Oristano
14 Febbraio 2018
Cari amici,
Prima di dare il via al post di oggi voglio augurare a tutti Voi, affezionati lettori del mio blog, un grande, splendido, SAN VALENTINO!
Oggi voglio parlarvi di consapevolezza. Il termine "CONSAPEVOLEZZA" ha una miriade di significati. Uno dei più importanti è certamente quello, riferito alla nostra persona, sull'analisi, sulla conoscenza reale di noi stessi: sapere chi siamo e cosa siamo realmente capaci, in grado, di fare.
In quest'ottica di approfondimento, un gruppo di persone interessate a migliorarsi ha concepito la formazione di gruppi di lavoro, che si è concretizzata con la nascita del Beautiful Day, che ha preso forma nell’Ottobre del 2004. Nato appunto con l’intento di incontrarsi per ritrovarsi, per regalarsi un giorno insieme, con lo scopo di raggiungere una maggiore consapevolezza di se stessi; insomma, un modo proficuo per trovare il sistema di prendersi maggior cura di se, per volersi più bene e conoscersi meglio dentro. Nei 14 anni trascorsi l'idea si è rivelata davvero positiva: il Beautiful Day è cresciuto, è diventato grande. Ora è un appuntamento atteso, fortemente desiderato per le opportunità che genera. Il Beautiful Day è diventato quasi un regalo: prendersi cura di se stessi, acquisire maggiore consapevolezza, conoscersi meglio e, di conseguenza, essere in grado di poter affrontare meglio ogni cosa.
Oggi voglio parlarvi di consapevolezza. Il termine "CONSAPEVOLEZZA" ha una miriade di significati. Uno dei più importanti è certamente quello, riferito alla nostra persona, sull'analisi, sulla conoscenza reale di noi stessi: sapere chi siamo e cosa siamo realmente capaci, in grado, di fare.
In quest'ottica di approfondimento, un gruppo di persone interessate a migliorarsi ha concepito la formazione di gruppi di lavoro, che si è concretizzata con la nascita del Beautiful Day, che ha preso forma nell’Ottobre del 2004. Nato appunto con l’intento di incontrarsi per ritrovarsi, per regalarsi un giorno insieme, con lo scopo di raggiungere una maggiore consapevolezza di se stessi; insomma, un modo proficuo per trovare il sistema di prendersi maggior cura di se, per volersi più bene e conoscersi meglio dentro. Nei 14 anni trascorsi l'idea si è rivelata davvero positiva: il Beautiful Day è cresciuto, è diventato grande. Ora è un appuntamento atteso, fortemente desiderato per le opportunità che genera. Il Beautiful Day è diventato quasi un regalo: prendersi cura di se stessi, acquisire maggiore consapevolezza, conoscersi meglio e, di conseguenza, essere in grado di poter affrontare meglio ogni cosa.
Il Beautiful Day 2018, ora atteso
seminario di coaching e di alta formazione dedicato al tema del "conoscersi meglio", si è
svolto a Milano il 4 Febbraio al Teatro Ciak di Milano ed ha avuto relatori di
grande fama. Tra questi Livio Sgarbi,
Presidente di Ekis, Master Trainer e Personal Coach, Nicola Savino e Mara
Maionchi. Il titolo dato al Seminario di quest’anno è #FattiGrande. Tema importante quello del crescere, che certo non
significa solo “diventare grandi” fisicamente. Diventare Grandi significa molte
cose, tra cui, sicuramente, avere la certezza di possedere due importanti
requisiti: senso di responsabilità e
consapevolezza.
Spesso molti di noi non
conoscono se stessi, ovvero non sono consapevoli del loro valore. Il celebre
drammaturgo Luigi Pirandello, Premio Nobel per la letteratura nel 1934, così
scriveva” Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima,
di ciò che siamo a nostra insaputa”. Conoscere bene se stessi, però,
risulta davvero arduo, così come è altrettanto impegnativo prendere
consapevolezza di se stessi. Livio Sgarbi, interrogato su cosa Egli intenda per
consapevolezza, ha così risposto: "La consapevolezza è la percezione di
sé a livello obiettivo".
