domenica, dicembre 14, 2025

LA FELICITÀ? TUTTI LA CERCHIAMO, SPERANDO DI TROVARLA NELLO SPORT E NEL TEMPO LIBERO, MA QUELLA VERA STA NELLA NOSTRA MENTE…


Oristano 14 dicembre 2025

Cari amici,

La FELICITÀ è per l'uomo uno stato di gioia, di emozione, di positivo benessere, di soddisfazione e di pienezza interiore. Il termine deriva dal latino felicitas (buona sorte) e di norma si manifesta come gioia, contentezza e realizzazione, seppure il suo significato sia alquanto soggettivo. In tanti, infatti, considerano la felicità uno stato di appagamento fisico, ottenuto per esempio in palestra nel tempo libero, oppure in qualsiasi altra libera espressione nei più svariati campi. Tuttavia, questa forma di piacere potrebbe non bastare, come una recente ricerca ha appurato.

Questa nuova ricerca, condotta dalla Sheffield Hallam University su un campione di oltre un milione di persone, è andata ben oltre l’accertamento della semplice soddisfazione fisica, ribaltando la convinzione che il nostro piacere derivi esclusivamente dal benessere del corpo. Il risultato della ricerca, infatti, ha dimostrato che ciò che davvero incide sulla soddisfazione personale è prioritariamente la salute mentale. Ecco come si sono mossi i ricercatori per arrivare a questo interessantissimo risultato.

Per avere un campione altamente rappresentativo i ricercatori hanno analizzato i dati del “progetto PARKRUN”, un'iniziativa nazionale che invita ogni sabato migliaia di cittadini britannici a correre cinque chilometri nei parchi pubblici, ma senza competizione. Alle domande poste dai ricercatori, che chiedevano i motivi della soddisfazione provata (sono stati monitorati 78.000 partecipanti), quelli che riferivano di aver provato un migliore equilibrio emotivo, mostravano anche i più alti livelli di felicità - indipendentemente da peso, età o prestazioni fisiche.

Si, amici, i partecipanti alla competizione hanno indicato i tre motivi principali che avevano migliorato la loro qualità di vita: meno stress, più equilibrio e la gioia di far parte di una comunità. «Non sono gli aspetti fisici dell'attività a contare, ma i benefici psicologici che ne derivano», hanno spiegato gli autori dello studio, pubblicato su PLOS Global Public Health. In sintesi, se è pur vero che muoversi fa sempre bene, i benefici ricevuti dal cervello sono di gran lunga superiori a quelli dei muscoli. Quando l'attività fisica è condivisa, priva di giudizio e di competizione, si trasforma in un potente antidepressivo naturale: rafforza i legami sociali, alimenta l'autostima e riduce il senso di isolamento.

Il risultato ottenuto dallo studio appare davvero chiaro: “La nostra felicità comincia nella mente”, in quanto la gioia di far parte di una Comunità, l'importanza del sentirsi parte di un gruppo, crea quella grande, appagante, sensazione di appartenenza. L'effetto più evidente i ricercatori lo hanno osservato tra le persone che all'inizio si sentivano fragili o sotto stress: la loro soddisfazione è aumentata di oltre 1,6 punti su 10. Anche chi partecipava come volontario - senza correre - ha mostrato miglioramenti significativi. Il segreto? L’appartenenza al gruppo, che creava proprio quella piacevole sensazione di appartenenza.

Secondo i ricercatori, il vero beneficio nasce dallo “stare insieme senza competere, dalla regolarità e dal contatto umano”. Il ritmo settimanale, gli obiettivi condivisi e l'assenza di competizione creano un ambiente accogliente, accessibile a tutti, indipendentemente dall’età o dalla condizione fisica. Il messaggio appare chiaro: promuovere il benessere psicologico significa anche ripensare il modo in cui si incoraggia l'attività fisica. I risultati della ricerca potrebbero ispirare nuove “politiche di prevenzione e salute mentale”, incentrate su Comunità, Inclusione e Supporto emotivo. Amici, in Germania, come in Italia, milioni di persone soffrono di stress e solitudine, nonostante conducano una vita attiva. Progetti come PARKRUN dimostrano che la felicità non nasce dal superare gli altri, ma dal muoversi insieme. Comuni, aziende e sistemi sanitari possono trarne una lezione: creare spazi e programmi che combinino “movimento e relazioni”; sarebbe di certo un investimento concreto nella salute pubblica.

Cari amici lettori, a ben vedere, il vero segreto della felicità non sta, dunque, nel godere del particolare appagamento fisico, ma di più in quello mentale. La vera felicità, insomma, non si misura in battiti cardiaci o chilometri percorsi, ma nella gioia interiore, nell’appagamento di sentirsi parte di una Comunità; la vera gioia  alberga nella nostra mente, perché la nostra vera, gioiosa forza non è allocata nei muscoli, ma nella nostra mente. Chiudo la riflessione con le parole di Pablo Neruda: "La felicità è interiore non esteriore; infatti, non dipende da ciò che abbiamo, ma da ciò che siamo...".

A domani

Mario

  

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io nel mio piccolo mi accontento di giocare 2 € al SuperEnalotto 😎