Oristano
20 Febbraio 2018
Cari amici,
“Vittimizzazione
secondaria: l’approccio multidisciplinare, il lavoro di Rete, i Media e il ruolo
dei Centri Antiviolenza”. Questo il titolo del Convegno di
formazione promosso dal Centro Antiviolenza
Donna Eleonora di Oristano (Plus - Oristano) e dall’Associazione
Prospettiva Donna, nell’ambito del progetto «SaS – Sardegna a scuola»,
sostenuto dalla Regione, svoltosi Sabato 17 febbraio, alle 9,30, nell’Aula
Consiliare del Comune di Oristano.
L’incontro, moderato
dalla giornalista Simonetta Selloni, è stato aperto dall’Assessore alle
politiche sociali del Comune di Oristano Gianna De Lorenzo, e, a seguire, da Anita
Pili, Vice Coordinatrice Regionale Anci Giovani e da Gabriella Murgia,
Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Sardegna. Il
fenomeno della violenza sulle donne, si estrinseca in particolare attraverso la
“vittimizzazione secondaria”, ovvero
analizzando quelle conseguenze che, a cascata, la vittima di violenza subisce, quando né le
Istituzioni né le altre parti in causa che dovrebbero mettere in atto le
relative protezioni, intervengono a salvaguardarla nel modo migliore.
Si, amici, per una
donna che subisce violenza, spesso, il danno è duplice: a danno si aggiunge
danno. È questo un argomento ancora poco conosciuto e spesso sottovalutato, ma
che andrebbe, invece, preso seriamente in considerazione. Spesso a prevalere, nei confronti di una donna
già terribilmente sofferente, è un atteggiamento
colpevolizzante, che addirittura sottopone la vittima ad una impropria esposizione
mediatica non voluta e ulteriormente sofferta.
L’analisi e gli aspetti
giuridici di questa ‘seconda violenza’ sono stati esposti da illustri nomi del
settore: da Fabio Roia, magistrato dal 1986, Presidente di Sezione del
Tribunale di Milano e componente del Consiglio Superiore della Magistratura dal
2006 al 2010, da sempre impegnato nel contrasto alla violenza contro le donne, da
Giovanni Aliquò, Questore di Oristano, da Ivano Lai Professore di Procedura
Penale, da Rosaria Manconi, Presidente della Camera Penale di Oristano e da Cristiana
Manca, Presidente del Comitato Pari Opportunità presso il Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Oristano.
Il dibattito, nutrito e
interessante, è stato animato da altri esperti di rilievo: personaggi come Susi
Ronchi, Luisa Marilotti, esperta di Pari Opportunità e di discriminazioni sul
lavoro, Emanuela Senes, psicologa del Centro Antiviolenza di Oristano, Maria
Nice Trudu, dirigente Psichiatra, Ref. Rete Provinciale Antiviolenza - ATS ASL
Oristano, Stefania Carletti,
Consigliera di Parità della Provincia Oristano e Patrizia Desole, Presidente
Ass. Prospettiva Donna e Responsabile dei Centri Antiviolenza di Olbia –
Oristano. L’interesse e la validità del Convegno, sono dimostrati anche dalla
concessione dei ‘crediti formativi’ agli assistenti sociali e ai giovani
avvocati del foro di Oristano.
Come ha riportato nella sua pagina FB Stefania Carletti "La violenza è un fenomeno che ci riguarda tutti e il lavorare in rete e la continua formazione sono strumenti fondamentali per tutelare le vittime e per promuovere quell'ambiente culturale in cui il rispetto guida le relazioni all'interno delle comunità".
Come ha riportato nella sua pagina FB Stefania Carletti "La violenza è un fenomeno che ci riguarda tutti e il lavorare in rete e la continua formazione sono strumenti fondamentali per tutelare le vittime e per promuovere quell'ambiente culturale in cui il rispetto guida le relazioni all'interno delle comunità".
Si, amici, l’interessante
incontro è stato un’utile occasione di scambio di idee e di proposte, tra il
Centro e gli amministratori pubblici, gli operatori e operatrici dei servizi sociali
e gli avvocati dei Fori sardi, oltre che risultare funzionale alla
sensibilizzazione della cittadinanza e degli operatori e operatrici del
territorio provinciale. Analogo convegno, con gli stessi temi, è stato effettuato
Venerdì 16, presso l’Aula Magna Liceo Classico A. Gramsci di Olbia, organizzato
dal centro antiviolenza Prospettiva Donna.
È tempo che il triste
retaggio del maschilismo, spesso combattuto a parole ma non con i fatti, lasci
definitivamente questo mondo. Non è a parole che dobbiamo essere tutti uguali,
ma con le azioni concrete. Un grazie sincero a chi continua a combattere senza
timore e senza arrendersi, continuando con determinazione la lotta contro la violenza di genere.
A domani.
Mario
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