Oristano
5 Agosto 2015
Cari amici,
come si è evoluta la moneta col passare del tempo!
Dalle borse piene di monete d’oro e d’argento dei secoli scorsi, alle moderne valigette
zeppe di mazzette di banconote, triste sinonimo anche di pagamenti effettuati “in
nero” e al riparo da fisco e controllori ficcanaso, il passo non è stato breve,
ma sempre e comunque in “totale anonimato”. Ora, però, anche le valigette
porta-soldi sono destinate ad andare presto in soffitta, sostituite da piccoli pezzi
di plastica col microchip, leggeri e comodi, ma anche praticamente privi di
quell'anonimato, prima tanto comodo: le carte di credito.
La Svezia, che fu il primo
Paese europeo a introdurre le banconote nel 1661, potrebbe diventare anche la
Nazione che, sempre per prima, le manda in pensione, togliendole dalla circolazione.
Già tre anni fa, nel 2012, a Stoccolma, il denaro contante (ovvero i soldi in
circolazione rispetto al PIL) rappresentava appena il 3% dell’economia
nazionale, mentre la media europea era del 9%; una forte diminuzione del contante,
sostituito giorno dopo giorno dalla crescente presenza della moneta
elettronica. La “Via elettronica” intrapresa fu considerata avveniristica, e valse
alla Svezia il primo posto del Global Information
Technology Report, trofeo con cui il World Economic Forum premia i Paesi
più virtuosi nell’ambito delle tecnologie della comunicazione e informazione (ICT).
Nell’era della
globalizzazione e della velocità di trasferimento, i soldi sono diventati
pesanti, ingombranti, e talvolta scomodi; in Svezia non c’è panificio o bottega
che non sia predisposta al pagamento con carta di credito. Anche i pagamenti
per piccoli importi vengono eseguiti con le carte, tanto che anche sugli
autobus pubblici i biglietti sono prepagati o acquistati tramite cellulare. Inoltre
sono in continuo aumento il numero delle attività commerciali che accettano solo carte di credito.
Perfino alcune filiali delle principali banche hanno completante abolito le
operazioni di cassa per dedicarsi completamente alle transazioni elettroniche.
Gli svedesi sono sempre
stati precursori di innovazione: anche nei luoghi di culto, dove è quasi
impensabile l’uso della carta di credito! A Karlshamn, nella Svezia
meridionale, il parroco della Parrocchia ha sostituito il tradizionale
offertorio con un lettore di tessere per consentire ai fedeli di fare le
donazioni in digitale. Questo “modo nuovo” di concepire la circolazione del
danaro, ha fatto sì che il numero delle rapine in banca, in Svezia, è sceso
da 110 nel 2008 a 16 nel 2011, il numero più basso degli ultimi 30 anni. Anche
le rapine ai portavalori, secondo la Bankers Association, sono diminuite di
molto negli ultimi anni.
Cari amici, certamente,
come hanno spiegato gli economisti, La Svezia è un Paese molto diverso dal
nostro: per nulla incline a reati come corruzione, evasione fiscale e
riciclaggio, e di conseguenza poco preoccupata del massiccio utilizzo delle
carte di credito, uno strumento che consente il controllo reale della spesa
fatta dagli individui che la usano.
E
noi in Italia quando inizieremo a dire addio ai contanti?
Nel nostro Paese, come ben sappiamo, la situazione è ben diversa da quella
della Svezia. In Italia il Governo ha provato qualche tempo fa a “costringere”
gli italiani a iniziare a dire “addio” ai contanti. Il 30 giugno 2014
l'esecutivo ha introdotto una legge che impone, di fatto, di accettare i
pagamenti con le carte se superiori a 30 euro. La norma però non ha sortito
gli effetti sperati, e così, in
sostanza, non è aumentato l'uso dei pagamenti elettronici rispetto a prima. Le
successive analisi hanno rilevato unparticolare “fatto ostativo”, soprattutto di natura
culturale; non è il numero delle carte in circolazione o quello dei POS (la quota
pro capite di carte in Italia è 1,1, mentre i POS sono circa 1,5 milioni. Non
siamo lontani, quindi, dalla media europea), a fare la differenza: per
incentivare l’utilizzo delle carte manca agli italiani la giusta condivisione
psicologica.
Le analisi finora fatte
sostengono che in Italia l'addio al contante sarà graduale, anche in presenza
di un’apposita legge; In sintesi non serve obbligare ma convincere, creare una
cultura che oggi non c’è. La recente ipotesi di una nuova tassa sul contante versato
in banca dai clienti, operazione che verrà gravata di un’imposta di bollo
proporzionale e che scatterà su tutte le rimesse superiori ai 200 euro, è
frutto di quei tentativi per combattere l’evasione. Per avere tasse più basse, sostiene
il Governo, è necessario abbattere l’evasione: ma siamo sicuri che basteranno
le norme? Senza ulteriori sistemi incentivanti, abbandonare o almeno diminuire l’uso
del contante, non sarà semplice.
Uno dei più recenti
sistemi, che sicuramente agevolerà l’uso delle carte, sarà l’uso del telefonino
per effettuare i pagamenti. Attraverso un’apposita’ App, caricata sul proprio cellulare,
questo diventerà anche “carta di credito”. Insomma, un moderno sistema di pagamento mobile,
ma non solo: perché questo strumento sarà in grado di effettuare anche trasferimenti
di denaro in tempo reale. In modo semplice, a zero costi, e utilizzando come
“Iban” il proprio numero di telefono.
Cari amici, solo con
questi moderni sistemi incentivanti, semplici da usare e abbastanza sicuri,
potremmo anche noi, dare senza fretta, l’addio al contante. Il telefonino, ora diventato
anche borsellino-elettronico, farà
lentamente cadere antiche remore, e avvicinarci agli standard degli altri
Paesi.
Ciao, a domani.
Mario
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