martedì, agosto 18, 2015

IN UN’ITALIA GIÀ DISASTRATA DAL PUNTO DI VISTA IDRO-GEOLOGICO, LA “SCOMPARSA” DEL CORPO FORESTALE E DI VIGILANZA AMBIENTALE SARÀ UN COLPO AL CUORE AL NOSTRO PATRIMONIO BOSCHIVO, FAUNISTICO E AMBIENTALE.



Oristano 18 Agosto 2015
Cari amici,
personalmente ho appreso con grande tristezza la notizia che, dopo l'approvazione in Senato del Decreto per la riforma della Pubblica Amministrazione, si profila la “scomparsa” del Corpo Forestale dello Stato, il quale, con tutta probabilità, sarà accorpato nell’Arma dei Carabinieri. Eppure, guarda un po’ - con quanta incoerenza - il guazzabuglio che i politici riescono a creare! Il nostro Parlamento lo scorso Maggio aveva, dopo molti tentativi, fatto approvare l’introduzione, nel Codice Penale, dei “Reati Ambientali”! Una novità legislativa tanto attesa e auspicata, un importante passo avanti proprio verso la repressione degli innumerevoli attentati quotidiani alla salvaguardia dell’ambiente, che minano e mettono a rischio la salute di milioni di cittadini. Reati dei quali proprio questo Corpo si occupa!
Il delicato e particolare settore di salvaguardia dell’ambiente è affidato proprio al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. Questo “Corpo” altamente specializzato è nato nel 1822 ed è preposto alla difesa del patrimonio agro-forestale e faunistico italiano, alla tutela dell'ambiente, del paesaggio ed al controllo sulla sicurezza della filiera agroalimentare. Oggi è una delle cinque forze di polizia italiane ad ordinamento civile e svolge le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza. Logisticamente dipende dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Repubblica Italiana.
La struttura del Corpo conta circa 8 mila unità ed è dislocato in tutto il territorio nazionale ad eccezione delle Regioni a statuto speciale (Sardegna e Sicilia) e delle province autonome di Trento e Bolzano, nelle quali operano corpi forestali autonomi. Il Corpo Forestale Statale, comunque, anche su questi territori è presente con nuclei specializzati o presso le Procure della Repubblica. Ebbene, nonostante la delicatezza dei compiti affidati a questo Corpo, un asettico decreto sta praticamente per sancirne la soppressione: sicuramente per ragioni di risparmio, in nome di una “spending review” che a mio avviso potrà creare più danni che guadagni.
Cari amici, senza una seria vigilanza ambientale nessuno difenderà più il nostro patrimonio boschivo e le nostre specie protette, in un territorio come il nostro dove già il rischio idro geologico è ai massimi livelli di pericolo. Risparmiare in questo campo, questo è il mio concetto, non significa tagliare indiscriminatamente, ma significa poter “creare risparmio” con avvedutezza, tagliando i rami secchi, non l’intero albero come in questo caso! E di rami secchi in Italia ce ne sono tanti, ma fra questi non c’è certamente il Corpo Forestale dello Stato!

L’idea del Governo di riordinare le Forze Armate e di Polizia, sicuramente è una strada da percorrere, però non a casaccio, ma, come diceva un antico e saggio proverbio, "Adelante Pedro, sed cum iudicio"! Un’analisi più ponderata avrebbe potuto prevedere, ad esempio, due grandi branche, due grandi strutture, per il controllo sia militare che di polizia del territorio della Nazione. Una struttura, quella della Difesa esterna, in capo al Ministero Della Difesa e l'altra, quella del controllo interno del Territorio, in capo al Ministero dell’Interno. In dettaglio:
1) MINISTERO DELLA DIFESA. Ad un unico Comando Generale avrebbero potuto far capo i vari Corpi (Esercito, Marina, Aviazione e Carabinieri), questi ultimi anche con compiti di “sorveglianza” interna;
2) MINISTERO DELL’INTERNO. Anche qui, ad un unico Comando Generale, avrebbero potuto far capo i vari Corpi specializzati nei controlli di polizia: la Guardia di Finanza, le varie branche di Polizia, da quella ordinaria di prevenzione dei crimini a quella stradale, da quella penitenziaria a quella postale e, non ultima, quella di vigilanza ambientale. Proprio in questa struttura sarebbe dovuto confluire l’attuale Corpo Forestale.
Cari amici, l’unica speranza che ora rimane è che il Governo, adesso in possesso della delega del Parlamento a realizzare la riforma, si renda conto delle conseguenze ambientali che deriverebbero dall’ipotizzato anomalo accorpamento del Corpo Forestale nell’Arma dei Carabinieri. Un’ulteriore speranza è che anche l’Europa, abbastanza sensibile ai reati ambientali (la Commissione Europea in precedenza aveva già paventato il timore di una insufficiente vigilanza ambientale, tale da non garantire l’effettiva tutela della biodiversità e della corretta applicazione del Diritto Comunitario), intervenga presto in modo chiaro, per far capire al Governo la necessità di una tutale maggiore, sia ambientale che alimentare.
Chissà se la saggezza prevarrà!
Ciao, amici, a domani.
Mario

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