Oristano
4 Giugno 2014
Cari amici,
Il 2 e il 3 giugno 1946
si tenne in Italia il referendum istituzionale, indetto a suffragio universale,
con il quale gli italiani vennero chiamati alle urne per esprimersi su quale
forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta
del fascismo.
Dopo 85 anni di regno, con 12.718.641 voti contro 10.718.502
l'Italia diventava una Repubblica, mentre i monarchi di casa Savoia venivano
esiliati.
Da quell’anno il 2
giugno si celebrano i festeggiamenti per la nascita della Nazione, in maniera
analoga a quella di molte altre: come la Francia che il 14 luglio festeggia l’anniversario
della Presa della Bastiglia, o gli Stati Uniti, che il 4 Luglio festeggiano la
firma della Dichiarazione d’Indipendenza, avvenuta nel 1776.
Personalmente ho partecipato
anche quest’anno, invitato dalla Prefettura, alla manifestazione celebrativa di
questo 68° Anniversario, svoltosi nel piazzale antistante la Cattedrale. Festeggiamenti,
quelli di quest’anno, organizzati in tono minore, per rispettare soprattutto chi
“soffre più di altri”, per una situazione economica ai limiti del collasso.
Sfrondato il cerimoniale dalle magnificenze degli anni passati, la cerimonia ha
evidenziato, comunque, una buona partecipazione popolare.
Il prefetto Dottor
Vincenzo De Vivo, nel leggere il Messaggio ricevuto dal Presidente Napolitano ha
messo in evidenza la necessità per il Paese di una maggiore fiducia dei
cittadini, perché solo con quella sarà possibile, anche se lentamente, riavviare
quel volano produttivo da tempo rallentato e ora praticamente fermo, che impedisce
la creazione di nuovi posti di lavoro, per i giovani in particolare.
A Roma il capo dello Stato Giorgio Napolitano,
unitamente ai Presidenti di Senato e Camera, Grasso e Boldrini, ed al Premier
Renzi, dopo aver deposto una corona di alloro all'Altare della Patria, ha dato
il via alle celebrazioni per la 68^ Festa della Repubblica. Alla cerimonia,
aperta dall'Inno di Mameli, oltre i rappresentanti delle Istituzioni prima
citati, erano presenti il Presidente della Corte Costituzionale Gaetano
Silvestri, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, i vertici delle forze
armate e il sindaco di Roma Ignazio Marino. Hanno chiuso la semplice ed austera
celebrazione, le Frecce Tricolori, che hanno sorvolato la Capitale colorando il cielo di verde, bianco e rosso.
"Difendere la
Repubblica insieme all'Europa", ha sostenuto con forza
il Capo dello Stato nel Suo discorso. Il suo invito era proprio quello di
incitare gli italiani a non perdersi d’animo. Parlando, poi, nei Giardini del
Quirinale con alcuni giornalisti, Napolitano ha aggiunto: "Oggi c'era veramente una
folla che non avevo mai visto; una grande serenità, un popolo sorridente e,
nonostante le difficoltà e le sofferenze, per molti versi fiducioso. E' stata
una serata di grande soddisfazione". E poi ha aggiunto: "Il
significato che ho tratto da questa giornata è quello di un popolo in cui si è
rafforzato e si rafforza il sentimento nazionale".
Anche Oristano ha voluto onorare sobriamente questa giornata.
Anche Oristano ha voluto onorare sobriamente questa giornata.
Cari amici, festeggiare
in momenti di tristezza, come quelli che stiamo attraversando non è certo
facile. Tuttavia è necessario guardare avanti con ottimismo. La depressione che
si instaura nei momenti bui, crea ulteriore malumore, che spegne sempre di più
la voglia di reagire per superare le avversità. Tutti dobbiamo contribuire a
dare speranza, invogliando i giovani a rimboccarsi le maniche, senza lasciarsi
andare, perché solo reagendo in maniera positiva si si scalano i ripidi
sentieri della ripresa.
Anche io ogni tanto
vengo assalito dallo sconforto, ma cerco di reagire in maniera positiva. Sono
fiducioso, e spero di esserlo ancora di più, per dare coraggio ai giovani, in particolare a chi, giovane,
mi sta accanto.
Grazie, amici della
Vostra sempre gradita attenzione.
Mario
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