Cari amici,
Si dice che “L’Epifania tutte le feste si porta via”!
Un modo certamente ironico ma reale per dire che le feste sono proprio terminate, e che, dopo il 6
di Gennaio, bisogna riprendere il lavoro con buona lena. All'Epifania è legato un personaggio molto noto, la Befana, mentre è molto più legato alla Natività di Gesù Bambino, Babbo Natale. Periodo di grande attesa e di festa per i bambini, per i
doni che vengono loro dati nelle festività natalizie, utilizzando i due personaggi creati appositamente per loro e, dai bambini, profondamente amati. Eppure a qualcuno è venuta l'idea di stracciare questa loro credenza dicendo loro che non esistono.
E' capitato anche di recente che qualcuno si sia azzardato a dire a loro, senza giri di parole, che questi due personaggi esistono solo nella loro fantasia, creando, credo, un danno psicologico di non poco conto, proprio perchè sono nel periodo più delicato della crescita; non è nè giusto nè logico che i sogni siano 'portati via' ai piccoli all'improvviso, insomma, cancellati, in una sola parola, rubati!
E' capitato anche di recente che qualcuno si sia azzardato a dire a loro, senza giri di parole, che questi due personaggi esistono solo nella loro fantasia, creando, credo, un danno psicologico di non poco conto, proprio perchè sono nel periodo più delicato della crescita; non è nè giusto nè logico che i sogni siano 'portati via' ai piccoli all'improvviso, insomma, cancellati, in una sola parola, rubati!
Eppure è capitato anche quest'anno di
leggere, proprio agli inizi delle festività natalizie, che
alcuni docenti a scuola e qualche sacerdote in Chiesa, hanno, senza falsi giri di parole, detto
ai piccoli ascoltatori che Babbo Natale e la Befana erano solo personaggi inventati,
pura fantasia, solo figure da favola. Credo che tutti Voi possiate immaginare
lo sconcerto che simili affermazioni possono aver creato nella mente dei piccoli.
Su questa brutale negazione delle
credenze, sulla cancellazione dei sogni cullati dai bambini, credo che sia neessario
riflettere molto.
Tutti hanno diritto ai propri
sogni, ma in special modo i bambini. Nagib Mahfùz, il grande scrittore e poeta
egiziano (premio Nobel per la letteratura nel 1988), in una delle sue opere affermò
con convinzione che: “Chi possiede sogni, possiede il futuro”.
Parole sante, ma allora perché arrivare a privare i bambini dei loro sogni? Se
è pur vero che spesso si sogna anche da grandi, il bambino è proprio l’emblema
del sognatore. Nella prima fase della loro vita i piccoli vivono strettamente
legati ai sogni; col tempo, sarà poi la realtà quotidiana a spegnerli
lentamente.
Credere da piccoli a
figure come Babbo Natale e la Befana, aiuta a togliere le ansie della prima
fase della crescita; fa immaginare loro un mondo ricco di bontà e non di
cattiverie, di attenzioni e di amore e non di disinteresse e odio, insomma, fa
sperare in un futuro radioso da Principessa o da Principe, anche se chi sogna abita
in periferia o in una baracca, ed è mancante anche del necessario. La scoperta del
mondo reale avverrà in seguito, quando ad uno ad uno i loro sogni lentamente ma
inesorabilmente cadranno.
Dire brutalmente ad un
bimbo che Babbo Natale e la Befana non esistono è una pura cattiveria, è un
trauma che difficilmente verrà assorbito in tempi brevi. Quel Babbo Natale
vestito di rosso e con la barba bianca, panciuto e sorridente, per un bambino incarna
l’affetto, la cura e l'amore dei grandi nei suoi confronti; una figura che, a
prescindere da ogni credo, da ogni religione, da ogni razza, risulta
rassicurante, paterna, per i piccoli che hanno estremo bisogno di questa
figura! Altrettanto può dirsi per la Befana, la vecchina che si muove veloce
sulla scopa, premiando o ammonendo i bambini per i loro comportamenti.
Anch’essa una figura attesa e desiderata, perché, dunque, cancellarla intenzionalmente
dalla mente dei bambini?
Amici, magari vi state
chiedendo il perché di questa mia riflessione, oggi. Vi accontento subito. Lo
spunto me lo ha dato la bella manifestazione di ieri svoltasi in Piazza Roma ad
Oristano che preannunciava l’arrivo a mezza mattina, ai piedi della Torre di Mariano,
della Befana. Organizzata dal Comune e con la partecipazione del Rotaract club
di Oristano e del Moto club Solarussa, ha avuto un risultato strepitoso. Era un
piacere straordinario, che non coglievo da tempo: vedere la piazza principale
di Oristano strapiena di bambini che, con i loro genitori, erano in trepida attesa
della Befana!
I ragazzi e le ragazze
del Rotaract club di Oristano sono stati fantastici. Si sono organizzati
piazzando il loro box sotto la Torre, dove in precedenza avevano accumulato
centinaia di confezioni-calza della
Befana riempite di caramelle; dopo gli applausi e le foto di rito, hanno iniziato
a distribuire i doni a tutti i bambini presenti, consegnati per mano della
befana o dei suoi delegati, ovvero i ragazzi del Rotaract!
Come potete vedere
dalle foto la partecipazione è stata davvero straordinaria! L’Amministrazione
comunale, che fin dal primo mattino aveva preparato un banchetto dal quale ha
distribuito in continuazione centinaia di palloncini, era presente con il V.
Sindaco Massimiliano Sanna (il Sindaco Andrea Lutzu, assente per impegni
istituzionali, era rappresentato dalla moglie Assunta, presente col figlio
Federico), con gli Assessori Pupa Tarantini e Stefania Zedda, mentre il
Rotaract schierava un bel numero di soci: dal Presidente Manuel Cau, a Gloria
Nicole Manunza, da Alessia Garau a Fabio Melis. Anche il Rotary di Oristano, di
cui il Rotaract è “partner nel servire”, era presente con diversi esponenti, in
primis la Presidente Silvia Oppo.
Concludo, amici, ribadendo che le festività del Natale e dell’Epifania, che al loro interno per i bimbi comprendono le mitiche figure di Babbo Natale e della Befana (che in realtà significa proprio Epifania), non possono essere ridimensionate o private delle loro fascinosa presenza. Sarebbe un delitto farlo!
Credetemi, e Vi prego
di non sorridere: in molte case Papà e Mamma, a fianco alle calze della befana
riservate ai bambini, mettono ancora quelle per i figli già ben cresciuti
(purtroppo, per le ragioni che ben conosciamo, ancora in casa): perché, amici,
non si deve mai smettere di sognare!
A domani.
Nessun commento:
Posta un commento