giovedì, gennaio 24, 2019

“LA ROTTAMAZIONE DELLE NOSTRE ANIME”! L’ANALISI DI DAFNI RUSCETTA SUL “CAMBIAMENTO”: LA SPIRITUALITÀ È STATA FAGOCITATA DAL MATERIALISMO.


Oristano 24 Gennaio 2019
Cari amici,
Sono un fedele lettore de L’Unione Sarda e ieri mattina, mentre ero intento alla lettura, mi ha incuriosito un pezzo presente nella pagina 12, quella dedicata ai commenti; sono stato subito attratto dal titolo: “La rottamazione delle anime”. Era di un certo Dafni Ruscetta, che si firmava manager e etnografo. In verità, un signore a me assolutamente sconosciuto, ma, considerato che il titolo dello scritto mi era apparso intrigante, l’ho voluto leggere con grande curiosità e vi dirò che l'ho trovato, sotto molti aspetti, di buon interesse.
Prima di dare a Voi la mia valutazione sull’uomo e sullo scritto, ho voluto capire meglio chi era questo signore (con Google si riesce a sapere molto di tutti) che, debbo dirvi, è risultato colto e ben preparato. 
Dafni Ruscetta risulta cresciuto a Torino e, dopo aver effettuato varie esperienze all’estero, ha deciso di risiedere in Sardegna, a Cagliari, dove vive da ben dieci anni. Nel suo curriculum l’uomo annovera due lauree: una conseguita a Torino in Scienze Politiche con indirizzo internazionale e l’altra a Parigi in  European management (gestione aziendale), conseguita tra l’altro presso una delle più prestigiose business school europee: la francese ESCP Europe (http://www.escpeurope.eu/it/ ), collocata dal  Financial Times al secondo posto in Europa nel ranking delle business - school che offrono Masters in management. In questa prestigiosa scuola, grazie a una borsa di studio, si è specializzato in Marketing (un percorso di tre anni, svolto tra Oxford, Madrid e Parigi).
Nella lettera-dibattito inviata a L’Unione Sarda Dafni Ruscetta che, come detto, si firma manager e etnografo in quanto la sua operatività ha i caratteri propri dell'etnografo, riflette proprio sull'uomo, sulla ormai avvenuta rottamazione dei suoi sentimenti, sul forte, drastico passaggio dalla spiritualità al materialismo
L'Etnografia, cari amici, è quella materia che studia,che analizza il comportamento dei popoli della terra; è la scienza che descrive i costumi e le tradizioni dei popoli viventi (l'etnografia, dal greco: ethnos (έθνος) - "popolo", e grapho (γράφω) - "scrivo", indica proprio, col termine greco, lo scrivere, il raccontare dei popoli), e debbo dire che Ruscetta riesce a farlo con capacità, con reale cognizione di causa.
Ebbene, amici, questa sua riflessione, inviata al nostro maggior quotidiano sardo, mi ha fatto riflettere non poco. “Si può decidere di abbracciare il consumismo rottamando l’anima”, mi sono chiesto? Lo stesso quesito che si è posto Ruscetta, ho pensato, cercando di capire cosa avesse voluto realmente far intendere ai lettori del giornale col suo post-dibattito dal titolo significativo “La rottamazione delle anime”. 
Egli nella sua riflessione è partito dalla considerazione che da tempo l’uomo ha perso la sua spiritualità in favore del materialismo. Ecco alcune sue considerazioni. “Il declino della spiritualità in Occidente, a favore di una dimensione più materialistica, trae verosimilmente origine dall’aver sopravvalutato, nella nostra cultura, l’aspetto della razionalità. L’appiattimento delle relazioni umane, del rapporto con sé stessi e con il territorio, sarebbero la conseguenza di un simile approccio, in cui le cose materiali, la concorrenza e la competizione sono diventati i valori dominanti, creando scompensi enormi da un punto di vista emotivo individuale, sociale, delle relazioni tra le persone, che sono sempre più superficiali ed evanescenti”.
Indubbiamente verità sacrosante, sulla quali non c'è nulla da contestare, perché il suo ragionamento è esattamente la pura realtà! La sua indagine introspettiva prosegue poi sfiorando molti altri tasti dolenti, ovvero quei comportamenti che ognuno di noi può vedere e toccare con mano tutti i giorni. Relazioni umane sempre più frettolose, assenza di spiritualità, tutti comportamenti che provocano non poca sofferenza, arrivando quasi a far perdere all'uomo il reale senso della vita! Insomma, sostiene Ruscetta, è indubbio che nel nostro mondo è in corso una vera e propria “rottamazione delle anime”, di cui nessuno intende occuparsi o preoccuparsi.
Difficile dargli torto, quando afferma che la maggior parte dei rapporti umani è mediata dal denaro, mentre i veri rapporti sociali si sgretolano. Il frutto di questo inaridimento (meglio sarebbe dire imbarbarimento) è a dir poco preoccupante! Basti pensare all’abbandono delle campagne, allo spopolamento dei piccoli centri, alla perdita dei valori di Comunità, avvilente risultato di un menefreghismo sempre più diffuso che comprende anche la de-responsabilizzazione individuale e collettiva nei confronti degli eco sistemi. In sintesi, una società ormai priva dei suoi valori fondamentali.
I valori cardine a base della socialità, quelli che regolavano la vita nella precedente civiltà contadina, sono scomparsi, diventati obsoleti, da rottamare! Sono scomparsi i legami sociali ricchi di valori essenziali, quelli improntati al dono, allo scambio reciproco, alla mutua assistenza, valori che consideravano la Comunità di appartenenza una vera, grande famiglia allargata.
Cari amici, condivido con convinzione l’analisi fatta da Ruscetta, e mi pongo anch’io una domanda che, però, non credo possa avere una facile risposta. Riusciremo noi, uomini e donne del terzo Millennio, a recuperare almeno in parte questi valori andati perduti, a recuperare la nostra spiritualità, fagocitata dal materialismo imperante che ha trasformato l’uomo in una macchina produttiva che “non produce per vivere, ma vive per produrre?”.
Sarà possibile, come dice Ruscetta, “far ripartire nel modo giusto la nostra tanto amata terra…riscoprire la solidarietà, riprendere con un’economia alternativa, quella della condivisione e della solidarietà, recuperando i valori del passato? Difficile dirlo. Ci vorrà del tempo e tanta buona volontà da parte di tutti.
Amici, viviamo un momento davvero difficile. Le grandi élite al potere dominano il popolo e non si arrenderanno facilmente. In passato, come la storia insegna, certe situazioni sono cambiate in modo forte, cruento, quando il popolo dopo aver perso la pazienza fece la rivoluzione; come quella francese, che cambiò in modo epocale non solo la Francia ma l'intera Europa. Eppure, credo che anche oggi le cose possono cambiare, seppure senza usare la spada. Ci vorrebbero interventi forti da parte dei Governi, decisi e senza reticenze, tali da ridimensionale una globalizzazione fatta per pochi, un consumismo sfrenato, una sete immensa di ricchezza e di dominio, senza equità, senza ridistribuzione, accorpando fortune immense senza dare nulla in cambio!
Credo che la vita dell’uomo potrà cambiare solo se riusciremo a riscoprire noi stessi, la nostra forza interiore, la nostra spiritualità.
A domani.
Mario



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