Oristano
13 Agosto 2015
Cari amici,
nel mondo (in particolare quello occidentale) le malattie
cardiovascolari sono da sempre la
principale causa di morte. In Italia sono al primo posto: i decessi imputabili alle malattie
cardiovascolari sono circa 185 mila all'anno, percentuale che corrisponde al 30% di
tutti i decessi. Il colesterolo è il maggior imputato: esso gioca un ruolo
fondamentale in questa triste situazione; questa sostanza grassa che circola nel nostro organismo, in particolare il colesterolo LDL (definito cattivo), accumulandosi nelle arterie oltre i livelli considerati tollerabili,
contribuisce alla formazione delle placche aterosclerotiche che, causando
ostruzioni, minacciano seriamente la salute del cuore che non riceve il giusto apporto di sangue.
Finora i trattamenti effettuati
per ridurre i pericolosi livelli di colesterolo si sono avvalsi soprattutto
delle statine, anche se queste non sempre sono risultate efficaci e, tra l’altro,
non da tutti tollerate. Ora nel campo si affaccia una nuova famiglia di
farmaci, basati sulla molecola Anti-PCSK9,
che promette di ripulire in modo nuovo le arterie e, di conseguenza, di ridurre
in modo migliore i rischi cardiovascolari. Questi nuovi farmaci
saranno disponibili sul mercato entro il 2016.
Ma in che cosa consiste
questo nuovo metodo di cura, ancora sperimentale, che promette in modo rapido
di annullare gli effetti perversi del colesterolo sul nostro cuore? Questa
molecola, chiamata Anti-PCSK9 (Proproteina
Convertasi Subtilisina/Kexina tipo 9), assicura di poter abbattere del 50%
i livelli di colesterolo cattivo nel sangue in modo semplice e veloce, addirittura con un paio di
iniezioni al mese! Gli specialisti affermano che sarà possibile ripulire le
arterie e abbattere di conseguenza gran parte dei rischi cardiovascolari, molto
meglio e più velocemente delle statine, di cui sarebbero una valida alternativa.
Tre sono per il momento
i "nuovi farmaci" in preparazione, che sperano di conquistare quanto prima i vari
mercati: vediamoli insieme. La francese Sanofi,
che ha appena ottenuto le autorizzazioni della Food and Drug Administration (FDA) e della Agenzia europea per i
medicinali (EMA), è pronta a
lanciare l’alirocumab. La
statunitense Amgen, che aspetta ancora il via libera della FDA, punta tutto
sull’evolocumab, mentre la Pfizer
gioca la sua carta con il bococizumab. Con
questi farmaci innovativi basteranno poche iniezioni per abbattere il colesterolo
del 50%. Sono gli anticorpi monoclonali umani il principale e innovativo componente del farmaco,
capaci di bloccare un enzima presente nel nostro corpo, colpevole di impedisce all'organismo
di eliminare la LDL, cioè il colesterolo cattivo.
L’utilizzo di questo nuovo
farmaco, però, non potrà essere del tutto generalizzato: data la particolarità
della sua composizione non potrà essere somministrato indiscriminatamente a
tutti i pazienti che soffrono di colesterolo alto. La Sanofi, ad esempio,
inizialmente punta a trattare col nuovo farmaco i pazienti con casi ereditari e
difficili di ipercolesterolemia. Pazienti, insomma, ad alto rischio cardiovascolare. Alberico
Catapano, professore di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano, Direttore
del Centro studi aterosclerosi e Presidente della Società europea di aterosclerosi
(EAS) afferma che "Il parere positivo espresso dal Chmp per questo farmaco, dal
meccanismo d'azione innovativo, è un importante passo avanti per mettere a
disposizione dei pazienti ad alto rischio cardiovascolare una nuova opzione
terapeutica che permetta di controllare elevati livelli di LDL".
Questa nuova categoria
farmacologica, attraverso l'utilizzo degli anticorpi monoclonali, agisce sull'enzima
epatico 'PCSK9', aiutando il fegato a 'ripulirsi' dai grassi del colesterolo. Il nuovo
prodotto, dopo l’attento esame medico del paziente, andrà somministrato, mediante iniezioni, ogni due settimane ed esplicherà la sua efficacia in combinazione con le statine
e con l’assunzione di una dieta adeguata. I risultati dei test finora effettuati su
malati con forme ereditarie di colesterolo particolarmente resistenti o su pazienti
che hanno già avuto episodi cardiovascolari come infarti o ictus, sono da
considerarsi abbastanza positivi.
Insomma, i medicinali a base di
anticorpi monoclonali promettono di rivoluzionare il campo dei trattamenti
preventivi per la cura delle malattie cardiovascolari, aggiungendo nuovi strumenti, nuove armi, alla lotta ai grassi di troppo nel sangue. Certo, il prezzo delle nuove cure
per ora risulta proibitivo: questi farmaci di nuova generazione si dice che
avranno un prezzo iniziale abbastanza elevato: si parla di un prezzo
oscillante tra gli 8.000 ed i 12.000 dollari annui a paziente. Un costo ben più
alto delle terapie che sono oggi in circolazione!
Cari amici, le malattie
cardiovascolari nel mondo sono davvero un grande problema, in particolare nell’Occidente
sviluppato. Questo ovviamente si riflette abbondantemente sui costi sanitari,
che, per le malattie cardiovascolari, nella sola Unione Europea superano i 106
miliardi di euro ogni anno. Questo nuovo farmaco, se si rivelerà davvero
efficace come sembra, sicuramente darà una grossa mano sia ai pazienti che all’intera
economia della società di appartenenza.
Ciao, a domani.
Mario
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