Oristano
5 Gennaio 2019
Cari amici,
La comunicazione ha
certamente mille volti. Nata per informare, per trasmettere la conoscenza dei fatti, è stata però spesso utilizzata per
altri fini, non ultimo quello di istigare, sollecitare l’opinione pubblica
contro qualcuno o qualcosa, spesso in modo esagerato e pericoloso; insomma, alla prova dei fatti, capace di
creare allarme e paventare pericoli magari inesistenti o solo presunti.
La recente campagna
mediatica messa in atto contro la classe medica nei giornali, radio, TV e pubblici manifesti da una società, nota
per intentare – e sollecitare – azioni di rivalsa anche temerarie, contro presunti casi di malasanità, ha costretto l’Ordine dei medici a denunciare la
campagna denigratoria scatenata verso il corpo medico nella sua interezza, attraverso slogan e
spot in radio e TV e manifesti, che “incitavano alla rivalsa e alla
sfiducia verso l’intera categoria, compresi addirittura slogan ‘anti-vaccini’”.
L’Ordine ha subito chiesto
l’intervento delle Istituzioni, affinché “fossero attivati tutti gli strumenti
di controllo e di repressione degli illeciti, ove ravvisati, a tutela non solo
del medico ma soprattutto del cittadino e del bene supremo della sua salute”.
Si, perchè nel campo della salute, bene primario in ogni nazione civile, pubblicità
fuorvianti, disinformazione e derive commerciali, non fanno altro che allarmare
i cittadini con l’unico scopo, da parte del mittente dei messaggi, di ricavarne
lucro e guadagno.
Dopo la forte presa di
posizione dell’Ordine dei medici, espressa praticamente da tutte le sedi provinciali
e regionali, si è aggiunta anche quella dei sindacati; la Rai a quel punto ha deciso di
sospendere in via cautelativa lo spot della società di tutoring 'Obiettivo
risarcimento', una struttura che dei presunti errori sanitari negli ospedali ha fatto il suo cavallo di battaglia.
"È una società nota per intentare e sollecitare azioni di rivalsa, anche
temerarie, contro il Servizio sanitario nazionale", ha con forza denunciato la
Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) in una lettera inviata alla
Commissione di vigilanza Rai. Per il suo presidente Filippo Anelli, "lo
Stato dovrebbe tutelare la più grande azienda italiana, il Servizio sanitario
nazionale, che produce salute".
Per chiedere maggiori controlli su certe azioni commerciali pericolose è stata lanciata anche una corposa petizione online rivolta al Ministro della Salute Giulia Grillo, con la richiesta di "mettere in atto strumenti di controllo preventivo, al fine di
evitare che messaggi distorti, veicolati su canali pubblici, possano arreccare danno al
Servizio Sanitario nazionale, che, nonostante tutte le difficoltà, assicura
elevati livelli certificati di tutela della salute e di assistenza ai
cittadini".
Anche l’Ordine dei
medici della Provincia di Oristano ha espresso una vibrante protesta contro
questi spot che risultano pericolosi e ingannevoli, che turbano la necessaria
serenità che deve sempre esserci tra medico e paziente. Il Presidente
dell’Ordine, Dr. Antonio Sulis, ha espresso incredulità, sconcerto e
indignazione, e ha fatto un appello ai cittadini affinché respingano al
mittente le insinuazioni nascoste nel messaggio distorto trasmesso dai numerosi Media, invitandoli a continuare ad avere fiducia nei confronti di chi ogni giorno, con
sacrificio e abnegazione, pone il proprio sapere e la propria coscienza al
servizio dei componenti della Comunità per la difesa della loro salute.
Inutile negare l'esistenza di problemi nella sanità pubblica, perchè ci sono. Sempre più spesso i medici e gli operatori sanitari del servizio pubblico si
trovano oggi ad operare in condizioni difficili; essi operano, in conseguenza anche dei
recenti tagli alla Sanità, in condizioni spesso precarie, con mezzi organizzativi,
tecnologici e di personale ridotti ai minimi, cosa che pone in cronica
sofferenza gran parte degli ospedali. Anche in Provincia di Oristano i problemi non sono certo mancati. Le note proteste degli ultimi anni che
hanno riguardato l'ospedale San Martino di Oristano, ne sono un esempio eclatante, situazione che ha
registrato, purtroppo, una preoccupante regressione in tanti servizi.
Anche in relazione a
queste carenze, di matrice politica ed economica, non sembra giusto far ricadere
e far pagare agli operatori sanitari, medici ed infermieri in primis, gli
errori della politica e la conseguente carenza economica dei bilanci, perché significherebbe
punirli due volte! La prima volta nel costringerli a lavorare in condizioni di
stress psico-fisico non indifferente, la seconda facendo sentir loro il fiato
sul collo da parte di veri e propri avvoltoi, che aspettano solo un errore, anche solo presunto,
per trascinarli in tribunale, infangare il loro nome e rovinare le loro
carriere. Eppure è dimostrato che finora, nelle cause di risarcimento intentate, il 90 per cento
dei processi si è risolto con l’assoluzione dei sanitari imputati. Continuare a
creare un clima di caccia alle streghe
non agevola il necessario, pacifico rapporto tra medico e paziente, in quanto costringe
il medico a mettere in atto una medicina difensiva, che non fa altro che far
ulteriormente lievitare i costi, con ulteriori danni per la sanità pubblica.
Questo non vuol dire,
ha continuato il Dottor Sulis, che l’Ordine con la sua dura presa di posizione
intenda proteggere i casi di grave negligenza o imperizia, che invece vanno giustamente
perseguiti e risarciti, così come vanno risarciti i casi di errore anche in
buona fede. Sono fermamente da condannare, invece, i messaggi equivoci,
sibillini e distorti, fatti addirittura con l’utilizzo dei canali pubblici, che
incitano le famiglie dei pazienti a tentare azioni anche temerarie di risarcimento, cavalcando eventuali
insoddisfazioni per le prestazioni ricevute, e/o col miraggio di sostanziosi
risarcimenti.
Con questi pressanti e pericolosi “messaggi
interessati” si distorce il modo di pensare dell’opinione pubblica,
spingendo i cittadini a mettersi contro i professionisti della salute, quelli che ogni giorno lavorano con dedizione e
sacrificio per la tutela della loro vita. Il Dottor Sulis ha espresso
soddisfazione per il comportamento della RAI e di MEDIASET di sospendere i
pericolosi spot, e di apprezzare la posizione presa dal Ministro Giulia Grillo,
che ha dichiarato di essere pienamente d'accordo con la decisione delle emittenti di sospendere la messa in onda degli spot contestati, in quanto considerati
un’iniziativa puramente commerciale, capace di mettere in cattiva luce il lavoro
infaticabile e serio dei tanti medici e professionisti della sanità.
Cari amici, esprimo anchio con forza il mio dissenso, perchè denigrare è facile, e, ricordiamoci sempre, che "la pietra, una volta lanciata, non può più tornare indietro"! Comunicare significa libertà, ma nel rispetto degli altri; la comunicazione è utile e necessaria per tutti, ma utilizzarla in modo sbagliato può
diventare un’arma molto pericolosa!
A domani.
Mario
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