domenica, gennaio 21, 2018

“OBSOLESCENZA PROGRAMMATA”. PRODOTTI TECNOLOGICI VOLUTAMENTE PROGRAMMATI DALLE AZIENDE PER UNA DURATA PIU’ BREVE. IL CASO DELLA APPLE IN FRANCIA.



Oristano 21 Gennaio 2018
Cari amici,
L’obsolescenza programmata non è un’invenzione del terzo Millennio. La strategia applicata dai costruttori per far durare un tempo limitato i prodotti tecnologici immessi sul mercato (per incentivare al massimo i consumi), non è cominciata oggi nel Terzo Millennio. Il malvezzo di incrementare la produzione per massimizzare i guadagni, creando però nel contempo crescenti depositi di usato da rottamare, iniziò a farsi strada fin dai primi anni del secolo scorso. Ci basti ricordare quanto successe nel 1924, quando i produttori di lampadine si misero d'accordo per limitare la durata di ogni modello a mille ore, incrementando in questo modo le vendite. Forse fu proprio ad iniziare da quegli anni che la politica dell’usa e getta iniziò a farsi strada, creando quei danni irreversibili che noi oggi ben tocchiamo con mano!
Col passare del tempo la politica dell’usa e getta è diventata sempre più imperante; i produttori fin dall’origine cercano di creare le condizioni per un voluto suicidio delle macchine, che, per essere attuato, ha bisogno di accorgimenti tali da rendere possibile la "morte" dell’oggetto. Il marchingegno utilizzato, vero e proprio viatico per la rottamazione, è quello della “programmazione all'origine” della sua fine, a prescindere dal fatto che teoricamente esso avrebbe potuto ancora funzionare egregiamente per lungo tempo.
Si, amici, da parte dell'industria l'applicazione del principio di "obsolescenza programmata" è diventata regola comune. In pratica TV, frigoriferi, lavatrici e elettrodomestici vari vengono costruiti per durare giusto il tempo di scadenza della garanzia o poco più; dopodiché, al primo intoppo, l’acquirente si rende conto che la riparazione del prodotto non risulta conveniente, in quanto spenderebbe di meno acquistandone uno nuovo. Strategia pagante quella applicata dai costruttori, in quanto serve ad incentivare i consumi a dismisura, incrementando da un lato la produzione e i guadagni, ma creando nel contempo immensi depositi di usato da smaltire.
Su questo tristissimo argomento ho già espresso chiaramente la mia opinione su questo blog, esternando una riflessione che ho postato in data 8 Marzo 2017 e che porta il seguente link: http://amicomario.blogspot.it/2017/03/elettrodomestici-e-durata-siamo-sicuri.html. Ebbene, amici, oggi però voglio tornare sull’argomento, rimettere “il dito nella piaga”, dopo aver saputo della recente indagine avviata dalla magistratura francesse che vede imputata la Apple, accusata di truffa per aver ridotto volontariamente le prestazioni dei suoi cellulari, applicando quindi quell’obsolescenza programmata già da tempo vietata in Francia dalla così detta “Legge Hamon". Questa legge, che prende il nome dall'ex ministro socialista Benoit Hamon, stabilisce che una società che ha deciso di accorciare deliberatamente la vita dei suoi prodotti commette un reato: che comporta il pagamento di una multa salata, che può arrivare al cinque per cento delle sue vendite annuali, mentre i suoi dirigenti possono anche finire in carcere per due anni.
È stata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nanterre ad avviare la recente indagine, nata per accertare se il colosso di Cupertino aveva messo in atto tecniche specifiche per ridurre deliberatamente la durata di funzionamento di un suo prodotto, con lo scopo recondito di velocizzarne i tempi della sua sostituzione. L'iniziativa della Procura è scattata in seguito alla denuncia presentata dall'associazione "Alt all'obsolescenza programmata" (HOP) il 27 Dicembre scorso, in cui si accusava la Apple di ridurre volontariamente le prestazioni e la durata dei suoi smartphone attraverso il suo sistema di aggiornamenti.
La Apple ha comunque riconosciuto di aver rallentato temporaneamente i vecchi modelli di smartphone, ma solo in relazione al deterioramento della batteria, negando perciò di aver fatto deliberatamente qualcosa per accorciare la vita dei suoi dispositivi. 
In effetti la smania di avere con se sempre l’ultimo ritrovato tecnologico in fatto di telefonia mobile ha fatto sì che l'iPhone è diventato il gadget tecnologico più popolare di tutti i tempi. Solo nel 2017 ne sono stati venduti di 223 milioni, contribuendo con una bella fetta di utile ad ingrassare la società guidata da Tim Cook.
Cari amici, con amarezza voglio chiudere la riflessione di oggi, più o meno nello stesso modo del mio precedente intervento. L’obsolescenza programmata è una grande truffa, che porta conseguenze gravi su due fronti. In primo luogo quello di favorire un consumismo fuori misura facendo sprecare risorse che avrebbero potuto essere meglio destinate; nel secondo, continuando a rovinare il mondo per mera sete di guadagno, incentivando e propagandando il nefasto paradigma dell’usa e getta, dimenticando di conseguenza che il mondo non ha risorse illimitate!
Cari amici, con questo ritmo il mondo non potrà resistere a lungo e in tempi brevi saremo tutti sommersi dalla spazzatura, e, dopo essere riusciti ad inquinarlo senza possibilità di tornare indietro, affogheremo tutti in quel mare magnum di pattume che siamo riusciti a creare!
A domani.
Mario

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