Cari amici,
La Marmilla in Sardegna è
terra di antichissimi insediamenti preistorici. Il Monte Arci e la sua zona circostante,
costituita da numerose collinette mammellonari, sono la testimonianza di
un’intensa attività vulcanica primordiale, che lasciò in eredità
agli abitanti preistorici dell’Isola la preziosa ossidiana, materiale allora
indispensabile per la fabbricazione degli strumenti e delle armi dell’epoca.
Di quel periodo
lontanissimo sono tutt’ora presenti tracce evidenti, seppure in parte sepolte sotto
terra o nascoste dal verde dei boschi, o addirittura celate dentro l’incavo di
roccioni, accessibili da stretti pertugi, un tempo luoghi di rifugio abitativo e di vita comunitaria. Località
tutte scelte per necessità relativamente vicine a sorgenti d’acqua, elemento quest'ultimo indispensabile per la
vita umana. All’acqua le numerose antiche civiltà hanno sempre reso il tributo
dovuto alle divinità, considerando l’acqua un prezioso dono da queste concesso all'uomo e perciò adorate;
dalla necessità di ringraziare la benefica divinità fornitrice dell'acqua fonte di vita, ecco la costruzione intorno alle fonti dei “templi
dell’acqua”, nati per venerare il dio offerente questo prezioso e indispensabile elemento.
In Sardegna ne esistono
diversi di questi templi; forse il più famoso è il pozzo-tempio di S. Cristina, ma recentemente uno in particolare,
ancora in gran parte da scoprire nella sua grandiosa interezza, è quello esistente nelle campagne
di Morgongiori, paese posto ai piedi del Monte Arci, che custodisce, quasi gelosamente,
questo interessantissimo segreto storico. Su questo tempio preistorico, seppure
la sua esistenza fosse nota da tempo, poche sono state le campagne archeologiche messe in atto per
metterlo in luce e studiarlo a fondo; solo diversi anni fa, su richiesta del Comune di Morgongiori,
la Soprintendenza attivò alcune modeste campagne di scavi.
Questo tempio, noto come “Sa Scaba e Cresia”, si ipotizza sia
stato costruito circa 3.200 anni fa dall’antico popolo nuragico
(indicativamente 1200 a.C.) che era insediato su quel territorio; una realizzione che risulta qualcosa di
straordinario, di incredibile. Chi vi si addentra con grande fatica vede un tempio fra i più grandi esistenti, se rapportato ai diversi altri
templi dell’acqua presenti nell’Isola, risultando composto da ben 3 rampe di scale. Purtroppo
oggi è poco accessibile ai visitatori, in quanto le intemperie e una frana hanno praticamente
chiuso l’area di ingresso, per cui l’accesso risulta possibile solo grazie
all’intervento di esperti speleologi. Il Comune, dal canto suo, non ha mai voluto
abbandonare il prezioso gioiello posseduto e ha continuato a insistere in molti modi per il suo recupero
e consentirne la piena accessibilità.
Di recente il Comune di Morgongiori,
grazie all’interessamento del programma televisivo Freedom, si è deciso a
finanziare una campagna di "valorizzazione virtuale", costituita da una serie di scansioni laser in 3D dell'inttero complesso archeologico.
Freedom, nell’Ottobre scorso, è stato il primo programma televisivo ad entrare
in questo luogo, e per realizzare al meglio il lavoro ha inviato a Morgongiori il noto Roberto
Giacobbo. Il grande uomo di spettacolo cercando di introdursi nel cuore del tempio ha vissuto una vera e propria avventura: cercando di calarsi all'interno è stato protagonista di un piccolo incidente di percorso, una caduta, fortunatamente conclusa con dei lievi danni fisici. Tutto poi è andato liscio e il risultato del filmato in 3D è stato straordinario! La prima proiezione è stata effettuata al T-Hotel a Cagliari, nella conferenza stampa di presentazione al pubblico, Martedì 8 Gennaio.
Il 10 Gennaio, invece, è
stato trasmesso in TV, su Rete-4, nella puntata di “Freedom - Oltre il
Confine”, andata in onda alle 21,25. Nella trasmissione Giacobbo ha riepilogato
la sua incredibile esperienza nelle viscere del Monte Arci, cuore dell'antica terra
di Sardegna; accompagnato e supportato dallo Speleo Club Oristanese, si è dovuto insinuare in una
fenditura strettissima del Monte, scendendo per circa 50 metri, scoprendo alla fine della discesa una
scalinata maestosa e un grandioso tempio, unico nel suo genere, fra quelli dedicati
migliaia di anni fa al culto dell’acqua.
Il Comune di Morgongiori,
come ha comunicato ai Media il Sindaco Renzo Ibba, ha concesso che tutti i dati
potessero essere inseriti in un portale web (web.smartcity3d.com) di modelli virtuali 3D;
il sito è visitabile dall’11 Gennaio, sito nel quale potrà essere possibile
misurare, con un grado di dettaglio al centimetro, ogni parte del complesso
archeologico. I dati sono fruibili online e restano a disposizione del
Ministero dei Beni Culturali e quindi della Soprintendenza di Cagliari e
Oristano, e degli studiosi che ne faranno richiesta.
Il Sindaco Ibba è
molto soddisfatto della piega che il sito, per tanto tempo trascurato e sconosciuto,
ha di recente preso. “Riaprire il sito di Sa Scaba e Cresia”, ha
commentato, “è sempre stato uno dei miei obiettivi per valorizzare un importante
monumento nel territorio del comune. Auspico adesso che le istituzioni
intervengano a supporto del Comune per la messa in sicurezza della montagna e
la futura apertura al pubblico del sito”.
Cari amici, che la
Sardegna custodisca ancora un’immensità di tesori, non ci deve meravigliare: è
terra antichissima, forse addirittura l’ultimo lembo di Atlantide. Però, chissà
perché, mettere in luce “i nostri gioielli” risulta sempre più difficile! Ci voleva la
televisione per rendere nota al pubblico una delle nostre splendide meraviglie!
Non fatemi ripetere che siamo come quella terra ricca di miniere di diamanti ma
che manca di persone che sappiano estrarli e commercializzarli…
A domani.
Mario
La straordinaria scalinata...che porta a "Sa grutta e is caombus"...e l'arrivo...
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