Oristano 8 febbraio 2025
Cari amici,
Lo STRUZZO, uno
dei più grandi uccelli presenti sulla terra (alto, forte, ma incapace di
volare) non è certo un animale caratteristico della Sardegna, in quanto
originario delle vaste savane dell'Africa. Eppure, ai primi del Novecento, un
curioso ed intrigante sardo, ebbe l’idea di portarne un certo numero di
esemplari in Sardegna per creare un allevamento. L’idea voleva sfruttare e commerciare il
ricco corredo di piume di cui sono dotati, considerato che in quel periodo le
loro piume erano alquanto ricercate, in quanto costituivano un accessorio must per l'alta moda del
tempo.
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Meloni visto da B. Vigna |
Questo sardo intelligente
era Peppino Meloni, un maestro elementare con una visione decisamente
fuori dall’ordinario per l’epoca. Ai primi del Novecento le piume di struzzo
erano ricercatissime, utilizzate per
alimentare una delle mode più in voga all’epoca, quella della decorazione di
cappelli, abiti femminili e boa proprio con le piume di struzzo; piume che
erano apprezzate per la loro eleganza e leggerezza, motivo per cui erano ricercatissime
dalla borghesia del tempo. Erano, infatti, un simbolo di alto status, esibito non
solo in Italia, ma anche all’estero.
L’obiettivo che si era
posto il maestro Peppino Meloni andava proprio per il verso giusto, e
l’allevamento da lui concepito voleva sfruttare proprio questo filone che
interessava i ceti alti nazionali ed internazionali. L’idea venne concretizzata
nel cuore della Sardegna, a Tortolì, nel 1910, dove sorse un’impresa unica nel
suo genere, frutto della sua intuizione. Con grande coraggio e determinazione,
Meloni fondò uno degli allevamenti di struzzi più importanti d’Italia,
un’attività che sarebbe andata avanti con successo fino agli anni Trenta,
rendendo Tortolì un centro di innovazione e di grande interesse.
Per impiantare l’allevamento
Meloni importò i primi struzzi dalla Germania. Questi esemplari si ambientarono
subito al nostro clima, tanto che si moltiplicarono velocemente. Situato nella
zona di Baccasara, nella piana di Tortolì, l’allevamento crebbe a tal punto da
richiedere, poco tempo dopo, la creazione di uno stabilimento più grande, capace
di ospitare un vero e proprio allevamento su una superficie di ben 26 ettari.
La crescita fu davvero rapida e in poco tempo il suo allevamento arrivò a
contare 175 esemplari di struzzo. Le piume ricavate erano così abbondanti che
non solo venivano assorbite dal mercato italiano, ma furono vendute anche
all’estero, facendo di Tortolì un punto di riferimento nel commercio delle
piume di struzzo.
L’inventiva del Maestro Meloni,
tuttavia, non si fermò al solo commercio delle piume; provò anche ad
addomesticare alcuni esemplari, addestrandoli per un altro utilizzo anch’esso
originale: la cavalcatura e il traino di sulky e calesse. Fu così che, sfruttando
la sua grande fantasia, Meloni fece nascere anche uno STRUZZODROMO, un circuito
appositamente creato per esibire le abilità degli struzzi addestrati. Questa
sua ulteriore, incredibile idea, fu un ulteriore segno di innovazione e
originalità che attirò sul suo allevamento l’attenzione di tutta l’Italia.
La sua fama, oramai, si
era diffusa anche oltre i confini nazionali, in particolare nelle alte sfere,
quelle che contano! Lo stesso Re d’Italia, Vittorio Emanuele III, decise di
visitare personalmente l’allevamento e lo struzzodromo; lo visitò il 24 maggio del
1921, dando a Meloni una notorietà ben oltre l’Italia. Il Re, in occasione
della sua visita, gli conferì il titolo di Cavaliere della Croce al merito
della Corona d’Italia, apprezzando così l’alto valore imprenditoriale e
innovativo del Meloni. Amici, purtroppo, come
spesso avviene, i tempi cambiano velocemente, in particolare nel campo della
moda. Arrivati gli anni Trenta, con i problemi creati anche dall’esplosione
della Seconda Guerra Mondiale, l’interesse per le piume di struzzo e per gli
struzzi andò scemando, e in tempi brevi la moda delle piume di struzzo andò in
soffitta. A causa di queste circostanze internazionali molte cose cambiarono, e
allevare struzzi cessò di essere un’attività redditizia, spegnendosi insieme
alle mode dell’epoca.
Amici, in Sardegna, però,
l’idea di allevare degli struzzi non tramontò. Cessata l’idea di allevarli per
utilizzarne le piume, o addirittura per usarli come animali da cavalcare, si
pensò ad un utilizzo alquanto innovativo: allevarli come animali da carne.
Sotto questo profilo, una ventina d’anni fa, nel territorio di Ortacesus in
Trexenta, sorse un grande allevamento di struzzi da carne, gestito dalla New
Farm s.s. (ex Nuova Sarda struzzi srl). In questo allevamento, con annesso
agriturismo, viene praticata sia la vendita diretta che l’esportazione.
Cari amici, la curiosa
idea di allevare struzzi in Sardegna, portata avanti dal sognatore Peppino
Meloni, interessò anche il famoso fumettista baunese Bepi Vigna, che dedicò
alla sua storia un libro e uno spettacolo dal titolo “L’uomo che
sognava gli struzzi”. In questo modo fu tenuta viva l’avventura leggendaria
di questo straordinario imprenditore. Si, cari lettori, quello di Peppino
Meloni fu un grande esempio di imprenditorialità pionieristica, fortemente innovativa,
che riuscì a dare agli abitanti di quel territorio la forza, la passione e la
capacità di sognare un futuro diverso, un futuro migliore.
A domani.
Mario
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