Oristano
12 Agosto 2015
Cari amici,
molti di Voi sanno che
sono nato mancino. Oggi chi nasce con questa particolarità non ha alcun
problema nella vita sociale, quasi non s’accorge della differenza, per il fatto
che questa “diversità” non è vista come
un handicap, ma semplicemente come una qualsiasi caratteristica, come avere gli
occhi azzurri o i capelli biondi. Ai miei tempi, però, non era così. Il
mancino nella cultura educativa dei primi anni del secolo scorso era considerato
un diverso da correggere, un soggetto da rieducare, da portare alla “normalità”:
quella dei destrimani! Incredibile ma vero.
Gli anni della scuola
elementare (questo periodo della mia vita l’ho riportato ampiamente nel mio libro Marieddu) sono stati per me anni di lenta e costante opera di correzione,
portata avanti dal mio maestro elementare (il Maestro Pisu), che non passava
giorno che non mi facesse assaggiare la sua bacchetta di olivastro sulla mano
sinistra, quella che al momento del dettato andava veloce a prendere la penna
per scrivere. Ma bando ai ricordi giovanili! La mia riflessione di oggi tocca l’argomento
nella sua generalità: essere Mancini è veramente un handicap, oppure una
caratteristica che può essere considerata più un vantaggio che uno svantaggio? Insomma,
il mancinismo è un pregio o un difetto? I nati mancini sono esseri inferiori o, addirittura, superiori?
La parola “Mancino”
deriva dal latino mancus, che è
composto da due parole: manus, che
significa mano e dal suffisso cus, termine con il quale veniva indicato
chi, per difetto, mancava di qualcosa. Già, dunque, fin dall’origine,
il soggetto mancino era considerato portatore di malformazione. Secondo la
tradizione ebraica e cristiana, ad esempio, il mancinismo era causato
dall’influenza del Diavolo sull’individuo, e la mano sinistra era di conseguenza
considerata la “mano del diavolo”. Anche
nella cultura musulmana, l’uso della mano sinistra aveva un’accezione negativa:
per i musulmani era infatti vietato lavarsi o mangiare utilizzando la “mano impura”, cioè la sinistra.
Insomma, essere mancini significava essere considerati soggetti nettamente inferiori, come valore, rispetto ai destrimani! Nella civiltà greca,
nelle opere teatrali i personaggi “cattivi” e i messaggeri di sventure entravano
in scena dalla parte sinistra del palco; in quella romana il famoso “saluto
romano” era fatto con la destra alzata, come dimostrazione di fiducia
nell’offrire la mano non armata. Inoltre nell’antica Roma entrare in una casa
con il piede sinistro era considerata una grave offesa; proprio per questo
motivo i servitori venivano piazzati a guardia della porta di ingresso per
assicurarsi che l’ospite, entrando, mettesse avanti per primo il piede destro.
Anche nell’era moderna
nascere mancini significava avere "difetti d'origine": in un trattato di psichiatria
del 1921 il mancinismo era addirittura indicato come una delle patologie
rivelatrici di demenza. Negli anni 60-70 del secolo scorso, invece, il mondo
dei ricercatori riteneva che l'attitudine ad utilizzare la mano sinistra al posto della destra, fosse
in qualche modo correlato alla dislessia, alla difficoltà cioè di imparare a
leggere. Solo di recente l’atteggiamento della Società civile e della Comunità
scientifica nei confronti del mancinismo è radicalmente mutato, tanto che oggi
è considerato addirittura un segno di genialità.
Le statistiche rivelano
che i mancini nel mondo non sono poi così rari: essi costituiscano il 10%
circa della popolazione mondiale. E tra questi, sia nel passato che nel presente, si
sono contati molti personaggi illustri in tutte le discipline: letterati, filosofi,
poeti, artisti, inventori, attori, campioni sportivi. Una piccola carrellata
potrà mettere in evidenza la verità: tanti mancini sono stati protagonisti nei più
svariati campi dello scibile, anzi, potremo dire che molti di loro “hanno fatto
la storia”! Vediamo i più noti.
Politici:
dal 1923 i mancini che hanno ricoperto la carica di Presidente degli Stati
Uniti d'America sono stati: Herbert Hoover, Harry S. Truman, Gerald Ford,
George H. W. Bush, Bill Clinton e Barack Obama;
Grandi
filosofi: Aristotele, Nietzsche, Kant;
Artisti:
Michelangelo, Raffaello, Picasso, Leonardo Da Vinci (anche se era un mancino
corretto, dipingeva anche con la destra);
Musicisti: Beethoven, Bach, Mozart, Rachmaninoff, Bob Dylan,
Celine Dion, George Michael, Glenn Frey (the Eagles), Jimi Hendrix, Kurt Cobain
(Nirvana), Paul McCartney (the Beatles), Paul Simon (Simon & Garfunkel),
Phil Collins (Genesis);
Scrittori:
Alberto Moravia, Kafka, Andersen, Mark Twain;
Attori: Kim Basinger, Tom Cruise, Robert De Niro, Matt
Dillon, Peter Fonda, Greta Garbo, Whoopie Goldberg, Cary Grant, Nicole Kidman,
Demi Moore, Luke Perry, Keanu Reeves, Julia Roberts, Mickey Rourke, Christian
Slater, Sylvester Stallone, Bruce Willis;
Atleti/sportivi:
Pelè, Maradona, Platini, Gullit, Ayrton Senna, Valentino Rossi;
Altri
personaggi noti: Albert Einstein, Alessandro Magno,
Benjamin Franklin, Bill Gates, Caio Giulio Cesare, Carlo Magno, Fidel Castro,
Gandhi, Henry Ford, John F. Kennedy, Jr., Napoleone Bonaparte, Neil Armstrong,
Principe Carlo d’Inghilterra, Principe William d’Inghilterra, Regina
Elisabetta, Winston Churchill, Giovanna D’Arco (chissà se anche questa particolarità contribuì
alla sua condanna al rogo?).
Cari amici, noi mancini
con questo fior fiore di “testimonial” eccellenti, credo che non possiamo assolutamente
considerarci dei “diversi negletti”! Dopo
secoli di ingiustizie e discriminazioni i mancini, oggi, si possono considerare,
rispetto ai destrimani, più che normali. Anzi, se se non proprio migliori, certamente almeno un po’ “speciali”...
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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