Oristano
2 Agosto 2015
Cari amici,
Il grande cuore d’oro
dei napoletani, non si smentisce mai: dopo la lunga tradizione del “Caffè sospeso” (tradizione che aveva
già allargato i propri orizzonti con cibo e farmaci), anche per i bimbi poveri
è arrivato il “Gelato sospeso”. Grazie all’iniziativa benefica del gruppo
sociale “Salvamamme” (www.salvamamme.it), presso le diverse gelaterie aderenti
all’iniziativa, dal 31 Luglio al 31 Agosto, i clienti potranno lasciare un
gelato pagato per un bimbo. Sicuramente un piccolo, ma allo stesso tempo grande
gesto di solidarietà! Il cliente, in un vaso trasparente posto vicino alla cassa
potrà lasciare un’offerta, in modo che un bimbo bisognoso potrà avere anche lui il
suo gelato. L’interessante iniziativa mette in luce il sempre grande cuore dei
napoletani, tanto sensibili nei confronti di chi ha necessità, in particolare se bambini.
A Napoli l’usanza del
‘caffè sospeso’ è antica: risale sicuramente alla metà dell’Ottocento, ma forse
esisteva anche da prima. Nel dopoguerra, quando davvero per molti era un lusso
potersi concedere un caffè al bar, come ha ironicamente messo in evidenza il
grande Eduardo De Filippo, il caffè si comprava fresco, perché costava meno, e
dopo l’“abbrustulatura” (si tostava
in casa), il suo profumo, il suo buon odore, si spandeva nei vicoli napoletani. Chi era più fortunato, invece, al bar pagava due caffè: uno per sé e un altro per chi, meno fortunato,
sarebbe entrato dopo di lui.
Luciano De Crescenzo,
napoletano verace pure Lui, ha scritto addirittura un libro sul “caffè sospeso”,
considerandolo un bene offerto all’umanità. La consuetudine era talmente
radicata nei napoletani che, soprattutto negli anni bui del secolo scorso, nei locali dei
vicoli di Napoli era d’uso (per i meno abbienti, ovviamente), entrare nel
locale e chiedere “C’è un sospeso?”. Scrive De Crescenzo, nel libro prima
citato, « Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare
un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il
cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo... ».
Di anno in anno questa
pratica ha continuato ad estendersi, e le belle iniziative, lo sappiamo sono
spesso contagiose. Ora, quest’antica tradizione si è estesa anche al gelato:
per tutto il mese di Agosto, grazie all’iniziativa prima citata, molti bambini
poveri potranno, presso le gelaterie aderenti, gustare il desiderato gelato,
per molto tempo, forse, solo sognato. L’iniziativa da Napoli si è estesa prima in
Provincia e successivamente anche in molte parti del resto d’Italia. Si parla
di gelaterie che hanno adottato l’iniziativa anche a Milano e nell’hinterland,
dove certamente i meridionali e in particolare i napoletani non mancano.
Cari amici, chi mi
segue da tempo su questo blog, sa che la solidarietà è più presente tra i
poveri che tra i ricchi delle classi abbienti. Napoli, in questo caso insegna,
anche al “grande e ricco Nord”, la solidarietà: fatta, spesso di piccole cose,
ma che scaturisce sempre da un grande cuore, il loro cuore forte e generoso. La campagna
benefica portata avanti dall’Associazione ‘Salvamamme’, si sta estendendo a
macchia d’olio su tutto il territorio nazionale, considerato che la crisi
economica, purtroppo, morde le famiglie un po’ dappertutto.
L’iniziativa portata
avanti da questo benemerito gruppo ha contagiato tante persone: in
realtà, quello richiesto, è un piccolo gesto da cui può nascere un sorriso sul
volto di qualche bambino. Molte le gelaterie aderenti alla bella iniziativa
solidale, tutte riconoscibili dal manifesto della campagna “Gelato sospeso”
affisso sulla vetrina del negozio. All’atto della richiesta del “sospeso”, dal
vaso trasparente verrà prelevata la somma necessaria offerta in precedenza, e rilasciato lo scontrino al
momento della consegna del gelato al bimbo. L'elenco degli esercizi che hanno aderito all'iniziativa è consultabile
sul sito www.salvamamme.it.
Amici miei, Napoli è
sempre stata straordinaria: dopo la lunga e bella tradizione del caffè, l’iniziativa
del gelato sospeso ha commosso grandi e piccini. Dare un fresco refrigerio ai
bambini già mancanti di tante altre cose è davvero un nobile gesto: in sostanza non é soltanto un
piccolo e fresco dono, ma un grande gesto di umanità, accompagnato quasi sempre anche da un bel sorriso, capace sempre di scaldare il cuore. Come scrive De Crescenzo, nel suo ‘Caffè sospeso’:
“…non
è certo il costo del mio espresso a fare la differenza, ma sapere che una
tazzina di caffè possa tener alta la speranza di sentirsi fraternamente
connessi agli altri, che non serve conoscere la persona che berrà il nostro
“sospeso”, né il gestore del bar, perché si potrà aver fiducia nel fatto che
nessuno approfitterà della nostra buona fede. Un tempo era un punto d’onore
riservare il caffè sospeso a chi davvero ne avesse bisogno e un fatto di lealtà
chiederlo solo se necessario”.
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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