Oristano
28 Gennaio 2019
Cari amici,
Domenica 27 gennaio si è celebrato
il ricordo di una delle pagine più buie della nostra storia: l’Olocausto. Una
pagina di una tristezza unica e incredibile, scritta col sangue di milioni di
ebrei, uccisi in modo straordinariamente barbaro, nell’intento di costruire,
con una pazza filosofia a dir poco allucinante, quella di una super razza,
violando i più sacri principi a cui ha diritto ogni essere umano.
Quest’anno Oristano
ha voluto celebrare il doloroso ricordo con un incontro, concepito per
coinvolgere i giovani. Questa “Giornata
della memoria”, fortemente voluta dall’Arcidiocesi Arborense e sostenuta
dalla Prefettura di Oristano, si svolta presso il Museo diocesano ed ha
coinvolto gli studenti degli Istituti di Istruzione Superiore “S.A. De Castro”
e “Mariano IV d’Arborea” di Oristano, che lo hanno animato con vera
partecipazione. Alla manifestazione, partecipata anche dal Centro Servizi
Culturali U.N.L.A, hanno preso parte il noto violinista Giambattista Longu e la
presentatrice Santina Raschiotti.
Gli studenti, grazie al
forte interessamento dei loro docenti, hanno partecipato con vero interesse
all’incontro, preparato in ricordo delle vittime della Shoah e che costituiva anche per loro un
serio momento di riflessione. Si è riflettuto con la lettura di selezionati
scritti, nati per la commemorazione delle vittime dell’Olocausto e riportanti le
terribili umiliazioni subite da milioni di persone, vittime di leggi razziali messe
in atto per la realizzazione di un progetto di sterminio.
Alla Giornata della memoria,
nel pomeriggio di domenica 27 Gennaio, la partecipazione del pubblico è stata
numerosa. In prima fila l’Arcivescovo, il Vice Prefetto Vicario Dr.ssa Danila
Congia, il Procuratore della Repubblica dr. Ezio Basso, l’Assessore del Comune
di Oristano Pupa Tarantini, presente anche in rappresentanza del Sindaco Lutzu,
i comandanti dei Carabinieri, Capitaneria di Porto e dei Vigili del fuoco, il responsabile
dell’UNLA, Marcello Marras, la direttrice del Museo diocesano, Arch. Silvia
Oppo.
Ha introdotto l’incontro
Santina Raschiotti, che ha ringraziato tutti, sia per l’organizzazione che per la
presenza, riferendosi in modo particolare ai ragazzi; ha spiegato poi le
modalità dello svolgimento della serata, che avrebbe visto protagonisti proprio
i giovani che, a turno, avrebbero letto passi importanti degli scritti che
ricordavano la Shoah. Con lo struggente accompagnamento del violino di Gian Battista Longu,
a turno i ragazzi hanno letto con particolare enfasi e coinvolgimento, passi di
noti autori famosi (Celan, Sereni, Borges, Levi…), tutti drammaticamente riportanti la
terribile tragedia umana.
È stato poi proiettata una
lunga intervista fatta da Moni Ovadia a Liliana Segre, deportata ad Auschwitz a
soli tredici anni e mezzo e sopravvissuta all’inferno del famigerato lager
nazista da cui uscì a 15 anni; una donna straordinaria Liliana, uno dei più grandi
testimoni della Shoà. Un anno fa, il 19 gennaio 2018, il Presidente Sergio
Mattarella, l’ha nominata Senatrice della Repubblica a vita.
Dopo altri diversi
interventi dei ragazzi, hanno parlato le autorità. per prima Pupa Tarantini,
che ha portato i saluti del Sindaco, assente per impegni istituzionali; Lei ha
detto di aver apprezzato molto il coinvolgimento dei ragazzi, ringraziando anche gli
insegnati per aver dedicato non poco tempo alla loro formazione, necessaria perché
essi potessero conoscere il passato, quello buio, terribile, che non si deve mai
più ripetere.
Ha preso poi la parola l’Arcivescovo Mons. Sanna, che nel ringraziare i
ragazzi ha detto che il male non è mai banale, che deve essere conosciuto e non
ignorato, perché resti sempre chiaro nella memoria, in modo che non possa
essere dimenticato.
L’ultimo intervento è stato quello Della Dr.ssa Congia, che,
oltre che salutare e ringraziare i ragazzi e tutti quelli che avevano consentito
la realizzazione dell’importante giornata, ha portato i saluti del nuovo
Prefetto, il Dottor Gennaro Capo, purtroppo impossibilitato a partecipare. Ha
poi detto che il Dr. Capo l’aveva investita di un compito davvero speciale:
consegnare una medaglia d’onore alla signora Maria Laura ved. Carrus, il cui
marito, partito nel 1940, fu prima combattente e poi deportato in un lager
nazista, rientrando a casa solo nel 1946.
Quest’ultima cerimonia ha
commosso un po’ tutti, a partire proprio dalla Dr.ssa Congia, e il pubblico ha
tributato con un grande applauso la sua vicinanza, rendendo un sincero omaggio alla signora che con le lacrime agli occhi riceveva con grande orgoglio l’onorificenza. La serata si è conclusa col suono delle struggenti note del meraviglioso violino di Gian Battista Longu, un suono capace
anch’esso di ammonire, di fare memoria, perché certi orrori non s’abbiano mai più a ripetere.
Cari amici, avvenimenti
così terribili non possono e non debbono essere mai dimenticati; spesso l’uomo si
macchia di crimini atroci, ed è per questo che ai giovani dobbiamo dare conoscenza, dobbiamo costantemente ammonirli, perché certe nefandezze non si ripetano mai più!
A domani, amici.
Mario
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