Oristano 6 febbraio 2025
Cari amici,
Che il futuro vedrà protagoniste
le fonti di produzione di energetica rinnovabile è una certezza che si fa
strada ogni giorno che passa. Ovviamente, come sempre succede, le fonti
potranno essere diverse: dalla vecchia energia idroelettrica a quella geotermica,
da quella prodotta con i pannelli solari a quella ricavata dal vento, ovvero
quella eolica, ma anche altre. Ebbene da tempo si studiano sistemi anche per ricavare energia
rinnovabile dal mare, utilizzando il suo costante, millenario, inarrestabile e incessante moto ondoso. Vediamo come.
Tra i progetti più
importanti in corso, ben 3 sono in fase di avanzata sperimentazione: Dal
progetto che utilizza le maree in Scozia, alla piattaforma di ENI collocata al
largo dell’isola di Pantelleria, fino al progetto portato avanti dall'Università
Federico II di Napoli per sfruttare le correnti dello stretto di Messina.
Amici, ora, con grande gioia, vi informo che sullo sfruttamento del moto ondoso
perpetuo del mare esiste anche un progetto portato avanti da un inventore oristanese: Salvatore Enna. Il suo progetto risulta ora in fase di registrazione
all'Ufficio brevetti. La notizia di questa interessante invenzione targata Oristano è stata riportata dai due giornali On line: OristanoNoi.it
e LinkOristano.it, che parlano dettagliatamente del prototipo realizzato
dall’inventore oristanese, un personaggio che il mare lo conosce molto bene, in quanto nel mare ha trascorso
molti anni, imbarcato a bordo di navi mercantili; su queste ha potuto constatare di
persona la grande, costante forza del mare e il suo perenne movimento, ipotizzando che potesse essere
sfruttato a vantaggio dell’uomo.
Come afferma chi lo ha
conosciuto bene, il Sig. Salvatore Enna è persona di grande intuito, e, grazie alla lunga esperienza maturata sul mare, avendo girato in lungo e in largo il mondo, sulle grandi navi
mercantili, questo gli ha dato l’opportunità di
osservare l'infaticabile, perenne movimento delle onde del mare. Per un attento osservatore, questo fatto crea profonda riflessione, ipotizzando “sul come”, ovvero in che modo poter utilizzare questo potente
moto ondoso perpetuo per fini utili all’uomo. Insomma, come ricavare energia sfruttando
la potenza inarrestabile del moto ondoso?
Alla domanda che si era
posto mille volte, su come sfruttare questa imponente energia prodotta dalle
onde, lui ha risposto con il suo grande estro, da cui è nata l’idea della creazione di
uno strumento particolare, capace, utilizzando quel moto perpetuo, di produrre
grandi quantità di energia rinnovabile, tanto cara, oggi, per le sempre
crescenti esigenze della nostra moderna società. Detto fatto: Salvatore Enna,
batti e ribatti, costruisce un primo prototipo: l’embrione di una futura macchina
capace di produrre energia senza fine; il suo appare un progetto concreto, che, ovviamente, ha bisogno però di essere ulteriormente sviluppato e perfezionato.
Tutti gli elaborati del
suo progetto sono stati depositati all’Ufficio Brevetti e ora Salvatore Enna è
già alla ricerca di un serio finanziatore che prenda in considerazione la
sua invenzione e possa portare a compimento quello che lui ritiene un prezioso
e utile progetto. L’idea è maturata nella sua mente già alcuni anni fa, proprio dopo
quelle lunghe giornate passate a bordo di navi mercantili. Il meccanismo da
lui concepito, capace di sfruttare il perpetuo movimento ondoso del mare, secondo i suoi studi può
essere applicato in due differenti modalità: sia strutturato orizzontalmente che verticalmente.
Da ciò ne deriva che il prototipo da lui
ideato può quindi funzionare sia installato su boe, che su imbarcazioni, navi o
piattaforme. La prima modalità studiata da Enna prevede un’applicazione
meccanica di questo congegno con un contrappeso applicato a bagno d’olio
all’interno dello scafo di un’imbarcazione. Si basa sullo sfruttamento del
beccheggio o del rollio che un natante subisce con la continua esposizione al
moto ondoso durante la fase di avanzamento.
Ecco come viene spiegato meglio
direttamente da Salvatore Enna: “Il costante moto ondoso fa muovere, per
forza d’inerzia, avanti e indietro entro un fine corsa un’asse scorrevole a
stantuffo con degli ingranaggi e carrucole rotatorie a scorrimento
unidirezionale su guide lineari disposte in una specifica maniera, tali da
raccogliere il movimento in due generatori, che a loro volta consentono
l’accumulo dell’energia in batterie o la fornitura diretta al mezzo di
locomozione, in questo caso un natante”.
Enna ha previsto anche una
seconda modalità di funzionamento, che prevede, invece, l’applicazione
meccanica del congegno ad una boa. Anche in questo caso l’andare su e giù
dell’asse a stantuffo senza contrappeso genererebbe una quantità di energia
accumulabile senza fine. Enna si è detto pronto a collaborare con qualsiasi Ente,
armatore o multinazionale dell’energia, che voglia portare avanti quanto da lui
sviluppato per ricavare energia infinita dal perpetuo movimento del mare.
Amici, ora Salvatore Enna
appare determinato: il suo chiodo fisso è quello di riuscire a sviluppare
adeguatamente la sua idea su scala industriale, per il bene collettivo e per la
salvaguardia e la salute del pianeta. Io auguro un grande successo alla sua idea, che, a mio avviso, merita di essere portata avanti!
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento