Oristano 11 febbraio 2025
Cari amici,
Di recente uno studente
di scuola media che era stato richiamato dalla docente per l'uso improprio del
telefonino in aula nonostante il vigente divieto, a seguito del rimprovero ricevuto
dall’insegnante, ha reagito in maniera estrema: si è gettato dalla cima di una
rampa di scale, facendo un volo di circa tre metri. Una decisione apparentemente assurda, ma, dietro quel gesto, in realtà, c'era l'esagerato attaccamento al suo smartphone, di cui mai voleva separarsi, anche nei momenti non
consentiti, ovvero durante le lezioni a scuola.
Credo che questo sia un
valido esempio che dimostra inequivocabilmente che gli attuali strumenti super-tecnologici come
lo smartphone debbono essere usati “cum iudicio”, ovvero senza esagerazione, altrimenti
rischiano di diventare strumenti di alta pericolosità, capaci di creare una dipendenza
difficile poi da sradicare, oltre a causare pesanti patologie che minano il
fisico e la mente. Le più aggiornate statistiche rilevano che I giovani passano sempre più ore, ogni giorno.
con la testa china sullo smartphone. "La maggior parte degli adolescenti
trascorrono dalle 3 alle 6 ore al giorno relazionandosi con lo smartphone, del quale non possono fare a meno neppure a scuola durante le lezioni”.
Essendo giovani ancora nella
minore età, per loro ci dovrebbe essere sempre e comunque il controllo da parte dei genitori, anche se ciò, purtroppo, non risulta facile, in quanto la maggior parte degli adolescenti usa la
tecnologia in piena autonomia, in particolare fuori casa, come ben sappiamo. Quando in casa o a scuola si
tenta di limitarne l’uso, il controllo non solo non porta al risultato sperato, ma causa comportamenti spesso esagerati, come quello prima citato. La realtà è che i
rischi di un utilizzo esagerato e inappropriato dello smartphone sono pesanti,
con pericolose ripercussioni fisiche e psichiche: dalla forte dipendenza all’isolamento, dalla
mancanza di sonno alla disattenzione ed alla incapacità ad un corretto apprendimento.
L'uso eccessivo e
prolungato dello smartphone, oltre ai danni di natura psicologica e comportamentale, causa anche danni fisici importanti:
dall’abbassamento della vista (spesso lo smartphone si usa a letto, al buoi per
non far accorgere i genitori) ai dolori articolari (collo e schiena) causati
dalla prolungata, errata posizione tenuta durante l’uso ininterrotto dello smartphone. Un uso scorretto che può
interferire anche con la vista e, infine, l'uso eccessivo può provocare diversi dolori
articolari e muscolari in diverse parti del corpo. E non è tutto, perché,
in particolare nelle età più giovanili, i danni sono ancora maggiori.
Secondo i pediatri, nei
giovani che ancora frequentano gli ultimi anni delle scuole elementari e i
primi anni delle medie, la dipendenza è ancora più forte, e la momentanea
mancanza dello smartphone crea uno stato di grande ansia, in quanto lo si
vorrebbe usare sempre e in ogni luogo. La dipendenza si manifesta con sbalzi
d'umore, isolamento, perdita di controllo, forte ansia e depressione. L'isolamento è
legato a Internet, che si trasforma spesso in un rifugio per i ragazzi più
timidi che hanno difficoltà nelle relazioni con i loro coetanei. A queste età
un uso smoderato può diventare una vera e propria malattia psichiatrica.
Come accennato prima, uno
degli usi più deleteri è quello effettuato a letto, nelle ore che, invece,
andrebbero dedicate al sonno. Il sonno, in particolare nell’età dello sviluppo,
è fondamentale per il buon funzionamento mentale e fisico del nostro organismo.
Quando è insufficiente o inadeguato, è correlato all'insorgenza di malattie
cardiovascolari, disfunzioni metaboliche e diabete. Inoltre, una scarsa qualità
del sonno favorisce stanchezza e depressione, con risultati scolastici scadenti
e ulteriori conseguenze negative nella vita dei ragazzi.
Amici, il compito dei genitori è
di certo alquanto arduo, ma, raccordandosi con la scuola, essi possono, insieme,
mettere i giusti paletti per limitare le ore di uso dello smartphone ai ragazzi, evitando così un uso smoderato, fonte di grandi rischi. "Un attento controllo è
indispensabile – dicono gli esperti - ma
per essere utile deve iniziare prima dell'adolescenza, altrimenti si corre il
rischio che in seguito venga rifiutato". Anche i pediatri sono sulla
stessa lunghezza d’onda. "Bisogna educare i figli al corretto uso del Web
fin da piccoli, attraverso il dialogo, l'ascolto, l'educazione emotiva e le
regole, condizioni necessarie per imparare ad autoregolarsi".
Cari amici, educare le nuove generazioni è un compito difficilissimo, e anche in
questo importante filone della conoscenza e della formazione giovanile, è sempre
valido il detto che mai tramonta: “Chi ben comincia e già a metà dell’opera”.
A domani.
Mario
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