Peschereccio con attrezzatura per la pesca elettrica
Oristano
24 Febbraio 2018
Cari amici,
Nonostante la lobby dei
grandi pescatori industriali, operanti su larga scala, premessero per avere
mano libera ad usare le tecniche di cattura dei pesci con impulsi elettrici, l’Unione
Europea ha detto NO. Eppure in molti erano convinti in un esito positivo della
richiesta, potendo contare anche sull’appoggio della Commissione europea, ma la
forte presa di posizione degli ambientalisti, impegnati a difendere
l’ecosistema marino e il lavoro dei pescatori artigianali, ha convinto
l’Europarlamento di Strasburgo a bocciare l’estensione della deroga alla pesca
elettrica, concessa in precedenza in via sperimentale "limitatamente al
Mare del Nord"; in realtà quest'eccezione veniva spesso superata, utilizzata in aree ben più vaste e da un
crescente numero di pescherecci (soprattutto olandesi e britannici).
Questo tipo di pesca,
vietata in molti Paesi del mondo, fu introdotta in Europa tempo fa su proposta
della Commissione europea, concessa in via provvisoria con una “deroga
sperimentale”: valida esclusivamente nei mari del Nord Europa. Deroga fortemente voluta dalla grande lobby che riunisce i proprietari dei grandi pescherecci, in particolare olandesi, che la ritenevano
non solo efficace ma anche molto redditizia, in quanto consentiva di catturare
specie pregiate come sogliole, rombi e platesse in tempi più ristretti e soprattutto ottenendo grossi risparmi.
La Commissione europea aveva fin da subito appoggiato le richieste esprimendo parere favorevole, considerando innovativa questa tecnica di cattura con impulsi elettrici, e proponendone
l’introduzione limitata ed in via
sperimentale; successivamente, poi, avallò la nuova proposta chiedendo di accordarla ben più
ampia ed in via definitiva. Gli ambientalisti, però, già contrari alle reti a
strascico, si rivelarono subito nettamente contrari, considerando la pesca
elettrica una soluzione peggiorativa e non migliorativa, ritenuta molto pericolosa
per il mantenimento dell’ecosistema.
A Strasburgo il voto
contrario alla pesca elettrica, nonostante il parere favorevole della
Commissione, ha creato una grande sorpresa anche nelle associazioni
ambientaliste, rimaste davvero incredule per quel voto straordinario che dava
torto alle lobby della grande pesca, rigettandone le caldeggiate istanze.
Immediate sono state anche le reazioni dei gruppi parlamentari e delle associazioni, con ricadute a livello di governi nazionali, tra cui anche l’Italia.
Immediate sono state anche le reazioni dei gruppi parlamentari e delle associazioni, con ricadute a livello di governi nazionali, tra cui anche l’Italia.
Ai microfoni di euro news la Presidente
dell'associazione Bloom, che ha capitanato il fronte del NO contro questo tipo
di pesca, Claire Nouvian, ha dichiarato: "Il voto di oggi è un forte segnale
politico che ci dà un mandato politico ampio per negoziare nella fase che si
apre adesso”. Il voto è avvenuto all’interno dell’approvazione del “Nuovo regolamento europeo sulla pesca”,
che, nel suo insieme, intende programmare le linee guida che le flotte europee dovranno
rispettare nei prossimi anni. "E' un regolamento atteso da oltre
dieci anni dai pescatori, che chiedono semplificazione e regionalizzazione
delle scelte", sostiene l'eurodeputata PD Renata Briano, "ad
oggi le misure tecniche, che sono le norme che stabiliscono come e dove i
pescatori possano pescare, sono contenute in oltre 30 diversi regolamenti e
atti dell’Unione. Il peso di questa complessità, per non dire confusione, grava
su chi è soggetto a quelle regole: i pescatori.”
Sul fronte del NO fortemente
contrari i Verdi dell'Europarlamento, che, con Marco Affronte, chiedono il
ritiro di tutto il regolamento. Regolamento nuovo sì, ma che pur ampio e dettagliato, appare difficile da digerire in alcune sue parti, come quella appunto dedicata
alla pesca elettrica, ritenuta una tecnica molto discussa: redditizia per le
lobby ma aspramente criticata dalle ONG che puntano invece sulla necessaria
difesa del mare e del suo ecosistema. Anche molti altri punti del “Regolamento”
sono oggetto di aspre critiche.
Verdi, Sinistra
unitaria e Grillini hanno provato fino all'ultimo a rimandare il voto sul nuovo
Regolamento europeo sulla pesca, ma senza riuscirci; si è così iniziato a
votare e, come previsto, è iniziato dalla pesca elettrica, a cui si farà
seguito con l’esame di altri 30 atti legislativi che intendono gettare le linee
guida per le flotte europee per i prossimi anni. La Vice Presidente della
Commissione Pesca, Renata Briano, ha chiarito che il nuovo regolamento “riguarda
tutti gli attrezzi utili alla pesca, compresi quelli innovativi, e prevede un
periodo di sperimentazione di almeno quattro anni. Durante questo periodo il
Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP) valuterà quali
attrezzi siano sostenibili a livello ambientale".
Cari amici, la
battaglia per la pesca, forte di lobby potentissime, è appena iniziata. La bocciatura
di oggi, osannata dagli ambientalisti, non so quanto potrà durare, perché chi è
potente non demorde, e tornerà presto all’attacco. L’importante è non mollare, perché
la salute del mare e del suo ecosistema è così importante per la salvaguardia
del mondo intero! Mollare, arrendersi, significherebbe mettere a repentaglio sul serio la
vita nel nostro pianeta.
A domani.
Mario
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