Oristano 9 Gennaio 2018
Cari amici,
Il vino,
bevanda alcolica ben nota fin dall’antichità, è stato utilizzato dall'uomo non solo per accompagnare i pasti ma anche, previa apposita preparazione, per
combattere determinati mali come quelli da raffreddamento. Il vino dunque, come medicinale, ha radici molto antiche. Il
vin brûlé, come è universalmente
noto, sembra essere nato nell’antica Grecia, diffondendosi poi anche tra
i Romani, che lo chiamarono “conditum paradoxum”. Stando agli scritti lasciati
dal gastronomo romano Marco Gavio Apicio (sua l’opera “De re coquinaria”,
databile ai primi decenni dopo Cristo), il rimedio a base di vino risultava composto da una
miscela costituita da vino, miele, pepe, foglie di nardo, zafferano e datteri, più qualche
erba officinale. Il tutto veniva fatto bollire, per poi essere offerto ai
commensali a fine pasto. La ricetta venne poi tramandata (spesso anche mutata con
aggiunte) per tutto il Medioevo, durante il quale alla ricetta venne aggiunta
anche la cannella. Con altre piccole varianti, poi, la ricetta è arrivata fino
ai giorni nostri.
Nonostante il
successivo avvento di medicinali ben più elaborati, l’uso di questo antico
rimedio non si è estinto. Il vin brûlé, infatti, non è da considerarsi un
semplice rimedio della nonna, come si potrebbe pensare, ma è ricco di reali virtù
salutari. Questa bevanda, detta comunemente “vino bruciato o vin cotto”, chiamato
anche mulled wine, vin chaud, gluhwein, rispettivamente nei Paesi Anglosassoni,
in Francia, in Germania e nei Paesi Scandinavi, oggi risulta ancora in auge,
in quanto le sue capacità di cura e di sollievo ai nostri mali sono ancora apprezzate.
Il vin brûlé, infatti,
rafforza il sistema immunitario contro i malanni di stagione, combatte
efficacemente il raffreddore, la congestione nasale, il catarro bronchiale, la tosse
e la febbre. Esso inoltre libera le vie respiratorie, è antibiotico,
antivirale, antinfiammatorio e, secondo molti, anche afrodisiaco. Un buon vin
brûlé fa bene all’umore e concilia il sonno, specie se sorseggiato prima di
andare a letto; è in grado, insomma, di creare un’atmosfera calda e gioviale
nelle fredde sere d’inverno, trascorse in compagnia di familiari e amici davanti
al camino scoppiettante.
Come preparare una
buona tazza di vin brûlé, oggi, a casa nostra? In modo molto semplice. Ecco gli
Ingredienti necessari: una caraffa di vino rosso corposo, 280 gr di zucchero, 2
stecche di cannella, 15 chiodi di garofano, 2 arance, preferibilmente
biologiche, 1 limone, 2 mele, 1 pizzico di noce moscata. Prepariamo ora la
bevanda.
Cominciamo con la
frutta: laviamo molto bene le arance e il limone, prestando attenzione a sbucciarle
in modo sottile, scartando la parte bianca che conferirebbe alla bevanda
un sapore amaro. Laviamo anche la mela, e affettiamola molto sottile. Versiamo
il vino in una pentola capiente, uniamoci la cannella, i chiodi di garofano,
lo zucchero, le fette di mela e le scorze degli agrumi; ultimo ingrediente, un
pizzico di noce moscata: si può anche abbondare, ma dipende molto dal gusto
personale. Portiamo tutto ad ebollizione per cinque minuti, ma non di più:
bisogna infatti sapere che sopra agli 80° l’etanolo comincia ad evaporare,
andando così ad impoverire il nostro vin brûlé. Dopo aver spento il fornello,
filtriamo e serviamo caldissima la bevanda in tazza: né ricaveremo una
piacevole e benefica sensazione. Basta davvero poco per rilassarsi in compagnia,
sorseggiando del buon vin brûlé!
Cari amici, come detto
prima, questa bevanda va servita subito, caldissima, appena tolta dal fuoco, così
da godere appieno del suo effetto riscaldante e decongestionante. Le sue proprietà
benefiche, inoltre, non sono limitate all’effetto decongestionante, ma sono ben
più numerose! Se questa bevanda è sopravvissuta per più di due millenni, il
motivo va ricercato, oltre che nella sua bontà, anche nel suo potenziale
benefico a largo spettro per il nostro organismo. I tannini del vino, infatti,
svolgono un’ottima azione antivirale, coadiuvati dai chiodi di garofano, ai
quali spetta invece la funzione antibatterica. Dal canto loro, invece, le
scorze di limone sono antisettiche e balsamiche. Insomma, il mix degli
ingredienti di questa ricetta, risulta essere proprio quello che ci vuole per
affrontare al meglio i malanni causati dal freddo invernale.
Amici, siamo proprio in pieno inverno: cosa aspettate, allora ? Provatelo! Ben venga il
progresso, ma certi rimedi così detti “della nonna”, non dimentichiamolo, resteranno
sempre efficaci! L’esperienza del passato non va mai gettata via…
A domani.
Mario
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