Oristano
29 Gennaio 2019
Cari amici,
Nell’ultimo convegno sull’innovazione,
promosso dal CES di Las Vegas, le capacità dell’Italia nel settore delle nuove
tecnologie innovative, seppure valide, non sono apparse al TOP, rispetto a quelle di
altri Paesi partecipanti. L’Italia infatti è arrivata 25^, ben lontana dalle
prime 16 nazioni classificate come “Innovation
Champion”. Il CES (Consumer Electronics Show) di Las
Vegas è la fiera mondiale nel business delle tecnologie consumer, alla quale partecipano
la gran parte dei Paesi che operano nel settore.
In questo importante
luogo di confronto, ogni anno vengono definiti i principali trend del settore. Il
CES 2019, svoltosi a Las Vegas dall’8 all’11 Gennaio, ha dato i
risultati che seguono. Dopo il sondaggio condotto dall'Associazione di categoria Consumer Technology Association (CTA), tra
i 61 Paesi partecipanti sono stati scelti come “Innovation Champions” 16 Paesi.
Eccoli: Australia,
Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Israele (questi due ultimi
sono new entry), Lussemburgo, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Singapore, Svezia,
Svizzera, UK e USA. Come ha riportato l’ANSA, l’Italia non è rientrata tra i
primi 16, negli “Innovation Champions”, fermandosi al 25esimo posto. Il podio è
stato conquistato da questi 3 Paesi: Estonia, Svizzera e Finlandia, seguiti da
USA, Singapore e Regno Unito.
I 16 Paesi indicati dal CTA
come i leader nel mondo, ritenuti capaci di creare le migliori condizioni per
l'innovazione (con criteri e voti che vanno dalla A alla F), sono stati
valutati seguendo diversi parametri, che vanno dalla libertà alla diversità di
etnie presenti, dalla banda larga al capitale umano, dal 'fisco amico' fino
agli investimenti in ricerca e sviluppo. I nuovi Paesi che hanno fatto ingresso
nella Top 16 del 2019 sono Germania e Israele.
L’Italia dunque si
colloca nella seconda fascia, quella dei Paesi definiti “Innovation Leaders”, collocandosi appena appena al di sotto della
Corea del Sud. I punti deboli del nostro Belpaese,
secondo il sondaggio fatto dalla CTA, sono “la mancanza di diversità etnica”, il fisco,
la mancanza di “unicorni”, cioè le startup la cui valutazione ha superato il
miliardo di dollari, e l’ancora troppo basso livello di utilizzo dei servizi di
ride sharing, fermo a poche città a causa delle norme restrittive. Il voto nel
comparto dei veicoli a guida autonoma è “A”, mentre per l’ambiente è “A+”.
L'Italia dunque, seppure sia rimasta fuori dal
vertice mondiale dell’innovazione, resta comunque un buon leader nel settore.
Fabrizio
Rovatti, co-organizzatore della missione italiana al Ces 2019, ha commentato
che nel nostro Paese, comunque, risulta evidente una crescita del livello
competitivo nella nuova tecnologia. Alla domanda “cosa” manca all’Italia per salire ai vertici, Rovatti ha risposto:
“Manca
il sistema-Italia, velocità nel realizzare idee, velocità di esecuzione per
diffondere nuove tecnologie e apertura ai mercati internazionali”.
Cari amici, l’esito di
questo confronto, se da un lato ci considera “Rimandati in innovazione”, ci ha, però, “Promosso”, in sostenibilità e ambiente. Ferme le carenze prima
evidenziate, l’Italia eccelle sul fronte mobilità e sostenibilità. In
particolare il CTA ci ha assegnato un A (i voti vanno dalla A alla F) per i
veicoli a guida autonoma e addirittura un A+ per l’ambiente: nonostante la
qualità dell’aria non raggiunga gli standard dell’Organizzazione mondiale della
sanità, il 100% della popolazione ha accesso a fonti di acqua pulita e protetta.
Relativamente alle
migliori aziende italiane premiate come miglior prodotto innovativo, queste sono
state 5, considerate le più eccellenti. Ecco le cinque aziende italiane
selezionate, col relativo prodotto premiato, come ha riportato il “Il Sole 24
Ore”.
1.
Pagare ai distributori con lo smartphone.
MatiPay è un sistema di
pagamento per i distributori automatici. Permette di usare lo smartphone per
comprare vivande e funziona con i distributori già in commercio. È un prodotto
sviluppato dalla Sitael, l’azienda che ha animato quel polo di ricerca e
tecnologie che è nato a Bari e che ha progettato tra le altre cose i motori che
muovono i razzi di Elon Musk e Richard Branson.
2. La
stele di rosetta di Alexa.
BTicino è un’azienda fondata
a Varese nel 1936, ed è forse la ‘sorpresa’ più interessante per l’industria
italiana. Si è aggiudicata il premio perché ha lavorato ad una piattaforma che
consente ad Alexa, l’assistente vocale di Amazon, di dialogare con tutti i
dispositivi domotici di una casa. Conosce il linguaggio di Alexa, conosce
quello degli oggetti, e facilita la loro connessione.
3.La ciotola che sa tutto del tuo gatto.
Anche per la Volta di
Gerenzano (anche qui siamo a Varese), vale lo stesso principio: un’azienda
‘classica’, insomma non una “startup” (nessuna delle premiate finora può
definirsi tale), che ha inventato una ciotola per gatti intelligente, con una
telecamera integrata che percepisce il movimento del gatto, ne comprende
abitudini e voglie, e rilascia la dose di cibo ideale per quando siamo lontani da
casa, consentendo inoltre di monitorare la situazione via app. Per dirla con le
parole dell’amministratore delegato Silvio Ravelli: “Abbiamo preso uno dei più semplici oggetti presenti nelle nostre case e
lo abbiamo reinventato intorno alle più recenti tecnologie di intelligenza
artificiale: questo è ciò che facciamo quotidianamente". Innovazione,
appunto.
4.
Il tutore per gli arti dei pazienti diabetici.
La Optima Molliter di
Civitanova Marche è stata premiata nella categoria ‘Salute’ per Sbi Motus
Smart, un tutore per pazienti diabetici che fascia la gamba ferita guidandone
il recupero attraverso la rivelazione di postura, struttura, situazioni a
rischio inviando al medico via app eventuali anomalie.
5.
Il braccialetto per i motociclisti.
La Woolf di Verona invece
è al suo secondo premio a Las Vegas, e sempre per il suo bracciale che consente
di avvisare i motociclisti se stanno per commettere infrazioni stradali a
rischio multa. Vibra per segnalare limiti di velocità, autovelox, varchi,
tutor, senza distrarlo dalla guida. Prossimo step: usare la stessa tecnologia
per segnalare valichi pericolosi, curve pericolose, incroci ad alto rischio
incidente.
Cari amici,
fortunatamente l’Italia non è poi caduta così in basso, anche se, forse,
avremmo potuto fare di meglio. Quel “forse”, a mio avviso, sta ad indicare che
se tanti dei nostri giovani talenti fossero rimasta a casa nostra, anziché emigrare
con la valigia in mano, la loro preparazione e la loro intelligenza avrebbero
potuto consentirci di scalare più facilmente la classifica!
A domani.
Mario
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