Oristano
1 Giugno 2014
Cari amici,
non sono mai stato
favorevole all’installazione delle pale eoliche. Pur condividendo la necessità
di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’idea di una
grande serie di enormi strutture, con in testa gigantesche pale rotanti e
sibilanti, continua a darmi dei brividi, non mitigati dal fine per cui sono state
concepite. Che la dislocazione di questi enormi impianti fosse ipotizzata sulla
terra ferma o nel mare, non avrebbe importanza rilevante: l’impatto visivo e
ambientale non cambierebbe di certo, risultando la realizzazione sicuramente
invasiva e devastante. Se è vero, però, che la necessità aguzza l’ingegno, ecco ora arrivata
una bella novità, recentemente presentata dal MIT, il Massachusetts Institute of Technology, una delle più
importanti università di ricerca del mondo, con sede a Cambridge, nel
Massachusetts (Stati Uniti).
Un team di ricercatori
della “Altaeros Energies”, una start-up formata da studenti e ricercatori del MIT,
ha realizzato una innovativa turbina
eolica fluttuante, in grado di produrre energia rinnovabile a oltre mille
metri da terra. La turbina, ribattezzata Buoyant Air Turbine (BAT), è una sorta
di areostato gonfiabile, realizzato con tecniche simili a quelle impiegate
nella produzione dei dirigibili. Stando a quanto spiegato dai ricercatori, il BAT
risulterà straordinariamente utile in tutte quelle aree considerate Off-Grid (termine che
tradotto significa senza rete, utilizzato in particolare per indicare un nuovo
sistema di sfruttamento delle energie rinnovabili).
La nuova turbina, sottolineano
Adam Rein e Ben Glass, i due padri della Bat, può essere posizionata anche a
2000 metri di quota e aumenterà le possibilità di portare l’energia eolica in
tutti quei luoghi isolati, ai margini delle grandi aree servite di energia,
dove non ci sono infrastrutture né possibilità di allacci alla rete; inoltre
contribuirà a implementare la quantità di energia eolica che è possibile
produrre a livello globale.
Diversamente dalle tradizionali turbine, che
possono esser installate su torri alte anche 300 metri, la nuova turbina
fluttuante può esser fatta stazionare ad una quota tra i mille e i 2000 metri,
anche in quelle zone non adatte, per le ragioni più diverse, ad ospitare gli
altri sistemi. Se questo non fosse già sufficientemente interessante la Bat è anche
in grado di raccogliere venti 8 volte più potenti di quelli catturati dalle
turbine tradizionali e, non ultimo, è più mobile: può essere sgonfiata e
trasportata da un luogo ad un altro.
Il nuovo modello di
turbina aerea sarà certamente utilissima proprio nelle zone “Off Grid”: dotata
di un anemometro per misurare la velocità del vento, opererà in completa
autonomia, autoregolando il proprio sistema anche in caso di condizioni
metereologiche avverse. Un primo prototipo della Buoyant Air Turbine sarà
installato in Alaska, a sud di Fairbanks, progetto finanziato dall’Autorità per
l’energia statunitense. La maggior parte delle zone rurali dell’Alaska,
infatti, ottengono oggi l’energia elettrica non dalla rete ma attraverso
generatori alimentati con gas o diesel. Il costo attuale è pari a circa 1
dollaro per kw/h di elettricità. Con l’arrivo di Bat, che ha una capacità di 30
kW, il costo scenderà a circa 18 centesimi per kw/h.
Cari amici, questa
sorta
di areostato gonfiabile, oltre che poco invasivo, è anche di forma accattivante:
il suo guscio, fatto con materiali e tecniche d’avanguardia, simili a quelle
impiegate nella produzione dei dirigibili, è riempito di elio e può collocato
ad un altezza fra i 1.000 e i 2.000 metri dal suolo, senza creare quindi alcun impatto
visivo. Rispetto alle attuali turbine eoliche, che creano impatti ambientali molto discutibili, le Bat sono anche
meno dispendiose e complesse da realizzare; rispetto alle turbine
tradizionali, inoltre, possono essere spostate con buona facilità (sgonfiate
e trasportate si un grosso autocarro). Le applicazioni previste dalla casa
madre per la Bat sono innumerevoli: non solo un sistema di emergenza in luoghi
disagiati, o in cui imperversano conflitti, ma anche in zone in cui vi siano
infrastrutture militari, in aree rurali e protette, isole, aree industriali,
parchi divertimento e anche manifestazioni sportive.
Cari amici, nel mondo
le innovazioni si susseguono senza arrestarsi. Guai se non fosse così! Credo
che questa nuova invenzione potrebbe essere utile anche nella nostra Isola,
dove la salvaguardia del territorio è un fatto assolutamente non discutibile né
contrattabile. Se i costi di fabbricazione saranno accettabili credo che potremo seriamente
prendere in considerazione il nuovo mezzo di produzione di energia elettrica.
Pensate soprattutto alle nostre campagne, dove un’azienda agricola o di
allevamento con 30 Kw può essere considerata autonoma e con costi modesti di esercizio, pari a18 centesimi
per kw/h.
Credo che i giovani,
anche quelli sardi attualmente senza lavoro, siano in vero futuro del mondo:
Loro troveranno soluzioni concrete ai grandi mali che ancora ci assillano e che
noi, forse per un certo egoismo, non siamo ancora riusciti a risolvere.
Con amicizia.
Mario
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