Oristano
30 Agosto 2015
Cari amici,
i giornali, ormai,
tutti i santi giorni parlano di massicci arrivi di disperati, sempre più numerosi:
l’Europa è la meta agognata di centinai di
migliaia, forse di milioni, di persone che fuggono dalle loro patrie per
riversarsi nel ‘vecchio continente’ alla ricerca di una nuova speranza di vita.
E’ sicuramente un problema difficile da affrontare, anche se, anziché mettersi
tutti insieme per cercare una possibile soluzione, molti Stati continuano ad
applicare la politica dello struzzo: far finta che il problema non esiste.
Ci hanno provato anche
in molti ad alzare la voce, a partire da Stati come l’Italia, in quanto trovandosi in
frontiera sono assaliti tutti i giorni da sbarchi sempre più giganteschi, ma
molti governi del Centro e Nord Europa continuano a fare orecchie da mercante.
Non importa che migliaia di persone continuino a morire in mare in cerca di un
Eden che forse non esiste, ma nessuno fa nulla per cercare di fermare un’emigrazione che è un
vero e proprio esodo biblico. Ovviamente, come spesso avviene, anche in migrazioni come queste c’è sempre
chi disonestamente ci guadagna! Sono gli organizzatori di questi
“viaggi della speranza”, moderni negrieri che, sfruttando il bisogno di
speranza, lucrano sulla pelle di uomini e donne poveri, a cui nulla è rimasto
all’infuori del miraggio che un altro mondo, più equo e meno infernale, possa esistere.
In questi tremendi
viaggi della speranza, caricati in quei fatiscenti barconi che cercano di
raggiungere l’Eden dell’Europa, risulta presente, come testimoniano i
quotidiani salvataggi che vengono effettuati nel Mediterraneo, un crescente
numero di giovanissimi, maschi e femmine, non accompagnati da adulti. Questi
adolescenti, tecnicamente definiti “minori
non accompagnati”, sono in numero sempre crescente. Considerato che il
costo del “biglietto” per l’Europa va dai 2.000 ai 5.000 euro per i minorenni
che partono dall’Egitto e dai 3.000 ai 4.000 euro per i ragazzini afghani (sale
fino a 6.000 euro per i minori eritrei e arriva a cifre tra i 30mila e i 60mila
euro per le adolescenti nigeriane), ci si chiede in che modo possano essere
reperite cifre così consistenti in famiglie che conoscono solo la povertà
assoluta.
Considerato quindi
che nessuno dei giovani imbarcati ha a disposizione le alte cifre prima
evidenziate al momento della partenza, viene di conseguenza contratto, nei
confronti dei trafficanti, un debito importante da pagare. Come, direte Voi, se
queste persone nulla posseggono? Come potranno ripagare queste cifre? In effetti, qualcosa che interessa i
trafficanti di uomini, questi giovani la posseggono: il proprio corpo. E’
incredibile ma vero: con questa moderna tratta degli schiavi è rinato un
commercio disumano, peggiore di quello dei secoli passati. Un commercio fatto
di “Piccoli schiavi invisibili”, vittime giovanissime di tratta e sfruttamento.
L’Organizzazione mondiale “Save the Children”
ha recentemente diffuso, in occasione della Giornata Internazionale in ricordo
della schiavitù e della sua abolizione, dati a dir poco agghiaccianti.
Di questi giovani
definiti “minori non accompagnati” dall’inizio di quest’anno ne sono giunti in
Italia quasi 10 mila. Provvisoriamente collocati nelle strutture di accoglienza,
considerati gli accordi di partenza sul debito contratto, moltissimi spesso si
allontanano: hanno in tasca il numero di telefono del referente italiano che si occuperà di loro ed al quale si rivolgono.
Sarà lui ad utilizzarli nel modo più consono, per farli “lavorare” per la puntuale
restituzione del debito. Sono svariate le forme utilizzate, che vanno dalla
prostituzione ai lavori di fatica nei campi, dall’inserimento in bande
specializzate in furti e borseggi, allo spaccio di droga. Questi piccoli
schiavi sono sottoposti a un controllo assoluto, ricattati e minacciati
fisicamente. Le denunce, però, come possiamo apprendere tutti i giorni dai
giornali, sono rare. Dopo qualche anno, questi “minori non accompagnati”
diventano maggiorenni ed entrano nelle strutture criminali.
Alcuni ragazzi
particolarmente dotati vengono addirittura addestrati a fare gli scafisti:
pilotare i gommoni che portano in Europa altri migranti; lo
scafista minorenne è una delle ultime trovate dei trafficanti. Un discorso a
parte meritano i minori di sesso femminile, in particolare le ragazzine di
razza nigeriana. Dall’inizio del 2015 sono giunti in Italia dalla Nigeria circa
300 minori, quasi tutti di sesso femminile. E questo dato chiarisce da solo
qual è la loro destinazione. Lo sfruttamento comincia durante il viaggio: in
Libia sono costrette a prostituirsi per mesi prima di poter proseguire il
viaggio per l’Europa.
Una volta giunte a
destinazione trovano ad attenderle donne loro connazionali, le maman, che a volte hanno vissuto lo
stesso percorso e sono riuscite a liberarsi passando dalla parte degli
sfruttatori. L’altissimo debito contratto per il viaggio viene ripagato in un
periodo che dura non meno di tre anni, ma può arrivare fino a sette! Le giovani
nigeriane non sono le sole minorenni straniere a restare vittime del racket
della prostituzione. Save the Children segnala che la stessa sorte tocca anche
a ragazze di 15-17 anni provenienti dalle aree più povere di Albania, Romania,
Bulgaria e Moldavia.
Cari amici, che l’uomo
sia uno degli animali più feroci presenti sulla faccia della terra è cosa nota,
e non sono certo io il primo a dirlo! La tratta degli schiavi, che in passato
fece la fortuna degli americani del Sud, si ripete ancora una volta, frutto di
egoismo e prevaricazione, dove il ricco e potente fa sempre la parte del leone,
quella del più forte. Non pensiamo, però, che i colpevoli sono solo quelli che
materialmente mettono in atto questo barbaro sistema di annientamento dei
nostri simili: in tanti siamo ugualmente colpevoli, se non atro del reato
omissione. Un’Europa che evita di affrontare il problema seriamente, Stati che
creano barriere per non far passare gli immigrati, uomini e strutture che
sfruttano (guadagnandoci illecitamente) questi poveri derelitti, sono
ugualmente colpevoli, allo stesso modo!
E’ con amarezza che
termino questa mia riflessione, fermamente convinto che gli Stati con economie avanzate, se
tutti uniti e concordi, avrebbero potuto evitare queste tragedie, aiutando nel
modo giusto questi popoli nella loro patria, evitandone così l’esodo. Senza una
seria politica di "solidarietà vera" il mondo si appresta a subire cambiamenti radicali, terribili e dall'esito difficile da prevedere! L’Europa
soprattutto dovrebbe riflettere con grande attenzione: il grande malessere sociale che sconvolge il mondo va
affrontato in tempo, senza ignorarlo, perché quando raggiungerà determinati
livelli, diventerà assolutamente ingovernabile. Non dimentichiamoci
che anche i re di Francia ignorarono a lungo il malessere che covava nel popolo
e, poi, come ben sappiamo, tante teste caddero durante la Rivoluzione Francese!
Anche questo immenso
esodo biblico potrebbe portare ad una nuova rivoluzione dagli effetti
assolutamente imprevedibili e devastanti!
Ciao, amici, a domani.
Mario
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