Ma, siamo certi di
riuscire ad essere obiettivi con noi stessi? Difficile dirlo. Per esempio una
persona, dai comportamenti messi in atto, può convincersi di essere simpatica, però
le persone con cui viene a contatto non lo recepiscono questo suo comportamento
“simpatico” e si allontanano, rendendolo perplesso e deluso. Questo è un caso
in cui si ha una errata percezione di se stessi: se il mondo esterno non ci
comprende c’è un errore di fondo, derivato dal nostro comportamento. In questo
caso c’è stata una supervalutazione di se stessi, ma può succedere anche il
contrario.
C’è, per esempio, anche
chi sottovaluta se stesso e le proprie capacità. Certe persone sono
erroneamente convinte di non avere valore, mancando della consapevolezza dei
propri mezzi. Se dedichiamo scarsa attenzione agli altri ed a quello che essi
pensano di noi, magari anche dopo una bella azione da noi compiuta e per la
quale abbiamo ricevuto espressioni positive o complimenti, non ci apprezziamo
abbastanza. Se riceviamo un feedback positivo, ma non riusciamo a coglierlo e
non lo apprezziamo, accantonando la positiva considerazione ricevuta senza dargli il
giusto peso, ci stiamo solo sottovalutando. Comportamenti
errati, quelli messi in atto, che spesso hanno radici lontane.
Si, all’origine della
bassa autostima c’è qualcosa che risale all’infanzia. Se crescendo i nostri
genitori ci hanno incoraggiato poco e magari ignorato i piccoli passi fatti avanti,
facendoci sentire poco maturi e capaci, anche da grandi ci convinceremo di
valere poco, e, qualsiasi cosa faremo, resteremo sempre convinti della nostra
pochezza.
Livio Sgarbi in un’intervista rilasciata prima del convegno ha
chiarito il concetto con queste parole: "Ad esempio, se quando un bambino fa
qualcosa di sbagliato e magari sta piangendo, il genitore si lascia scappare
frasi come 'non sei buono a nulla' o 'non sei capace a fare niente', fa un
grande danno. In quel momento il bambino è emozionato e le informazioni che ha
ricevuto dal genitore si iscrivono a livello profondo nel suo inconscio”.
La bassa autostima di
se, nel periodo dell’adolescenza può creare problematiche di non poco conto.
Anche quella di sentirsi rifiutati dal contesto sociale, quasi che ad ogni piè
sospinto chi ci guarda, chi vive con noi, veda solo i nostri difetti e le
nostre debolezze. L’imprinting iniziale, giusto o sbagliato che sia (perché c’è
anche chi fortunatamente ne ha avuto uno davvero giusto che gli consentirà di
avere da grande la giusta consapevolezza di se), può essere corretto, anche se
sarà necessario ripartire dall’inizio, tornando ai momenti dell’infanzia.
Per farlo possono
essere usate diverse strategie, ognuno cercherà di trovare quella più adatta a
sé. Una è sicuramente quella di provare una gran bella soddisfazione quando
portiamo in porto qualcosa di positivo, apprezzato dagli altri. Convincersi di
essere bravi e capaci, riempie il nostro Io, ed è positivo dircelo, sentirlo,
perché nel momento in cui stiamo bene e siamo soddisfatti di noi stessi, questa
positività appagherà il nostro inconscio, dandoci la consapevolezza di chi
siamo e di cosa siamo capaci di fare. Utilizzando questo sistema, oltre che
vivere una vita piena di soddisfazioni, potremo continuare a migliorarci,
raggiungendo ulteriori mete e soddisfazioni.
Cari amici, conoscere
realmente il nostro potenziale è fondamentale: solo con la consapevolezza, solo
se saremo riusciti a capire “CHI SIAMO E QUANTO VALIAMO”, vivremo sereni,
felici e soddisfatti del nostro vivere. Per chiudere, amici, prendo in prestito,
ancora, le parole di Livio Sgarbi: "Se non sappiamo di avere in banca un
conto corrente pieno di soldi non li useremo mai. Analogamente, se non siamo
consapevoli dei nostri mezzi non li useremo mai. Ecco perché, se si vuole
riuscire nella vita e trovare un proprio equilibrio, è fondamentale crescere e
avere consapevolezza".
A domani.
Mario
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