Oristano 16 febbraio 2025
Cari amici,
C’è un’isola in questo
nostro travagliato mondo, situata al largo del Brasile, posta a 35 km. dalla
città di Peruíbe nello Stato di San Paolo, che è considerata pericolosissima
per l’uomo: è “L'ISOLA DI QUEIMADA GRANDE”. Il suo nome in portoghese è Ilha da Queimada Grande, ed è ben più nota come isola dei serpenti. Modesta come superficie (circa 0,43 km²), è in realtà un immenso paradiso per i serpenti, che qui vivono
padroni dell’isola (in questo unico habitat è presente soprattutto il serpente Bothrops insularis - comunemente detto ferro di lancia dorato). Basti pensare che, secondo lo Smithsonian Institute, solo di questa pericolosa specie l'isola ne ospita tra i 2.000 e i 4.000 esemplari.
Un’isola, dunque,
pericolosissima per l’uomo, in cui il rischio di morire appare enorme! Per anni
l'unico abitante dell’isola fu il guardiano del faro con la sua famiglia, un periodo
in cui fu effettuato il tentativo di impiantare sull'isola una coltivazione di
banane; questo tentativo poi fallì, proprio per l’alto rischio creato dai serpenti. Attualmente il governo brasiliano, a causa dell'alta densità di
serpenti velenosi presenti, ne ha severamente vietato lo sbarco, consentendo
l'accesso all'isola esclusivamente ai ricercatori ed ai militari, comunque doverosamente
e obbligatoriamente accompagnati da un'équipe medica.
Eppure l’isola, dal punto di
vista geografico, si presenta come un luogo ameno: presenta una
topografia varia, con altitudini che raggiungono i 206 metri sul livello del
mare, ha un clima temperato, le temperature medie oscillano tra i 18,38°C in
agosto e i 27,28°C in marzo. È, inoltre, ricoperta da una vegetazione mista, che
comprende sia elementi della foresta pluviale che elementi vegetali tipici
delle aree rocciose e delle praterie aperte, queste ultime retaggio delle
precedenti attività di deforestazione.
Amici, gli studi
effettuati hanno permesso di accertare che circa 11.000 anni fa, l'innalzamento
del livello del mare isolò l’Ilha da Queimada Grande dalla terraferma, creando così un ambiente unico. In assenza di prede terrestri, il serpente “ferro di lancia
dorato” ha sviluppato una dieta particolare, basata principalmente su uccelli migratori. Proprio per
catturare queste prede volatili, il serpente ha sviluppato un veleno
potentissimo, in grado di immobilizzare rapidamente gli uccelli, prima che questi potessero tentare la fuga. Proprio per l'altissima pericolosità rappresentata da questi serpenti, l'accesso all'isola
è stato dalle autorità severamente vietato al pubblico. Solo alcuni scienziati,
come prima accennato, previa autorizzazione speciale, possono visitarla per
condurre ricerche. Una decisione restrittiva che consente, allo stesso tempo di
proteggere sia gli esseri umani dai pericoli, sia a preservare questo unico, particolare ecosistema dell'isola.
Le autorità brasiliane, proprio in conseguenza dell’aumento della velenosità nei serpenti di Queimada, sono stati costretti
a limitare la presenza umana sull’sola, oramai riservata a pochissimi e con
severe autorizzazioni. La pericolosa presenza, lo si ribadisce, è massiccia: l'isola di Queimada
grande, di questa particolare specie, ne ospita tra i 2.000 e 4.000
esemplari, che, a livello di densità, sono proprio tanti: un serpente per ogni
75 metri quadrati. Basti pensare che il veleno del ferro di lancia dorato
è estremamente potente, capace di causare velocemente emorragie interne, insufficienza
renale e necrosi dei tessuti. In alcuni casi, la morte può sopraggiungere in
meno di un'ora.
In passato, invece, la
situazione era alquanto diversa. Nel 1909, per ragioni di sicurezza marittima, fu costruito un faro sull'isola per
guidare le navi in transito. Le leggende locali narrano che il guardiano che vi
abitava con la sua famiglia, fu attaccato dai serpenti e ucciso unitamente ai suoi.
Dopo questo tragico evento, il faro fu automatizzato e l'isola abbandonata. Da allora l’isola è diventata il paradiso dei serpenti, che qui vivono e si riproducono in
abbondanza! Serpenti che per la scienza sono importanti, in quanto molto utili per la medicina, tanto che sono
classificati "specie in pericolo critico" dalla IUCN. Eppure l'isola, nonostante i divieti, è meta di incursioni illegali da parte di avventurieri, che cercano di catturare i serpenti per il
loro veleno, molto ricercato sul mercato nero, in quanto venduto a cifre molto elevate.
Cari amici, la natura in questo nostro mondo è davvero tanto varia! In questa particolare,
oltre che “altamente pericolosa” isola dei serpenti, si nasconde la morte, data dal veleno dei serpenti, ma anche la vita, per il siero che se ne può ricavare. Ecco perchè ritengo giusto che le autorità brasiliane scoraggiano fortemente qualsiasi
tentativo di andarvi a curiosare! Un'isola di certo pericolosa,
sia per l’uomo che per i tanti rettili oggetto di studio che la abitano, ma allo stesso tempo preziosa. Un’isola, perciò, che deve restare un luogo misterioso e inaccessibile, un mondo del tutto particolare, che custodisce i suoi
segreti tra la fitta vegetazione e i serpenti dorati che la abitano.
A domani cari lettori.
Mario
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