Europa e l'Asia nel contempo, procedendo dal di fuori dell'Oceano Atlantico. Allora infatti quel mare era navigabile, e davanti a quell'imboccatura che, come dite, voi chiamate colonne d'Ercole, aveva un isola, e quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia messa assieme: partendo da quella era possibile raggiungere le altre isole per coloro che allora compivano le traversate, e dalle isole a tutto il continente opposto che si trovava intorno a quel vero mare. Infatti tutto quanto è compreso nei limiti dell'imboccatura di cui ho parlato appare come un porto caratterizzato da una stretta entrata: quell'altro mare , invece, puoi effettivamente chiamarlo mare e quella terra che interamente lo circonda puoi veramente e giustamente chiamarla continente."
Più chiaro di così...
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