mercoledì, gennaio 03, 2018

GIOVANNI MARONGIU: IL POLITICO ILLUSTRE DI CABRAS CHE AVREBBE POTUTO CAMBIARE GIÀ NEL SECOLO SCORSO IL DESTINO ECONOMICO DI CABRAS E DEL SINIS. MA NON FU ASCOLTATO.



Oristano 3 Gennaio 2017
Cari amici,
In molte lingue un saggio proverbio afferma che “il treno passa una volta sola”, per indicare che la fortuna non bussa mai due volte. Se volete sapere perché oggi uso certi spicchi di saggezza antica, è perché voglio ricordare a tutti Voi un grande politico del nostro territorio, precisamente di Cabras: il Dottor Giovanni Marongiu. Prima di entrare nel merito dell’argomento di oggi, vorrei riepilogare brevemente, con Voi, il suo luminoso curriculum di studi e di vita.
Giovanni Marongiu nacque a Cabras l’11 Settembre del 1929. Studente bravo e intelligente, dopo aver superato le scuole superiori si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza a Cagliari, laureandosi poi nel 1955 a Roma. Di formazione cattolica, prima di spiccare il volo verso i palazzi romani della politica, fu Presidente dell’Azione Cattolica oristanese. Arrivato a Roma si formò alla scuola di Giuseppe Dossetti, facendo squadra con quella “terza generazione” di cattolici democratici che voleva ridisegnare il rapporto tra Stato, Partiti e Società.
Tre anni dopo la laurea, nel 1958, iniziò la collaborazione con il Ministro Giulio Pastore, allora Presidente del Comitato di Ministri per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, divenendo successivamente responsabile dell’Ufficio Legislativo dello stesso Ministero. Dal 1963 al 1971 fu Consigliere di Amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno, dal 1967 al 1976 Presidente del Formez e dal 1975 al 1993 Presidente della Fondazione Giulio Pastore.
La sua carriera accademica iniziò nel 1966, con il conseguimento a Roma della libera docenza. Nel 1976 divenne Professore ordinario di Diritto Amministrativo, dal 1978 al 1987 insegnò presso la Scuola superiore della Pubblica Amministrazione, dal 1986 al 1991 fu docente di Scienze dell’Amministrazione e di Diritto Pubblico dell’economia presso la LUISS. Nel 1988 divenne Professore ordinario di Diritto Pubblico dell’Economia presso l’Università di Tor Vergata a Roma. Dal luglio 1990 all’aprile del 1991 fu Ministro per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno, nell’ultimo governo Andreotti. Ancora giovane, morì a Roma il 10 Novembre del 1993.
Ebbene, amici, Giovanni Marongiu, questa straordinaria figura di uomo colto e di politico di rango, che operò a lungo, a pieno titolo, nei gangli ministeriali romani, non si dimenticò mai della sua Cabras. Il suo amore per la 'sua' città lagunare lo portò a suggerire ai cabraresi, senza mai stancarsi, di avviare progetti per la valorizzazione del Sinis, in particolare quando la Cassa per il Mezzogiorno di cui era consigliere, poteva finanziare ampiamente quei progetti. Suggerì la sistemazione del villaggio di San Giovanni, in chiave turistica, la realizzazione di una strada turistica che, partendo da capo S. Marco, si diramasse verso gli altri centri costieri, raggiungendo non solo Bosa e Alghero, ma collegando il Sinis, facendo snodo ad Oristano, sia con il Nord che con il Sud dell’Isola.
Gli amministratori di Cabras, però, per mille ragioni che qui mi viene difficile spiegare, non osarono mai intraprendere la strada suggerita, arrivando con indolenza, fino ai giorni nostri, senza sfruttare le occasioni possibili di valorizzazione del territorio, avallando quel permanere di una situazione turistico ricettiva carente o addirittura mancante del tutto. Credo che Cabras, ignorando i suggerimenti di questo cittadino d’eccezione abbia perso davvero un treno importante.
Prima di me ha analizzato compiutamente questa “occasione perduta”, Beppe Meloni, il mio amico giornalista e scrittore che conosce a fondo la realtà della nostra Provincia. Beppe, mandando il mese scorso un “pezzo” al giornale on line “Sardegna Reporter”, ricordava ai lettori quanto il politico cabrarese avesse amato la sua città di laguna, e tra le righe ricordava anche che Cabras avrebbe potuto ampiamente beneficiare dalla sua posizione di esponente della politica nazionale.
Nella sua lucida riflessione dal titolo “Quel meridionalismo sempre attuale di Giovanni Marongiu”, Beppe Meloni ha scritto:
“Parlare del Sinis di Cabras e della Provincia oristanese nel suo complesso, vuol dire seguire il filo logico della “lezione di vita” ancora oggi di vivissima attualità del professor Giovanni Marongiu, cabrarese illustre. Analizzando le potenzialità socio-economiche territoriali finora inespresse, dalla valorizzazione del compendio ittico allo sviluppo di un’agricoltura moderna e specializzata. [……] Sul finire dell’estate del 1986 come Ministro per gli interventi del Mezzogiorno, prese parte a Cabras a un importante convegno di amministratori e politici sui problemi dello sviluppo territoriale. In quell’occasione, e non solo, la sua fu una autentica “lezione di Meridionalismo”, aperto, dinamico, e moderno. Lontano dai quei soliti piagnistei e dalle improduttive lamentazioni di occasione. Un Meridionalismo che guardava lontano, ben oltre gli stretti e angusti confini di un localismo di giornata, che tracciava con realismo e credibilità, programmi di sviluppo che guardavano lontano. Parlare di Cabras e del Sinis, del suo presente e del suo futuro, vuol dire seguire il filo logico della “lezione di vita” di Giovanni Marongiu. Analizzando le potenzialità economiche e sociali del territorio, che vanno dalla valorizzazione del compendio ittico, allo sviluppo di una agricoltura specializzata e moderna. Tracciando chiare prospettive per lo sviluppo di quel “turismo Culturale” competitivo e d’avanguardia, con il nuovo e moderno museo dei Giganti di Mont’e Prama, meta di visitatore e di turisti da tutto il mondo. Coniugando, una volta per tutte, stabilità amministrativa e buon governo. Come insegna, ancora oggi, la “lezione di vita” di Giovanni Marongiu, cabrarese illustre. Meridionalista di razza che guardava lontano”.
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Amici miei, molto tempo dopo Cabras ha dedicato a Giovanni Marongiu anche il museo che custodisce i tesori attuali del Sinis: i Giganti di Mont’e Prama. Pensate come sarebbe potuta essere oggi Cabras se avesse accolto i suggerimenti a suo tempo ricevuti! Credo che sia io che Beppe concordiamo su un punto fermo e importante: è necessario sempre prendere la palla al balzo, cogliere le occasioni che si presentano e che passano solo una volta. Se Cabras avesse usato quei suggerimenti lungimiranti, forniti dall'illustre concittadino, si ritroverebbe oggi ad avere un visibilità e una capacità ricettiva ben diversa da quella attuale! Dirò di più: se quello sviluppo fosse stato attuato a tempo e luogo, tutta la Provincia e di riflesso l’intera Sardegna, ne avrebbero beneficiato. 
Il treno, però, non è come il postino che suona sempre due volte: il treno delle occasioni passa una sola volta!
A domani.
Mario

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