venerdì, agosto 28, 2015

SARDEGNA: L’ISOLA DELLA LONGEVITÀ! NON C’È SOLO L’OGLIASTRA (PERDAS DE FOGU E VILLAGRANDE) MA ANCHE LA COSTA SUD OCCIDENTALE (TEULADA) È UN’ALTRA “BLUE ZONE”!



Oristano 28 Agosto 2015
Cari amici,
se ancora ci fossero dubbi o remore sulla salubrità dell’Isola, con l’assoluto primato della longevità certificato dal “Guinnes World Record” (assegnato più volte alla famiglia Melis di Perdasdefogu), la Sardegna risulta a tutti gli effetti uno dei luoghi più adatti per vivere a lungo! Un luogo magico, dove trascorrere una vita felice, semplice, non inquinata dal fracasso moderno: insomma un’oasi felice, una “Blue Zone”, dove la vita si allunga e si diventa centenari.  I fattori per raggiungere questi traguardi sono molteplici, come afferma con competenza il Dottor Roberto Pili, Presidente di una Comunità speciale, quasi unica al mondo, chiamata “Comunità Mondiale della Longevità”
Questo particolare “Elisir di lunga vita” made in Sardegna, come sostiene il Dr. Pili, intervistato sui motivi del vivere così a lungo nella nostra Isola, “è costituito per il 30% dalla genetica, per il 70 dall’ambiente, dall’aria e dal mangiare i cibi del territorio". Sardegna, dunque, avìta patria di centenari. Ce ne sono più di 20 ogni centomila abitanti, il doppio rispetto alla media mondiale. In Ogliastra, ed in particolare a Villagrande, gli anziani in salute, con oltre 100 candeline all'attivo, sono molto numerosi. Ma non è solo l’Ogliastra il luogo sardo ideale. Ultimamente i ricercatori hanno individuato un’altra Blue zone, una splendida località di mare della costa sud occidentale della Sardegna: Teulada. Ad accertare e verificare questo nuovo sito, questo nuovo paradiso, è sempre il medico dottor Roberto Pili, che, con il suo gruppo di Medicina Sociale, ha studiato e monitorato a lungo la popolazione.
“Abbiamo rilevato una percentuale altissima di vecchi che in parte superano anche il secolo ed hanno un grado di resistenza al tempo notevolmente superiore alla media - spiega lo studioso - Su circa 3200 abitanti si contano ben 5 centenari e molti over 80. Il numero delle patologie e la loro gravità risultano inferiori alla media, mentre la fragilità – ovvero la propensione dell’anziano a precipitare nella malattia alla prima occasione critica – è notevolmente ridotta. Anche le condizioni psico-dinamiche sono eccezionali. Infatti nessuno dei centenari risulta afflitto da demenza, quando la percentuale è normalmente del 50%”. Se l’Ogliastra è dunque al top nella longevità maschile, Teulada eccelle nella longevità tout court.
Nel mondo poche altre realtà possono vantare lo stesso primato: Okinawa in Giappone e qualche zona della Grecia e del Costarica. Chiacchierando con il Dr. Pili, si apprende che alcune delle motivazioni che accreditano la nostra isola come terra di centenari, possono essere attribuite ad un particolare patrimonio genetico, selezionatosi in enclave come l’Ogliastra dove le popolazioni sono rimaste a lungo abbastanza isolate; poi, certamente a positivi fattori ambientali, come alimentazione sana e aria pulita, ma anche per particolari elementi di tipo psicologico, come ad esempio la mancanza di stress e una vita “comunitaria” attiva e partecipativa, anche in età molto avanzata. “Molto importante – dice il Dr. Pili – è il vivere in Comunità, dove gli anziani vengono ancora considerati una risorsa e difficilmente finiscono emarginati”. Lo stato d’animo dell’anziano risulta, infatti, determinante per raggiungere un valido benessere psicofisico.
Insomma la isultante, cari amici, è che chi è allegro e sereno campa di più! A questo proposito è necessario aggiungere agli altri un parametro importante che, spesso, si sottovaluta: la religiosità. In età avanzata, quando si è vicini al “traguardo finale”, il bisogno di spiritualità aumenta considerevolmente. Nessuno vorrebbe lasciare questo mondo senza la “speranza” di un’altra vita, e la fede in Dio è sicuramente un buon viatico. 
Le grandi famiglie sarde che detengono il record della longevità (in primis la famiglia ogliastrina dei Melis), sono state a lungo analizzate da esperti, medici e ricercatori di tutto il mondo, anche se gli studi locali risultano all’avanguardia. Il Dr. Roberto Pili, insieme alla sua equipe che costituisce la “Comunità Mondiale della Longevità”, ha creato la “Scuola dell’invecchiamento attivo”, che cerca di insegnare come invecchiare bene. E' un'iniziativa rivoluzionaria, che al momento risulta unica al mondo. “Siamo i primi che oltre a far ricerca si son fatti carico di utilizzare le conoscenze per soddisfare i bisogni psico-sociali – afferma lo studioso - Altri nel mondo hanno mezzi più potenti per l'indagine scientifica - anche se non temiamo il confronto - ma nessuno fa quello che facciamo noi”.

Gli studiosi degli Stati Uniti hanno focalizzato la loro attenzione sopratutto sulla famiglia Melis di Perdasdefogu in Ogliastra. Questo ceppo familiare detiene un record difficilmente eguagliabile: con la signora Claudina di 102 anni e gli 8 fratelli tutti ultranovantenni, sono in possesso di un capitale umano di 745 anni e 210 giorni! E’ un peccato che sia mancata di recente Consolata, che ad agosto avrebbe compiuto 108 anni, mentre un’altra sorella, Maria, è morta qualche mese fa a 99 anni. Resta, comunque, il nucleo famigliare più longevo del mondo, premiato di recente col terzo Guinnes World Records.
Cari amici, ma cosa serve allora per invecchiare bene? La formula dell’elisir di lunga vita è intrisa di buone abitudini e semplici caratteristiche di vita. Oltre ad avere un patrimonio genetico robusto occorre vivere senza troppi patemi d’animo: accettando senza troppo stress anche le avversità. Inoltre è necessario vivere un rapporto privilegiato con l’ambiente: è importantissimo quello che si mangia, che dev’essere in armonia con l’habitat e il proprio metabolismo. “Basti pensare – dice il dottor Pili – che noi abbiamo 40 miliardi di cellule ma anche 75 mld di batteri nell’intestino (quasi il doppio), espressione del nostro ambiente. Questi batteri che contribuiscono al metabolismo individuale si sono strutturati attraverso i millenni a confrontarsi con gli alimenti del territorio. E quanto più mangi cibi del tuo territorio tanto più sei coerente con le esigenze del tuo corpo. Come dire che metti nel motore la benzina per cui è tarato, metterne di altro tipo significa logorarlo prima”.
In definitiva, l'elisir di lunga vita ha una formula davvero semplice, più semplice di quanto a volte si pensi.  E’ la modernità eccessiva (leggi globalizzazione), lo stress, che, spesso, ci hanno portato fuori strada…e, di conseguenza, in anticipo fuori da questo mondo!
Grazie, amici, a domani.
Mario

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