venerdì, settembre 05, 2025

IN CINA HA PRESO IL VIA E SPOPOLA L'AGRICOLTURA TECNOLOGICA DEL TERZO MILLENNIO. L’AGRICOLTORE DI OGGI? NON PIÙ UN LAVORATORE DELLA TERRA, MA UN MANAGER AGRICOLO!


Oristano 5 settembre 2025

Cari amici,

La Cina continua ad avanzare nel mondo come un panzer travolgente!  Opera in tutti i campi con grande competenza e innovazione, e, come abbiamo visto di recente, negli incontri del Presidente XI Jimping con il russo Putin e altri leader mondiali, vorrebbe riorganizzare il mondo con un nuovo sistema, con un nuovo "Ordine mondiale". All'interno del vastissimo stato, in primis per l'interesse verso la sua numerosa popolazione, la Cina ha rivoluzionato il sistema agricolo più grande del mondo, riorganizzando tecnologicamente le numerose unità agricole (sono oltre 200 milioni). 

Una capacità organizzativa d'eccellenza, quella del grande Paese del Sol Levante, se pensiamo che gli agricoltori cinesi, utilizzando appena il 10% della superficie coltivata del pianeta, riescono a generare il 20% della produzione alimentare mondiale! Ciò nonostante, il futuro di questa straordinaria agricoltura è pronto ad affrontare una nuova, enorme trasformazione: con pieno utilizzo della tecnologia digitale, con la massima automatizzazione, ovvero con l'impiego di droni, trattori autonomi, intelligenza artificiale e 5G, in modo da poter aumentare l'efficienza e la produttività dei raccolti.

Una forte automazione, quella in corso, che ha, come obiettivo, non solo quello di una maggiore sostenibilità e indipendenza dalle importazioni alimentari, ma di trasformare l’agricoltore cinese da “lavoratore della terra” in eccellente manager agricolo. Il progetto cinese, infatti, intende “Reinventare l'agricoltura”, creando validi operatori preparati, che, supportati dalle moderne tecnologie avanzate, possano gestire i campi in maniera manageriale, dalla semina alle vendita dei prodotti, utilizzando e-commerce e live streaming.

Per comprendere meglio ciò che sta avvenendo in Cina oggi, risulta utile leggere il libro “Agricoltura e contadini nella Cina d'oggi” (Donzelli editore, pagg. 164, euro 28), scritto da Jan Douwe van der Ploeg, professore di Sociologia rurale all'Università di Wageningen e alla China agricultural University di Pechino. Scrive nel libro l’autore: "L'esperienza cinese mette in luce in maniera convincente che è possibile coniugare crescita agricola e riduzione della povertà; è possibile coinvolgere l'intera popolazione rurale in processi di transizione, riforme agrarie incluse, tali da ottenere aumenti della produzione, redditi più elevati e campagne più vivibili".

Si, amici, nelle enormi distese rurali della Cina, è in atto una gigantesca, silenziosa innovazione, che sta trasformando il volto dell’agricoltura. Non si tratta di aratri supertecnologici, di droni aiutanti o di raccolti miracolosi, ma di una connessione senza precedenti tra la terra e le mani degli agricoltori. In realtà si tratta di una “rottura della tradizione”, nel senso che le attuali lunghe catene di approvvigionamento dai mercati locali, stanno trasformandosi,  utilizzando e-commerce e live streaming, per poter vendere i loro prodotti a milioni di consumatori in tutta la nazione. Un fenomeno che non è solo una tendenza di marketing ma un profondo cambiamento socio-economico che sta rivitalizzando le economie rurali, costruendo una fiducia senza precedenti tra produttori e consumatori e rimodellando il futuro dell’agricoltura cinese.

Di certo quella in atto in Cina è una trasformazione epocale. Prima di questa ondata digitale, gli agricoltori cinesi affrontavano un mosaico di sfide economiche che limitavano la loro prosperità: appezzamenti di terra frammentati che impedivano le economie di scala, una dipendenza schiacciante da intermediari che spesso prelevavano margini eccessivi, la volatilità imprevedibile dei prezzi di mercato e la mancanza di accesso diretto alle informazioni e ai mercati più ampi, senza contare le scarse opportunità di valorizzazione dei loro prodotti attraverso il branding, il tutto contribuendo a un persistente divario di reddito tra città e campagne.

Il risultato? In Cina gli agricoltori stanno diventando ambasciatori del marchio per le loro città d’origine, promuovendo metodi di coltivazione unici, sapori regionali e il patrimonio culturale racchiuso nei loro prodotti. Questo non solo incrementa le vendite, ma accresce anche la reputazione di intere regioni agricole. Inoltre, il successo di questi pionieri del digitale ha avuto un effetto a catena, catalizzando la rivitalizzazione rurale. Trasformazione che sta riportando i giovani nei villaggi, dopo averli abbandonati per vivere in città per lavoro.

Cari amici, ora nei vasti campi della Cina, i trattori autonomi che lavorano giorno e notte stanno trasformando l'agricoltura tradizionale; dotati della moderna intelligenza artificiale e navigazione satellitare, questi moderni mezzi arano, seminano e raccolgono il prodotto senza l'intervento umano. La produttività aumenta e gli agricoltori possono ora monitorare interi campi da uno smartphone, rendendo l'agricoltura più intelligente ed efficiente che mai. Ciò che un tempo richiedeva ore di manodopera ora può essere ottenuto con algoritmi e sensori. La spinta della Cina verso l'agricoltura digitale potrebbe essere di grande esempio al mondo intero, per un futuro agricolo d’eccellenza!

A domani.

Mario

Nessun commento: